Gasparri, Twitter e la nudità democratica

Uno dei (pochi) vantaggi dei social network è quello che chiamo nudità democratica. Preso un essere umano dotato di dita e tastiera, gli si dà la possibilità di dire la sua su ogni questione, di interagire con ogni altro suo simile e di farlo (o poterlo fare) in qualsiasi ora e contesto. E soprattutto senza filtro.
Questo meccanismo innesca una reazione a catena che è tanto più dirompente quanto il solco tra i colloquianti è ampio. Tipo: due lumpen che si scazzano tra di loro dà noia persino al più onanista del social fighting. Stesso effetto tra due calciatori (spesso omologabili ai lumpen per ricchezza di argomentazioni e finezza verbale). Ma se mettete un parlamentare, tipo il vicepresidente del Senato Gasparri, e la fan di un rapper tipo Fedez, il gioco è fatto.
Il social denuda democraticamente il potente che altrimenti resterebbe coperto da una coltre di addetti stampa, portavoce, consiglieri e consigliori. Niente filtro e cazzi suoi.
Chi è causa del suo tweet pianga se stesso.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “Gasparri, Twitter e la nudità democratica”

  1. La cosa che a me non va giù non è tanto l’intelligenza del vice presidente del Senato Gasparri che si diverte a fare il bullo sui social, ma che in un paese normale, e sottolineo – normale -, la carriera politica di Gasparri sarebbe finita ieri.
    Sì lo so, in un paese normale la carriera di Gasparri non iniziava, ma quella è un’altra storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *