Quel calcio in faccia che è un pugno nello stomaco

Foto: Grazia Bucca per Studiocamera

Mentre si discute di traiettorie di lacrimogeni, di rimbalzi fatali, di strategia della tensione, oggi a Palermo la cronaca ci ha ricordato che la violenza ha sempre due attori: quello che la fa e quello che la subisce. E che una cosa è spaccare il capello delle responsabilità e un’altra è spaccare teste. E che il calcio in faccia di oggi non può essere la vendetta per la manganellata in testa di ieri, ma è solo orrenda, abominevole violenza.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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