Quei cinguettii nel vuoto

Una recente indagine rivela che su Twitter solo il 23 per cento dei tweet ottiene un reply, cioè viene citato da un altro post, mentre il resto viene ignorato.
Il 2 luglio scorso, proprio su Twitter e a proposito di Twitter, scrissi: “Tutti a comunicare ciò che non serve, qualcuno a guardarsi l’ombelico, pochi ad ascoltare”.
La tendenza chattistica ed egocentrica di raccontare i fatti propri rischia infatti di annullare gli aspetti positivi del mezzo che sono immediatezza, sintesi, puntualità. Ci si impegna più nel distribuire “buongiorno” e “buonanotte” a tutti i follower, che nel leggere il contributo più recente: anche perché spesso si tratta solo di link (io stesso ho talvolta veicolato contenuti di questo blog su Twitter).
Insomma la morale mi sembra la seguente: la malattia dell’incomunicabilità comunicata nel referto dei rapporti umani sembra infettare anche un ambiente poco social e molto network.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

10 commenti su “Quei cinguettii nel vuoto”

  1. Su Facebook, però, non è proprio così. Io possiedo entrambi gli account. Trovo Twitter più noioso e non lo frequento quasi mai, quando accedo è proprio per curiosare tra i link, nient’altro. Su FB la vita continua, i feedback arrivano e ci si guarda meno l’ombelico. Anche se la tentazione è di farlo è comunque molto forte. I social network cambiano col trascorrere dei mesi e non mi riferisco alle piattaforme, alla grafica o alla nascita di nuovi contenitori. Cambia l’uso che se ne fa, inevitabilmente e naturalmente. Twitter non è quello di un anno fa e lo stesso vale per FB o per Linkedin. Nel bene e nel male.

  2. Io Fb lo trovo caotico, almeno su Tw riesco a barcamenarmi. sarà perché sono miope…

    cl.r.

  3. Sarà, ma a me FB sa un po’ di “cortile” mediatico e il rischio gossip è altissimo. Posso comprenderne alcuni vantaggi (es. la veicolazione di informazione), ma riesco più facilmente a individuarne gli aspetti morbosi.
    A Twitter non riesco proprio ad appassionarmi. Per fortuna.

  4. Forse è o.t., ma mi chiedevo che fine hanno fatto alcune illustri firme di questo blog (e mi riferisco a silvia piuttosto che al cacciatorino o ad abbattiamo i termisifoni): qualcuno ne ha notizia? :-))

  5. Il rischio “cortile mediatico” è insito nello stesso web (blog compresi) nonché nela vecchia TV… Non difendo FB ad oltranza, potrei vivere benissimo senza, ma credo che in un certo periodo – cioè all’inizio del suo boom- se ne sia fatta una critica superficiale e bacchettona.

  6. a proposito: è vero, che fine hanno fatto Cacciatorino e Abbattiamo? Beh, Gery, ci tocca saperlo…

  7. Sì, forse è vero cara Verbena, ma ho la sensazione che FB solletichi principalmente il desiderio voyeuristico, cosa che non riscontro invece su un blog. Dove, piuttosto, viene stimolata la curiosità, l’approfondimento e il confronto.
    Lo so, tutto dipende dall’uso che se ne fa, ma infatti parlavo di “rischio” gossip.

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