Il reato di incoerenza

In questi giorni di crisi internazionale ho ripensato, come molti italiani, a ciò che accadeva appena un anno fa con un Gheddafi in visita nel nostro Paese: il dittatore veniva onorato, blandito e sbaciucchiato come nessun altro capo di Stato.
Si dirà: le cose cambiano e nessuno può prevedere il futuro.
Certo, ma il guaio è che le cose da allora sono veramente cambiate soltanto in Italia perché Gheddafi, il nostro ex amico Gheddafi, non ha cambiato di una virgola il suo atteggiamento: dittatore era e dittatore è rimasto. Quindi – ed è la storia che si ripete – siamo noi che abbiamo mutato atteggiamento nei confronti di un partner politico ed economico di primo piano, lo abbiamo tradito insomma. E sotto questa luce è drammaticamente fondato, pur nella sua folle ragione senza ragioni, il grido di vendetta dei rais contro l’Italia.
Siamo in guerra contro un nemico che, sino a qualche settimana fa quando arrivava l’eco dei primi tumulti libici, il nostro premier aveva evitato di contattare perché, erano parole sue, “temeva di disturbare”: come un vicino di casa rumoroso al quale si dà licenza di far baccano perché tanto avrà le sue buone ragioni.
Se esistesse il reato di incoerenza, in Italia non basterebbero i tribunali: si assisterebbe a una nuova deportazione.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

8 commenti su “Il reato di incoerenza”

  1. Credo che, se fosse stato veramente libero di decidere, il nostro Berlusconi si sarebbe alleato con Gheddafi ed avrebbe fatto guerra alla Francia (mmmhhh… dove l’ho già vista?).

  2. In Italia l’incoerenza non è reato. Ci si allea sempre con il più forte ed eventualmente, se le cose cambiano in itinere, si cambia alleato

  3. Stiamo pagando alla grande l’avere votato Berlusconi (non di certo votato da me). Ma per quanto ancora dovremo espiare questo errore?
    Mirella

  4. La grande coerenza e’dimostrata dagli americani sempre pronti a fare la guerra (con bombe intelligenti!,,)e dalla f rancia e dall’Inghilterra sempre nostalgici del loro democratico colonialismo..

  5. L’Italia è stata assolutamente coerente… con gli atteggiamenti mostrati nelle ultime cinque o sei guerre (a partire dall’Ottocento). Guardarsi attorno, tifare per il più forte, buttarsi, vedere come si evolve la cosa, cambiare schieramento, vincere…. Che gusto c’è a mantenere una linea rigida? Meglio la flessibilità!

  6. Permettetemi la citazione di due aforismi.
    Il primo di Oscar Wilde: “La coerenza è la virtù degli stupidi”.
    Il secondo di Corrado Augias: “L’imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.”
    Come si dice dalle mie parti, 2 a 0 e palla al centro.

  7. Allearsi con un dittatore (magari un po’ fuori di testa) e combattere contro potenze più grandi di noi. Certo è una semplificazione, ma lo schema mentale mi ricorda quello imperante al termine del Ventennio.

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