Gira in questi giorni, tra gli annunci pubblicitari di Google posizionati in siti e blog, questo banner di un ristorante di Isola delle Femmine in provincia di Palermo.
Se – come luogo comune insegna – la pubblicità è l’anima del commercio, quale miglior testimonial di chi l’anima la conosce meglio di tutti (difetti di fabbrica compresi)?
Ogni tanto entrano dei Cavalieri con una croce rossa sul petto, e si fregano tutti i calici.
E’ pieno di raccomandati: molti ci vanno nel nome del Signore.
Non lavano mai le tovaglie. Su di una c’è ancora stampata la faccia dell’ultimo che ci ha mangiato su.
Ogni sera c’è una discussione, perchè si alza sempre uno e dice:
uno di voi mi tradirà.
Quando il padrone di casa non è soddisfatto degli impiegati salta sù e “vattia” a tutti.
Si fanno sconti a chi si chiama Rosario.
Quando qualcuno non è soddisfatto del condimento del primo, arriva il cameriere con l’olio santo e dice:
provi questo, è una manna.
A fine pasto, ti lavano anche i piedi.
Devono mettere in un angolo riparato le bottiglie d’acqua. Il proprietario ci cammina sempre sopra.
Grande, Cacciatorino.
C’è un cliente, un tale Ponzio, che ha una mania. Si lava in continuazione le mani.
Alla fine c’è un buono gratuito per un servizio presso “da Ponzio Pilato – manicure”.
Prima di andartene, ti salutano così: “La mensa è finita, andate in pace”.
L’anno scorso il locale si è allagato: c’è stato un diluvio universale.
Il dessert lascia molto a desiderare: solo cioccolatini industriali con la nocciola. Baci. Di Giuda.
Gli animali posso entrare, ma solo a coppie.
Quando viene a mangiare Noé diventa peggio di uno zoo.
Si fa da mangiare per ebraici.
Specialità della casa: cipolle d’Egitto.
Un piatto di mare: le cozze di Cana.
Si fanno finanziamenti per cene di lavoro e conviviali.
Si valutano Protestanti.
Finanziamenti diretti con lo IOR (chiedere di Gianni).
Accanto al deposito delle farine c’è un vecchio cimitero in disuso. Numerosi i sepolcri imbiancati.
antipasto del venerdì : verdurine a bagnomaria
Quando entri, ti danno un numero per il turno: Benedetto XVI, Giovanni Paolo II, Paolo VI.
Ogni pasqua, c’è così tanta gente, ma così tanta gente che è una Domenica di Sangue e Lacrime.
I clienti ci vanno per passione.
Per chi volesse prenotare, ecco l’indirizzo: Via Crucis.
Mi sa che chiuderà presto: gli scettici dicono che dura da Natale a Santo Stefano.
Eco-riscaldamento: un bue e un asinello per ogni tavolo.
Come piatto ti danno una mangiatoia.
Via Crucis. Per indicazioni seguire la stella cometa.
Un’altra specialità: paglia e fieno.
A chi ancora non ha potuto provare i piatti del cuoco… gli Erode.
Il menù, a inizio pasto, lo annuncia Gabriele.
Tra i clienti più affezionati, i Re Mangi.
Con uovo, incenso e birra.
C’è stato di recente un pranzo di ipo-vendenti. Uno si era beccato una trave in un occhio. Un altro aveva ancora una pagliuzza conficcata.
A natale panettone gratis per tutti:
le tre Marie.
Chi riesce a far passare un cammello per una cruna vince un pranzo… con il padre.
Il locale si sta modernizzando. Due piani. Pensano di mettere persino l’ascensione.
Ci siamo dimenticati i quaresimali e i sammartinelli.
E il vin santo.
Fra una portata e l’altra, animazione e giochi di società.
Si inizia con la pesca miracolosa.
Tra i clienti più affezionati sorteggiano un viaggio. Nel Mar Rosso.
E quello strano nero d’avola, il sangue di papa?
Il vecchio cuoco ha deciso di licenziarsi. Peccato.
Dolce della casa: dita d’apostolo.
OT: (A Ortigia c’è una pizzeria che si chiama il Cenacolo. Pizze spettacolari. Tutte con nomi biblici. Provare per credere).
Ci fanno anche le selezioni del Grande Fratello. E via tutti nel confessionale.
Avviso: All’interno del locale non si accettano cani. Si fanno eccezioni per pastori tedeschi.
La cucina è del diavolo?
Apre il locale della concorrenza: “Il sinedrio”.