Lo sparatore di Roma e gli sparatori di cazzate

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Dopo la sparatoria di ieri davanti a Palazzo Chigi il mondo della PP, Politica Pelosa, ha ceduto alla tentazione di banalizzare il banalizzabile. Di chi è la colpa? Di Grillo, del Movimento 5 Stelle e di chi usa toni accesi su blog e giornali, mica di un fallito che si è giocato tutti i suoi soldi al videopoker e che qualche media ha dipinto frettolosamente come “un disperato che ha perso il suo lavoro”.
Le parole forti in politica non le ha inventate il M5S, basti pensare senza andare troppo lontano nel tempo alle delicatezze linguistiche di Bossi, Calderoli e vari altri intellettuali della Lega Nord. O basti rievocare gli attacchi di Berlusconi ai coglioni che votano a sinistra e ai malati di mente che affollano la magistratura.
Ora se un idiota si mette a sparare all’impazzata e subito dopo ha l’accortezza di pronunciare le parole “politica, politici”, automaticamente viene come deresponsabilizzato dai media: chi alimenta il clima d’odio? Chi carica di tensione sociale gli strati deboli della popolazione? Chi bla bla bla?
Ci vorrebbe un pizzico di buonsenso prima di sfornare opinioni come se fossero pagnotte. Il clima d’odio e la tensione sociale sono frutto di ventenni di politiche dissennate, di vergognose ruberie, di atteggiamenti criminali da parte di chi dovrebbe rappresentare lo Stato e invece rappresenta il lato oscuro di uno stato fantasma.
Non sono i comizi di un comico prestato alla politica che armano la mano di un delinquente, ma l’ignoranza diffusa in un Paese sottosviluppato e affamato da una classe politica corrotta o nel migliore dei casi incapace.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Lo sparatore di Roma e gli sparatori di cazzate”

  1. Grillo non c’entra niente con la sparatoria. Questo è fuor di dubbio. Ma se un personaggio che io stimo, che ritengo un punto di riferimento, un dispensatore di verità continua a parlare di golpe, di morte della democrazia, continuando a soffiare sulle ceneri ardenti della situazione in cui l’Italia si è cacciata. È possibile pure che i più deboli o sensibili o disperati si sentano assolti o giustificati a compiere gesti estremi. Questo è il mio punto di vista

  2. Tutto é possibile ma é chiaro il tentativo di indirizzare le opinioni bovine su un capro da sacrificare (Grillo) per allontanare i pensieri—rari—dell’elettorato Italiano dai veri motivi, elencati con pacatezza e parsimonia da Gery. Purtroppo, é tragico che in Italia certe verità siano dette solo da un comico.

  3. Si “nel dubbio” io proporrei di tornare alla censura perché non si sa mai qualche psicolabile legga qualcosa che lo turbi e faccia un gesto scellerato ….. ahahahahaha

  4. Se Grillo non c’entra niente con la sparatoria non c’entra niente chiamare in causa Grillo !

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