Non esistono più le mezze ragioni

Sbirciando (ma proprio sbirciando) la tv, leggendo pochi giornali, divorando articoli e post su internet,  ho capito solo di recente ciò che ad alcuni è noto da tempo.
E cioè che gran parte delle polemiche pubbliche sono taroccate.
Non nel senso che i due contendenti hanno fatto un accordo sottobanco, ma che le regole del dibattito sono drogate.
Faccio un esempio a caso (ma proprio a caso).
Io dico che Pinco Pallino è una brava persona, sana di mente, ma che ha una singolare allergia per le donne coi capelli rossi: quando le vede comincia a parlare in latino e alza lo sguardo al cielo attendendo qualcosa, un fulmine o un’illuminazione, chissà. Ovviamente si tratta di un espediente per scherzare su quella persona.
Pinco Pallino ascolta la mia scemenza e si offende. Parte in quarta dandomi del razzista (le donne rosse vanno tutelate come ogni minoranza), del violento e del malfattore (una cugina di terzo grado di sua moglie era rossa e io non potevo non sapere).
Pinco Pallino quindi droga la discussione che da questo momento scorre su un binario apparentemente parallelo, ma che in realtà porta ben lontano rispetto alla realtà.
Cos’è successo?
In poche parole, è stato creato un mio clone, razzista, violento, malfattore sul quale da questo momento si addenseranno i commenti a seguire.
La polemica sarà quindi figlia di questo rito woodoo nel quale, pur di non dover ammettere che uno scherzo è uno scherzo (o, a seconda dei casi, di dover controbattere con cognizione di causa), si discetterà del male assoluto (provocato da un razzista, violento, malfattore) dimenticando che i cavoli a merenda sono pericolosamente indigesti.
Morale: se l’argomentazione dell’interlocutore è difficilmente attaccabile, è utile farne una copia truccata che appaia palesemente più debole e poi lasciarsi andare con le mazzate contro il clone per cercare di abbattere l’originale.
Questo meccanismo è noto ai più come straw man argument. Io non lo sapevo e mi ero lanciato nell’abbozzo di un ragionamento: vedevo una teoria affascinante che mi pareva poco esplorata. Invece era già stato tutto detto, scritto, pensato (ne ho letto qui).
Che noia, non esistono più le mezze ragioni.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

3 commenti su “Non esistono più le mezze ragioni”

  1. succede anche in certe polemiche della vita normale: ne sono stata vittima appena ieri per aver parlato “sotto falso nome” , bada bene, dal mio indirizzo di posta ben visibile! Ma come ha detto Paolo Rossi che cammini o stai fermo e aspetti, prima o poi uno stronzo lo incontri!

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