E qui comando io

Lo mettono sotto inchiesta per concussione e minacce, e lui mette sotto inchiesta chi lo ha messo sotto inchiesta.
Se c’è  un programma televisivo che non gli piace, lui anziché usare il telecomando usa il telefono (la battuta, che ci crediate o no, è di Pierluigi Dark Bersani).
I suoi correi, accusati di favoreggiamento personale (Giancarlo Innocenzi) e di rivelazioni di segreto inerente a un procedimento penale (Augusto Minzolini), sono considerati, nell’unanime logica berlusconiana, persone al di sopra di ogni sospetto: il fatto che lui stesso li abbia piazzati dove sono – e dove esercitano il ruolo di correi – è una mera coincidenza, un misero pretesto per una volgare azione penale esercitata abusivamente.
Di mattina i suoi avvocati lo difendono in tribunale da quegli stessi reati che, nel pomeriggio, cercano di abolire in veste di parlamentari. Lavorano full time.
La legge non è legge senza il suo permesso. E contro la perentorietà delle norme c’è sempre il comodo ricorso al potere. Se una cosa non gli piace, lui la cambia. Se una cosa non gli conviene, lui la cambia. Se uno si rifiuta di cambiare ciò che non gli piace o non gli conviene, lui lo cambia.
Dal berlusconismo non si esce senza vittime.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

15 commenti su “E qui comando io”

  1. Una volta, per instaurare una dittatura, era d’obbligo fare una marcia su Roma.
    Adesso non è più necessario, lo dicono i sondaggi. Al limite è consigliata una passeggiata su via Mazzini. Anzi, un paio di telefonate, per non consumare neanche le suole.
    Il vantaggio è che nessuno se ne accorge, sono tutti sintonizzati sul GF, su Amici e menate varie. Come ha detto qualche giorno fa il Maurizio De Filippi nazionale “si sa, gli italiani si attaccano alle str@nz@t3”, perché deluderli allora? E lui è uno che le sa far fruttare le str@nz@t3.
    Io invece dico che parecchi italiani si sono attaccati a degli scarti di digestione, che spero non galleggeranno ancora per molto. Il disfacimento è già in atto. Rimane da vedere quanta “materia” riusciranno a smaltire i batteri all’uopo preposti, prima di arrivare a saturazione.
    Comunque, parafrasando una vecchia massima, in realtà non è il governo ad essere dittatoriale, è la maggioranza degli italiani ad essere schiava consenziente.

  2. Aspetto con ansia l’esito delle prossime elezioni. Temo che non ci sarà la flessione di Mr B. che mi augurerei.

  3. Dal berlusconismo non si esce senza vittime. Mamma mia, la frase è tosta! Ci penso da stamattina…

  4. …non vorrei passare da pessimista, ma ho paura che Mirko abbia ragione. Questo povero paese è stretto a tenaglia da due “cancri” (inestirpabili?): la corruzione, che va dal come dalle Alpi alle piramidi (dal guardiamacchine sottocasamia fini ai vertici del governo tipo la Protezione Civile); la libertà di stampa (dove potrà mai andare un paese in cui i giornalisti sono finanziati dai politici: 150 milioni di euro nelle ultime settimane!).

  5. In un paese democratico ha il diritto e dovere di governare la maggioranza.E’ sempre valida la possibilita’con l’arma del voto cambiare questa maggioranza.Per avere una speranza di alternanza bisogna abbandonare la via giudiziaria,il gossip(papi ecc)attaccare il premier con lo stantio conflitto d’interesse o per qualche inutile spacconata ma mettere a nudo le eventuali promesse elettorali non realizzate,incidere positivamente nel migliorare progetti legislativi evitando il ricorso alla fiducia col presentare centinaia di emendamenti,incidere profondamente in una revisione della costituzione non fare le barricate per qualsiasi riforma proposta ecc.Sarebbe opportuno rileggere un po’ di storia della republica italiana e capire come un certo Pietro Nenni riusci’ con una grande mossa politica ad interrompere un trentennale dominio democristiano (apertura a sinistra)E ricordatevi sempre che Di Pietro ed il dipietrismo sono l’assicurazione a vita per Berlusconi

