L’arte di annoiare

Bersani e Grillo si contendono uno spazio a sinistra. La Russa, Storace e Fini sgomitano per lo stesso motivo, ma dal lato opposto. Basterebbe solo prendere in considerazione il peso specifico dei personaggi per desumere la vacuità di concetti come destra e sinistra, che appartengono a un passato in cui la politica era ancora fatta di idee più che di posizioni da occupare. E oggi che i posti a sedere sono esauriti, ci si accapiglia per uno sgabello, per uno strapuntino nell’arena dei privilegiati. 
Berlusconi ci ha insegnato l’arte dell’invenzione nel rapporto tra governo e cittadini. Tutti gli altri, sopravvissuti e/o complici, l’hanno applicata a se stessi senza nemmeno prendersi la briga di dare un titolo nuovo allo spettacolo. Che a destra e a sinistra è quindi irrimediabilmente, inesorabilmente, tristemente uguale.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “L’arte di annoiare”

  1. I polici che fecero bella l’Italia:De Gasperi, Moro,
    Togliatti, Berlinguer non ce n’è più in giro.
    Qui non si tratta di essere presi dal tedio, ma
    dal fastidio, dalla presa di distanza nei confronti di uno scenario angusto, miserevole,
    volgare, privo di grandi idee, di grandi passioni
    volte al bene della Nazione.

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