Il risultato dei referendum conferma la strana sensazione che abbiamo provato io e mia moglie ieri sera quando siamo andati a votare. Tutt’intorno a noi facce serie, alcune con un velo di soddisfazione. Tra sconosciuti ci si scambiava sguardi che, osando, avrebbero potuto essere di complicità. A un certo punto un’anziana signora ha detto a se stessa: “Beh, ho fatto il mio dovere”. Come se cercasse consolazione o, al contrario, volesse suonare la carica.
Tutti noi non eravamo andati per votare, ma per contarci.
Dovremmo trarre un frutto immediato da questa splendida esperienza: saper trovare le giuste fonti di informazione per formarci una corretta opinione. I rapporti interpersonali, le letture, gli scambi di riflessioni su web sono risultate vincenti. A tal proposito, ne ho scritto nel mio ultimo post, su “torietoreri”. Un saluto, e complimenti reciproci!!! Abbiamo fatto, ciascuno a suo modo, un buon lavoro.
Forse eravamo lì anche per avere la sensazione di “contare” qualcosa.
L’ho pensato anch’io. Siamo andati alle urne per sentirci meno soli. E poi, abbiamo scoperto che quelli che devono sentirsi soli sono “loro”.
Domenica pomeriggio, provincia di Agrigento, al seggio, un’anziana signora al presidente: “Vogghiu sulu a scheda pi i processi a Berlusconi”
Ho votato alle 14.05 di lunedì: la soddisfazione del colpo di grazia!