Gira in questi giorni, tra gli annunci pubblicitari di Google posizionati in siti e blog, questo banner di un ristorante di Isola delle Femmine in provincia di Palermo.
Se – come luogo comune insegna – la pubblicità è l’anima del commercio, quale miglior testimonial di chi l’anima la conosce meglio di tutti (difetti di fabbrica compresi)?
Si mangerà da Dio.
Oppure c’è un menù della madonna.
Con tutti i crismi.
Sperando che non sia l’ultima cena.
Non più di dodici per tavolo però.
E si paga a sangue di papa.
Prezzo del menu fisso: 30 denari.
A tutti danno il pane, ma a non tutti danno il vino.
pesce del giorno: orata
Ah, dimenticavo, il pane naturalmente è senza sale.
Mascotte dell’avvenimento: la foca monaca.
Un ristorante così lo vedrei bene a Ostia.
Uno l’ho visto anche a Purgatorio (Tp).
Hanno una fornitura pressoché inesauribile di pani e di pesci.
Poi si aprono le danze: il ballo di San Vito. E per dissetarsi, casse di acqua San Pellegrino.
Avviso: si pregano i clienti…
Trasformano l’acqua in vino…
ma non hanno l’esclusiva in effetti.
Cacciatorino… ha vinto lei qui.
Hanno un buttafuori, che quando si arrabbia ti dice:
Lazzarone, alzati e cammina.
Il pane, invece di tagliarlo e metterlo nel cestino, te lo spezzano davanti.
siete meravigliosi!!!!!
Ragazzi, costituite un duo comico, please.
Così ci viziate.
Ve ne regalo un’altra và:
Il conto alla fine lo paga sempre un povero cristo.
ed i piatti?…. paradisiaci.
Il cuoco fa miracoli, con quello che trova in frigo.
La frutta, freschissima, arriva direttamente dal giardino dell’Eden.
Per chi protesta sul menù (protestanti) è prevista la scomunica.
Il piatto del buon ricordo? Va da Dio!
Fantastici!
Per concludere: agnello e sugo (e il battesimo può dichiararsi concluso)
@Contessa:
mi spiace deluderla, ma l’offertorio vale solo per la prima comunione.
Peccato!
Ma lo strozzapreti è previsto?
E il dessert minne di monaca?
Ah, l’amaro dei benedettini…
peccato per il condimento… solo olio e sale… l’aceto é di malaugurio.
Il proprietario la deve smettere di mettere in croce il cuoco.
Però a volte risparmiano sul pane: un’ostia.
Servono una pasta al forno che fa resuscitare i morti.
Il maitre è un santo con i camerieri più inesperti. Li perdona perché non sanno quello che fanno.
Il ristorante ha due succursali. E’ uno e trino.
Il bambino festeggiato siede sempre alla destra del padre.
Abbattiamo, quest’ultima è bellissima!
Grazie.
Il “caposala” è un tipo azzimato.
Per chi arriva in ritardo non c’è problema: gli ultimi saranno i primi.
Per i bambini hanno un occhio di riguardo.
E chi non ha peccato di gola scagli la prima pietra.
Non sono ammessi venditori ambulanti. Li cacciano a scudisciate.
E al terzo giorno risuscitano il pasticcio di lasagne.
E’ in una zona esposta. Quando cala la temperatura o si alza il vento devono rimettere i tavoli dentro. E’ il solito discorso della montagna.