Elogio della qualità

C’è stato un momento nella mia vita in cui ho scelto di dedicarmi alla qualità. Ed è stato abbastanza di recente. Dal lavoro alle amicizie, dai sentimenti al tempo libero, dal cazzeggio alle personali elucubrazioni, ho lavorato molto di forbici e cesello, ho snellito, coltivato, rinunciato e rimodulato.
Il concetto di vita di qualità è molto importante in un momento come quello che stiamo vivendo. Perché la crisi, le continue difficoltà e l’insoddisfazione tendono ad abbassare la soglia di attenzione: ci si accontenta troppo, si sceglie per necessità e non per il gusto di ottenere il meglio, si inseguono più i rimorsi che le idee. Invece è proprio la qualità l’unico antidoto contro il logorio della politica moderna, il rifugio dai bombardamenti di qualunquismo che hanno fatto piccola una società che era grande.
Mi spiego, non è che con i miei amici, parlo di filosofia orientale all’ora dell’aperitivo. No, però mi diverto a scambiare feedback, magari a inanellare stupidaggini ma con un certo impegno perché, come si dice, le cazzate sono una cosa seria. Il segreto è racchiuso in una parola sola: rispetto.
Se la qualità fosse una montagna da scalare, il rispetto sarebbe la corda fondamentale per l’ascensione.
In generale, il problema è quello di fare continuamente scelte senza caricarle di aspettative come se si trattasse di passaggi cruciali. Basta essere fedeli ai propri interessi, qualunque essi siano, e non tradirli mai. Se vi piace parlare di fumetti e vi propongono di andare a cena con qualcuno che i fumetti li odia, magari troverete più piacevole restare a casa. Se un pensiero storto vi disturba, potrete sempre farvi una birra e alzare la musica. Se c’è un’alternativa – e c’è quasi sempre – c’è una soluzione. E se c’è una soluzione la qualità è garantita.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “Elogio della qualità”

  1. Rammento una frase di un simpatico “picciotto di vita”, imprenditore, intraprendente Ferruccio Barbera, quando ti salutava diceva “tante cose fresche”.
    Il declino dei valori contagia come un virus, in un mondo di surgelati, conservanti e scadenze scegliere la qualità sembra un passo ingenuo ma al contempo genuino.
    Sono le menti che si domandano chi è l’uomo, e come è fatto, a generare un ritorno all’essenza della vita, a non contraffare l’esistenza barattandola con modelli vacui imposti da una società consuministica ormai giunta al suo epigolo morale.
    Alla gente che finge di essere si contrappone chi vuol provare la felicità di essere se stesso, spontaneo e non pesantemente vincolato dal giudizio altrui dove molti dipendono perchè incapaci di liberarsi, perchè mancano di quella qualità di scegliere la propria natura, di ascoltarsi e non origliare per pensare in seguito con la testa degli altri.
    Ciao Gery, mi ricordo da ragazzo quella tua diversità nello sguardo.
    francesco di franco

  2. Grazie Gery. Oggi come ieri, ma ancor di più, per contesti che mi riguardano, sei illuminante.

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