Caro Enzo Avitabile, quanto è bella “Dolce sweet M”…

Enzo Avitabile

Conobbi Enzo Avitabile ai primi degli anni Ottanta, lavoravo alla radio e lui venne a promuovere uno dei suoi primi album da solista, credo fosse “Meglio Soul”.
Tra noi scattò un’estemporanea amicizia, ci scambiammo qualche lettera, qualche telefonata. Lui stava scalando il mondo della musica italiana, che in quel periodo aveva in Napoli il suo baricentro. Io ero un giovane giornalista appassionato di musica e strapazzavo la mia Fender Stratocaster in un paio di rock band di Palermo.
Ogni volta che Enzo Avitabile veniva in città, io lo andavo a trovare, ascoltavo la sua musica e rimanevo incantato dalla sua capacità di coniugare la magia del soul con la gradevolezza un po’ ruffiana della canzonetta.
Un giorno il Giornale di Sicilia, del quale ero diventato critico musicale, mi mandò a recensire un suo concerto. Ero felice.
Ma lo spettacolo fu un disastro, non so che problemi avesse Avitabile: cantò male, il gruppo era slegato, l’amplificazione disastrosa. Ovviamente lo scrissi nella mia cronaca, seppur con la morte nel cuore.
Da quel giorno lui mi tolse il saluto, mi mandò a dire le peggiori cose, un comune conoscente mi incontrò per strada e quasi mi alzò le mani. Fine dell’estemporanea amicizia.
Ieri ho acquistato una raccolta di vecchi brani di Enzo Avitabile e mi è venuta alla mente questa storia.
Lui oggi ha il successo che merita, addirittura Jonathan Demme gli ha cucito addosso un docu-film che racconta la sua musica. Ho visto qualche intervista in tv e su internet e ho trovato un musicista maturo, solido e ben più sereno di trent’anni fa.
Ieri, mentre ascoltavo la sua “Un amico”, ho pensato che dovevo mettere nero su bianco un concetto elementare: non serve l’amicizia per giudicare un artista, serve solo la libertà di poterlo criticare quando sbaglia e di lodarlo quando lo merita. Tutto qui.

P.S.
Enzo, ma quanto è bella “Dolce sweet M”…

 

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “Caro Enzo Avitabile, quanto è bella “Dolce sweet M”…”

  1. Ho letto con attenzione il tuo articolo , parliamo di un Artista immenso, anche io sono del ” 63″ ho nutrito la mia arsura desertica riguardo la musica, ascoltando un po’ di tutto ,riguardo l’immensa cultura partenopea, mi sono nutrito Avitabile, Napoli Centrale,” L’ IMMENSO”, Pino Daniele , i classici ecc, .
    Questa tua esperienza cosa ha insegnato? , riguardo al tuo ex rapporto con Avitabile: parli di libertà di espressione , ” elogiare/criticare”, come darti torto , questa è la logica del ” libero pensiero” , poi però la parte emotiva , prende il posto del ” logico pensiero” , a parole siamo tutti logici poi però…forse si tratta comunque di “evoluzione” chissà anche io sulla libertà del giudizio ne ho fatto un punto fermo , sia che io debba elogiare o ” criticare” , quella critica costruttiva ,e non distruttiva, ma ho capito che comunque ci si imbatte ,con questo tipo di dinamiche e pochi sono evoluti/disposti “accettare serenamente” con atteggiamento costruttivo.
    La mia conclusione su questa dicotomia mentale è di tipo: so’ bene quali sono i miei limiti , solo che se lo dico io, mi sta bene , se me li fa notare uno di ” fuori” non mi sta più bene.
    La dicotomia mentale/emotiva è sempre attuale.
    Concordo con te : Dolce sweet M ,e Fratello soul due capolavori.
    Buona vita e w la musica.

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