Viaggio a New York – provate a correre

running hudson New York è una città che non si visita distrattamente. Perché non perdona la superficialità del turista mordi e fuggi e si lascia dimenticare facilmente se non le concedi tutta la tua attenzione.
Parlo per esperienza: ero stato qui vent’anni fa per tre giorni e la avevo considerata solo una tappa del mio lungo viaggio di allora (una specie di coast to coast virtuale). Tornato in Italia, non mi era rimasto nulla della Big Apple.
Da ieri sono di nuovo a New York e la storia è ben diversa.
In poco più di 24 ore non ho assorbito il cambio di fuso orario, ma ho assorbito bene lo spirito di questa città. La visiteremo con calma, abbiamo sette giorni (il minimo per una realtà cosi composita e ricca di spunti).
Da vecchio runner, ho un metodo infallibile per prendere le misure a una città che non conosco: correre lungo le sue strade. Stamattina, approfittando del risveglio da panificatore causa rincoglionimento post jet lag, ho macinato una decina di chilometri lungo l’Hudson, da Soho (quartiere in cui alloggiamo) sino all’avvistamento della statua della Libertà. E nonostante la pioggerella costante, sono rimasto incantato dal lento risveglio della metropoli, dai battelli che riversano su Manhattan migliaia di pendolari in giacca e cravatta, dallo skyline che avevo visto in centinaia di film ma che dal vivo sembra messo lì, apposta per te scarpinatore insonne e anche un po’ eroico (data l’umidità pungente).
Poi, proprio per le condizioni meteo non troppo favorevoli, abbiamo anticipato la visita a sua maestà il Moma, di cui dire troppo è facile come dire nulla. Un museo come questo non si racconta, si onora. Basterebbe solo il contenuto di una sala per approntare un museo ex novo dalle nostre parti. Chiudo con un suggerimento: mentre siete in coda per fare il biglietto – c’è sempre un po’ di casino, ma le file si smaltiscono velocemente grazie alla buona organizzazione del personale – approfittatene per scaricare la app che vi farà da guida gratuita. È ben fatta e funziona a meraviglia grazie a un ottimo servizio di wi-fi.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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