Lo sbadiglio e la democrazia

Ieri sera ad Anno Zero è andato in onda il dramma della disoccupazione in un Paese governato dal partito del milione di posti di lavoro. Realtà contro promesse: antica contrapposizione che non sarebbe scandalosa (la politica è fatta anche di promesse) se non si urlasse al complotto ogni volta che a un annuncio non si è stati in grado di far seguire i fatti.
La crisi internazionale usata come alibi, la distrazione di un consiglio dei ministri che si occupa al 99,9 per cento di come risolvere per via extragiudiziaria i problemi giudiziari del capo, un’indolenza tattica della classe politica che parla di lavoro solo in termini generici per evitare di affrontare le singole spine dei singoli casi: lo scenario è questo, desolante e noto.
La sensazione è – correggetemi se sbaglio – quella di essere amministrati da gente che abita e lavora in un altro pianeta. Mentre in Parlamento si dibatte di processo breve e di lodi vari, ai confini dell’impero c’è chi fa la fame con moglie e tre figli. Mentre in Parlamento gli stipendi restano quelli che sono, altissimi, altrove si campa con meno della metà di quel che si guadagnava prima.
Lo so, il rischio di cadere nella banalità, nel già visto e già sentito è altissimo.
Però ogni tanto dovremmo ricordarci che la democrazia si spegne quando per egoismo uno spunto di indignazione si trasforma in uno sbadiglio.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Lo sbadiglio e la democrazia”

  1. Banale, già visto e sentito ma da scrivere e riscrivere ancora.
    Ho trovato banali le lacrime di quelle persone, banali le storie di vita con il loro carico di disperazione e umiliazione. E vorrei vivere in un paese originale, governato da una classe politica originale dove non ci sia posto per notizie così.
    Ma non sono originale, purtroppo.

  2. Grazie Gery…mi affido a queste tue irripetibili, forti e verissime, parole, per non uccidere una speranza…per riuscire ancora ad aspettare che finalmente qualcosa cambi…in ciascuno dei nostri due, comunque deludentissimi, schieramenti politici.

  3. Cara Silvia concordo, è proprio questo il guaio, che disoccupazione, crisi, disperazione , umiliazione siano diventate banalità.

    L’unico tocco di “originalità” ormai è l’aver reso il Consiglio dei ministri itinerante, come la corte di Federico II. Ovviamente a spese del comune ospitante e quindi anche mia.

  4. @fm:
    volevi dire la Fondazione Federico II?
    Che io ricordi era solo l’ex presidente che “itinerava” a piacimento, e a spese dell’ARS non del comune.

    Ma ormai anche questo provoca solo sbadigli.
    La maggiore attività delle amministrazioni statali è diventata organizzare e pagare viaggi ai pochi eletti. Viaggi per il mondo reale e per il mondo del pejote.
    Viaggi per tutti dunque.
    Per i dipendenti Fiat di Termini hanno già organizzato un viaggio, verso l’agenzia del collocamento per fare richiesta di sussidio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *