Dei delitti e delle iene

Non voglio scomodare le antiche teorie lombrosiane (che tornano puntualmente ad ogni crimine/criminale scoperto) ma questa foto presa dal Corriere racconta tutta la storia in un attimo. C’è la cosiddetta pasionaria, che è un modo per dare della rompipalle a una senza offenderla e senza giudicare il suo operato, c’è il vecchio capo, rimbambito quanto basta per far da parafulmine a ogni vergogna, e c’è il fine statista della Padania, uno talmente rozzo che inquina con lo sguardo.
Un mio amico, Francesco Massaro, bravo cronista di nera, quando doveva scrivere un pezzo su un omicidio, su una rapina, o comunque su un crimine, prendeva la foto del colpevole e se la metteva davanti a mo’ di santino. Diceva che la cosa l’aiutava a capire.
Ecco, io questa foto oggi me la tengo sul desktop.  Spero che, per paradosso, mi aiuti a dimenticare.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

9 commenti su “Dei delitti e delle iene”

  1. Speriamo che non se ne dimentichino gli Italiani.

    L’Italia purtroppo é malata di Alzheimer, gli elettori si stanno rincoglionendo e hanno vuoti preoccupanti di memoria. Inoltre non riconoscono un politico corrotto quando cambia casacca dopo qualche scandalo e gli garantiscono la stessa carrettata di voti.

    La politica del “non sapevo, se c’ero non lo facevano sotto i miei occhi” si chiama connivenza. In passato mi é accaduto di rifiutarmi di sedermi allo stesso tavolo con certi “personaggi” sulla bocca di tutti. E c’era solo da condividere un pasto e dividere il conto.

    Come fanno quei politici che si dichiarano onesti e non collusi a continuare a sedersi accanto a “colleghi” inquisiti, con pendenze e condanne gia a carico e a votare per la loro immunità. La risposta é ovvia: perché sono realmente colleghi e conniventi. Io oggi, non riuscirei a sedermi in Parlamento con certi personaggi, come non fui capace in passato di condividere un tavolo di ristorante. E chi mi conosce bene sa che non scherzo: ho troppa stima di me per sedermi in un Parlamento così “ben” rappresentato.

  2. É purtroppo una storia che si dimenticherà molto facilmente e sapete come finirà come in male a cui tagli un pezzo e lui si prolifica più forte di prima che amarezza!

  3. non ti dimenticare il quarto personaggio. uno che ad espressività sembra forrest gump, ma privato della genialità involontaria, della buona fede e della simpatia. resta solo lo sguardo, in cui l’unica scintilla è quella del calcolo spiccio.

  4. e poi era Roma ladrona! finirà che daranno la colpa alla moglie di bossi, se non altro è favarese…!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *