Il miglior premio

Un giorno Gemma ci ha detto: se guarirò, studierò per diventare un medico. Accade spesso che nei nostri reparti, bimbi e ragazzi affascinati per certi versi dal nostro lavoro manifestino il desiderio di percorrere le nostre tracce in ambito professionale. Ma nella maggior parte dei casi, con il passare del tempo, questo proposito si diluisce fino a dissolversi del tutto. Gemma ha perseguito con determinazione questo obiettivo e lo ha centrato con una dedizione eccezionale.
Lei è il nostro premio più ambito.

Su diPalermo l’oncologo Paolo D’Angelo racconta che i miracoli non si costruiscono, ma probabilmente si meritano.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “Il miglior premio”

  1. Queste sono le gratificazioni impagabili che un professionista serio, preparato e cosciente può avere nella sua carriera. Guardiamo più spesso a queste vicende; la buonasanità surclassa in qualità e quantità la mala. Ma ce ne rendiamo conto in pochi, forse solo quelli che per giorni e notti intere percorrono instancabili le corsie. Grazie per questa testimonianza. Da medico, non posso che compiacermene infinitamente.

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