Fermate Barbara D’Urso

A Pomeriggio cinque questo pomeriggio si è celebrato l’ennesimo rito tribale della cronaca gestita come uno spettacolo circense, con Barbara D’Urso e nientepopodimenoche Alessandra Mussolini a dibattere, tra urla e pianti, con la madre del bambino conteso.
Il problema, al contrario di quel che si possa pensare, non è il contenuto ma il contenitore.
L’emergenza umanitaria della televisione italiana dei nostri tempi è infatti la fascia pomeridiana, durante la quale programmi di intrattenimento diventano spazi di informazione gestiti con una profondità di vedute da avanspettacolo.
Lasciare nelle mani di Barbara D’Urso – ma anche di Mara Venier  – la libertà di porgere notizie, approfondirle senza alcun controllo di testata, è un atto che toglie legittimità alle redazioni e attendibilità alla rete.  Eppure tutto si spiega con un’atroce regola moderna: la televisione urlata è quella che ha più fortuna, lo scoprì vent’anni fa Maurizio Costanzo con Vittorio Sgarbi.
Ho già scritto cosa penso di quella che un tempo era la tv dei ragazzi e non ho ancora un’età che giustifichi rimpianti a 360 gradi.  Però ritengo che Barbara D’Urso et similia non possano raccontare l’Italia che cambia, ma al massimo recensire il guardaroba di una starlette o blaterare degli amorazzi di una gieffina.
Prima possibile una contraerea della ragione dovrà entrare in azione: prima che la tv del finto dolore ci imponga finte esistenze con finti sentimenti e finte soddisfazioni.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Fermate Barbara D’Urso”

  1. Cara signora Barbara Grazie per il suo pogrmma lei cia’ un cuore buono ora vi volevo dire che riguardo al Bambino che io o visto sul suo pograma come anno tratato etrscinato e una vegogna la giustizia che dicono che devono fare il suo lavoro i loro lavori giusti non le fanno perche loro si vendono chi a i soldi vanno avanti il Padre del Bambino si deve vegognare lui non civuole bene al Bambino pure che cela’ con la Mamma del Bambino luinon deve usare e fare pacare al Bambino gesta soferenza la giustizia e la lege non esiste per inocendi esiste per icriminale pure il giudice che lui amette guesta soferenza al Bambino oi Signora Barbara o visto che lei a invoto ala Signora Mussolini qua’ in Toronto noi precheremo che giustizia si fata i Figli apartengono ale Mamma Signora barbara volevo dire ancora riguardo ala politica guesti politici sidevono andare a guidare le loro famgle in vece di guidare le nazione sono tutti bugiardie falsi gueli che sono giusti le ucidano chi va al governo si fanno sempre piu richi si ricordasero che devono dare conto a Dio cuesti sono Diavoli non anno coscenza e ne cuore Signora Barbara noi gui prechiamo e mi saluti alla Signora Musolini che lei a il coragio’ di fare capire giustizia un abrcio a tutti voi elo stafiDio Vi Benedica di fare sempre il buono delumanita un abracio Maria sono tropo dispiaciuta e adolorata per il Bambino e la pover Mamma io sono una Mamma e capisco ciao

  2. Condivido in toto. E aggiungo, senza alcun controllo di testa (pensante) oltre che di testata.
    Se comunque può consolarti la brava Barbara ha altre armi puntate contro le nostre tempie: due libri che tempo fa annunciò (o meglio minacciò?) urbi et orbi di stare per scrivere.
    Del resto, nomen omen: una Barbara solo cose barbare poteva fare.

  3. Abbiamo dalla nostra il potere del telecomando se non vi va Barbara d uso cambiate canale é così semplice

  4. Tutto tremendamente bello, nella rappresentazione di un dramma.
    … E comunque Sgarbi quando urlava – o poco prima – diceva anche cose colte, nuove. Qui assistiamo a una sequenza deprimente di espressioni facciali da nausea e al nulla al quadrato condito da demagogia e banalità a dismisura…

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