Una lacrima sull’Irpef

A fronte di un ex premier che ghignava quando si parlava del futuro dell’Italia, che scopava mentre il mondo faceva passi storici e che si trastullava tra scherzi e guasconate ai vertici internazionali, l’immagine di un ministro che piange prima di pronunciare la parola “sacrifici” rende il futuro più lineare. Non più semplice, per carità, ma più plausibile. Diciamo più umano, va.
Poi magari si scoprirà che è stata una trovata del suo ufficio stampa: e in quel caso potrò solo complimentarmi per la trovata (e per l’interpretazione della ministra).

 

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

6 commenti su “Una lacrima sull’Irpef”

  1. Nessuna trovata; la Ministra Fornero, donna di
    grande preparazione, ha rappresentato la realtà
    in atto:la sua sensibilità di donna e di grandissima professionisra.
    Ora, con questo Governo Monti possiamo confrontarci con dignità con il contesto europeo.
    Sacrifci necessari, necessarissimi.
    Questo Governo merita rispetto e fiducia.
    Guai alle forze politiche che volessero inde
    bolire o abbattere.
    State attenti! non scherzate con il fuoco.
    Viva il Governo Monti, Viva Giorgio Napolitano.
    Viva la Ministra Fornero.

  2. lei ora piange due minuti noi non smettiamo di farlo da anni, perché con 1.500,00 euro al mese è difficile tirare a campare… come si dice “n’arristaru l’occhi pi chianciri” e forse manco quello

  3. E’ bene ricordarci che a queste lacrime siamo arrivati grazie all’inesistenza della crisi propugnataci da Berlusconi ed alla tecnica dei tagli lineari e dei condoni adottata da Tremonti (nel plauso generale, beninteso).

  4. Caro Gery, d’accordo con te a proposito dell’abisso fra quelli di prima e quelli di ora. Ma a me un ministro che piange durante la conferenza stampa mi pare soprattutto un ministro inadeguato!

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