Il bluff di Mentana

Premessa. Non sono mai stato un sindacalista in oltre vent’anni di giornalismo militante. Fine premessa.
Enrico Mentana si offende per una vicenda controversa sulla quale ci sarebbe da discutere se solo le questioni sindacali avessero ancora un appeal in Italia.
In realtà, come si legge nelle cronache più obiettive, la redazione gli ha chiesto di non andarsene e lo stesso cdr del tg de La7 ha smentito di averlo mai denunciato per comportamento antisindacale.
Siamo a una nuova frontiera del rapporto dirigenza-base, in cui chi sta sopra chiede a chi sta sotto di salire a controllare il tetto affinché non ci siano infiltrazioni causate dalla sua stessa imperizia.
Detto tra noi, Mentana quel comunicato del cdr doveva leggerlo senza giudicare se potesse interessare o meno ai telespettatori, per un semplice motivo: il sindacato non serve per fare audience. A quello ci pensano i politicanti di turno.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Il bluff di Mentana”

  1. Ieri, sul Post di Luca Sofri alla notizia delle dimissioni di Enrico Mentana, si è scatenato tra i commentatori la caccia al sindacalista. Sembrava avessero lo scalpo tra i denti. Oggi, sempre al Post , annunciato il dietro front del “direttorissimo”, commentatori ammutoliti e maglioncini di Marchionne abbandonati.

    Da lavoratore iscritto al sindacato, dopo aver letto il tuo post, mi sento meno braccato e criminale. Grazie

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