C’è una gara – nel web, nei giornali, nei tinelli – a chi gode di più nel tentare di cogliere in fallo i parlamentari del Movimento 5 stelle o Beppe Grillo. E’ – lo scrivevo ieri in un tweet – una moda tipicamente italiana quella di puntare alla decostruzione di qualcosa che si è appena, democraticamente, costruito. Non intendo tirare la volata a quelli del M5S (tra l’altro ne ho scritto anche criticamente talvolta qui e sulla carta stampata) però mi piacerebbe vivere in un Paese in cui, dopo le elezioni, ci si concentra tutti sul risultato e sui frutti che quel risultato può dare. Il che non intaccherebbe lo spirito critico, ma almeno darebbe l’impressione di essere popolo, comunità, nazione, e non una gigantesca macchina a gettoni che si tira fuori a ogni consultazione elettorale.
Mi piacerebbe che un giorno qualcuno, di qualsiasi partito, coniasse uno slogan di questo tenore: noi lavoriamo per voi, voi abbiate la pazienza di restare uniti.
Gery ti apprezzo enormemente perchè sei un uomo libero !
E’ il migliore complimento che mi si possa fare. Grazie di cuore, Vix.
“mi piacerebbe vivere in un Paese in cui, dopo le elezioni, ci si concentra tutti sul risultato e sui frutti che quel risultato può dare”
Non so se sei anche tu d’accordo, ma questa volta i frutti sono avvelenati.
In una situazione di stallo e di emergenza come questa, la medicina anche se amara deve essere buttata giù. Non si può avere il medico che non ti cura solo perchè sei brutto e cattivo.
Ci vuole senso di responsabilità.
Che sta mancando alla prova dei fatti.