Una città irredimibile

Palermo, zona balneare dell’Addaura.

Foto di Daniela Groppuso.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

2 commenti su “Una città irredimibile”

  1. Un giorno, il presidente di Legambiente Campania mi fece notare come i divieti non bastano più e lo si legge persino nei cartelli. La parola “assoluto” non avrebbe senso d’esistere perché un divieto è un divieto, senza alternative. In realtà invece la parola divieto è molto attenuata e così è stata circondata da una costellazione di aggettivi utili a rafforzarla (inutilmente, non è li il problema…).
    Ciao,
    Emanuele

  2. E ci sono pure i casi in cui i divieti, per sperare di essere rispettati, vengono accompagnati da una “giustificazione”.
    Non so se è ancora lì, ma ricordo che qualche tempo fa vidi, alla fine di via Costantino Nigra un divieto di sosta corredato da un cartello che ne spiegava la motivazione: il passaggio dell’autobus in curva diretto in via Salinas.

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