Retweet

Neanche Twitter, la rete sociale attualmente di gran moda, è esente dal virus delle catene di Sant’Antonio che infetta tutto il web. E dire che il microblogging avrebbe le carte giuste (rapidità e concretezza) per sconfiggere la banalità. Eppure così non è.
Che sia un allarme degli animalisti o uno slogan della festa dello gnocco fritto, fioccano i cinguettii che chiedono un retweet (cioè di essere inoltrati ad altri). E’ la base dello spam, della pubblicizzazione di presunte idee. Sino allo scorso anno nel web questa mania di trovare consensi senza incontrare pensieri aveva trovato concretizzazione in improbabili raccolte di firme online, anche se lì almeno una certa consapevolezza era richiesta. Qui invece si implora per per un movimento del dito indice, basta un clic e il messaggio gira. Ma è un inutile rimbalzo che riempie di nulla quel poco di utile che ci rimane, le idee. Quelle vere.

Grazie alla Contessa.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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