Il condannato Cuffaro

Non ho mai avuto stima per il politico Salvatore Cuffaro, l’ho avuta per il Cuffaro imputato che con dignità ha ribadito fino all’ultimo, a sentenza emessa, la sua fiducia nella magistratura. A conferma che, anche nell’errore, si può mantenere viva la fiammella della civiltà.

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Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Il condannato Cuffaro”

  1. Quando la normalità diventa rivoluzionaria.
    Sign O’ the times, cantava Prince….

  2. Non sono una cuffariana, non lo sono mai stata. Ho conosciuto, però, Cuffaro e ho avuto modo di intervistarlo e parlargli, faccia a faccia, in più di una circostanza. Al di là delle accuse, delle sentenze e del corso delle cose, mi è stato, sin dal primo istante, umanamente, simpatico. Una persona gentile, sorridente, su tutto educata (che, al giorno d’oggi, non è poco). Punti di vista, per carità, che non possono assolvere nessuno. Una cosa, però, ho pensato quando ho sentito della sentenza.
    Quanti pesi e quante misure utilizza la giustizia italiana?
    Scrivo di giudiziaria da un paio di anni e più volte mi sono occupata degli strani casi di mafiosi, tacciati, non a torto, di essere assassini, che scodinzolano, tranquillamente, e in libertà, sfruttando i vari cavilli della legge italiana. Lo stesso dicasi per alcuni stragisti rossi e, giusto per calare la vicenda al vissuto più prossimo alla normalità, ai giudizi estremi riservati a gente comune, che paga e ripaga, oltremodo, colpe non del tutto personali. Chissà in quanti, peggiori di Cuffaro, se la stanno spassando alla faccia della gente per bene.

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