  6. Caro Gery, sono costretto a pensare che se levassimo la foto del premier dalla tua lucida descrizione avremmo un ritratto perfetto dell’italiano medio più becero. Ovvero quello che ti sorpassa da destra e ti fa pure le corna. Quello che si vanta di essere ignorante, amorale e privo di aspirazioni. Praticamente, un eroe del grande fratello.
    Ecco perché nessuno fa la rivoluzione. Non si va contro chi ti somiglia. O, peggio ancora, ti surclassa in fatto di arroganza e prepotenza e faccia tosta.
    Da buon uomo di comunicazione e affari, Berlusconi ha creato un’empatia malsana (e nemmeno troppo sorprendente) tra sè e il paese. Lui somiglia al paese e il paese gli somiglia. Non che abbia meriti, in questo. Ha solo saputo arrivare per primo nella corsa alla conquista del posto di padrone volgare di un popolo che non aspetta altro, perché è nato e cresciuto immaturo, sguattero, sempre bisognoso di qualche cialtrone con la voce più grossa che si affacci a un balcone e gli dica che essere delle mezze tacche, briganti di passo e furbetti da quattro copechi è normale. Anzi, legittimo. Così l’Italia si sazia. Tranquilli, siamo tutti uguali. La democrazia dei cretini, dei falliti alla nascita, dei rubagalline e dei furbetti. L’Italia che sto imparando a odiare. E che prenderà una tranvata di quelle che ce le ricorderemo. Come se il passato non insegnasse nulla.

  7. La fine di Berlusconi non sarà anche la fine del berlusconismo.
    Gli italiani ce l’hanno nel sangue.
    Ci vorranno vari lustri e un impegno enorme da parte delle forze sane di questo Paese.
    E non è affatto detto che ci si riesca….

  8. caro cacciatorino, temo che la tranvata la si sia già presa, ma abbiamo ampi spazi di peggioramento. l’ultimo bel libro di giorgio bocca (annus horribilis) esamina con triste lucidità il rapporto tra Berlusconi e il paese. molti amici di sinistra, acculturati e seri, ripetono il concetto sopra espresso dall’anonimo, l’importanza dell’arma del voto e non della via giuridica e quanto segue. trovano che le ultime famose telefonate siano in fondo relativamente importanti, inutili, se non un boomerang. stufi di “gossip” e di un conflitto d’interessi ormai “stantio”.
    io mi sono sconcertata (daccapo) leggendo l’editoriale di scalfari su repubblica domenica scorsa; se ciampi l’aveva messo al corrente di certe conversazioni con il premier e degli aberranti atteggiamenti del medesimo, altri non avranno potuto non sapere. come diavolo ha fatto la sinistra, in seguito al governo, a trascurare il potere devastante dell’uomo e l’aberrazione costituita dalla sua realtà politica, ignorare consapevolmente il conflitto d’interessi, le leggi ad personam, etc. una seconda volta?
    dobbiamo credere nelle nostre capacità di rinascita?

  9. Cara Antonella: sinistra? Quale sinistra? Abbiamo una sinistra? Io credo che troviamo di fronte a un nuovo Aventino, e già da un pezzo. E’ già successo che la sinistra consegnasse il paese nelle mani di un brigante, farfugliando paure sconnesse e questioni di principio codarde. Ma la storia, la nostra cara, sapida sinistra (che battutista, Bersani. Battutista e finisce lì). la affida ai documentari di Minoli (utilissimi, per carità). E gli basta per mettersi a posto la coscienza. Non parlerei di rinascita, ma di riesumazione. E sempre di cadavere si tratta. Intanto anche il paese agonizza. Chi l’avrebbe mai detto che avremmo attraversato un periodo così funereo, accompagnato dalle fanfare del pdl? Vediamo come sarà l’inumazione dell’Italia. Ma personalmente, non ho preparato il fazzoletto. Non piango per chi se la cerca.

  10. Caro anonimo/a, non saprei che scrivere tranne che il concerto al Dante è stato molto bello, e il Castoldi generoso ( 3 ore di musica e canto) e simpatico, da bravo intrattenitore qual è. Come pianista ha fatto sfoggio di virtuosismi, completati da diavolerie sonore create con l’i-phone. Sono molto soddisfatto, quindi e rinnovo il mio autunnale entusiasmo da fan del pirata. Il Morgan musicista ha fatto magicamente sfumare il Morgan-tv, lo scandalo, il gossip, bruno vespa etc. Meglio di così..
    Insomma, dal vivo un bravo Dragazzo, come direbbe Vespa. Anche se un poco troppo pallido.
    Gossip per le fanciulle: è basso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *