Quello che mi convince di Beppe Grillo

A parte le frasi folkloristiche sui missili e sulla morte dei politici, due o tre di cose che ho ascoltato di Beppe Grillo nel suo comizio di Parma sono più che giuste, talmente scontate da sembrare banali.
Ad esempio nessuno ha pensato di mettere realmente mano alla semplificazione delle leggi, nonostante ci sia una sorta di ministero ad hoc. Grillo, da buon affabulatore, spiega che se una legge non si capisce, ha in sé un trucco. E ha ragione: basti pensare al groviglio di norme fiscali o ai capitoli di una finanziaria. Perché nessuno ha mai pensato di togliere le astrusità dai codici e scrivere in buon italiano?
Altro argomento sono i costi della politica. Tutta roba già detta, già sentita. Ma Grillo può vantare il successo dell’esperimento siciliano, in cui i suoi deputati hanno girato alla Regione la stragrande parte del loro compenso. Chi lo aveva mai fatto prima?
Infine i controlli fiscali con la presunzione di colpevolezza del contribuente. Vi ricordate quando ci dissero che “pagare le tasse è bello”? Ora ci vogliono convincere che non solo è meraviglioso dissanguarsi, ma è eccitante essere trattati da evasori sino a prova contraria. No, tuona Grillo (a ragione): non è lo Stato che deve chiedere al cittadino come spende i suoi soldi, ma esattamente il contrario.
Come vedete sono tutti temi elementari, che potrebbero stare alla base di ogni programma di ogni partito. Chi si sognerebbe di dire che le leggi devono essere scritte in modo incomprensibile o che è bene che i partiti costino milioni e milioni di euro?
Grillo ha dalla sua parte la linearità, anche violenta, dei ragionamenti: se rubi sei un criminale e non puoi stare al governo; se sei giovane, sei più forte di un vecchio; se un movimento a costo zero diventa una forza politica, vuol dire che la politica può essere fatta a costo zero.
Al momento, pur avendo in passato mosso critiche a Beppe Grillo, non ho sentito proposte più convincenti.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Quello che mi convince di Beppe Grillo”

  1. Interessante. Sono un po’ le cose che convincono anche me, e credo anche qualcun altro. Però sarebbe pure – più – interessante sapere del perché non votarlo. Perché se qualcuno di “competente” mi dice che delle sue tante idee non ce n’è una realizzabile, allora, di che stiamo parlando?

  2. Gentile sig. Puleo, alcuni, pessimisti come lei quando videro la Rivoluzione Francese dissero: finirà male ! Ed effettivamente fini male, prima con l’eccesso di ghigliottine e poi con la dittatura napoleonica.
    Ma solo con le Cassandre pessimistiche non avremmo avuto quel salto in avanti della storia che ci ha lasciato comunque molti benefici.
    Stessa cosa avrebbero potuto dire quelli come lei del comunismo e di tanto altro. Nella storia come nella vita ci sono quelli che guardano e predicono esiti scontati (ogni movimento , anche il migliore nella storia finisce, si estingue, si corrompe) e quelli che nel momento giusto leggono il tempo ed aiutano a fare il passo avanti …
    p.s. Mi guardo bene dal paragonare il M5Stelle alla rivoluzione francese o al comunismo, ma nel suo piccolo ….

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