Didascalie viventi

Sul sito del Gds, con gran senso dell’umorismo, hanno pensato di ritoccare la foto del direttore e del condirettore in modo da stabilire con certezza chi è il primo e chi è il secondo.

Grazie a una segnalazione di Tanus.

Aggiornamento. La foto è stata ritoccata nuovamente.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

45 commenti su “Didascalie viventi”

  1. Il senso dell’umorismo è appannaggio dei grandi uomini. Non di quelli potenti.

  2. Ragazzi… mi dispiace ho sbagliato… mi sono fatto ingannare dai nomi (Antonio-Totò , Pepi-Peppino). Ma adesso ho le prove, non scrivevano una lettera, guardavano delle foto. Si nota anche nel riflesso degli occhiali del direttore, e nella sua espressione “pensosa-stupefatta”. Eccovene la prova, si vedono benissimo i due che “osservano” e si soffermano sui particolari :
    http://www.gds.it/gds/multimedia/home/gdsid/89206/pg/12/#tsmmedia

    -Antò… sono le frasche che coprono lì?
    -No Pepì… sono i capelli, spannati gli occhiali e guarda meglio.

  3. Non mi sbilancio. L’intenzione c’è. Ma non si può negare che ci sia anche la… (bip). Effe.

  4. Ho capito. Ha ragione Tanus. Guardavano le foto del calendario Feel Rouge. Forse Gennaio, la ragazza nel pagliaio.

  5. Vorrei dare un suggerimento al Direttore. Siccome le foto del calendario Feel Rouge sono troppo piccole, ed essendo noi interessati alla componente artistica delle stesse, non potreste pubblicarle più grandi?
    Il nostro è un’interesse puramente “fotografico” naturalmente.

  6. Oggi mi dovete scusare… sono “allazzato”. Ve ne sparo un’altra delle mie. ,-)

    Annunciato il titolo del nuovo giallo di Gery Palazzotto:
    “Il mistero della foto e dei nomi scomparsi – Giovanni Porzio indaga inseguendo il Feel Rouge”

  7. Quelli di Feel Rouge hanno preso la mezza scusa per “mommiare” (traduco: lumare, sbirciare) ragazze nude o mezze nude sia con questo calendario (benefico per quanto sia. E benefico anche per i redattori…), sia con il concorso di Miss Feel Rouge (non so se si chiami esattamente così. Sempre te**e e c*li, insomma.

  8. Mamma mia, ma dove le hanno raccattate queste qui?
    Mi ricorda la copertina di un lp di Raul Casadei degli anni ’70, Tango delle capinere mi pare si chiamasse, che conteneva la mitica Mazurka di periferia, con tanto di ruspante bellezza romagnola sdraiata mezza nuda sulla paglia. Era la passione di mia nonna (il disco) e di mio fratello (la copertina).

  9. Aggiornamento 2:
    Sono riapparsi i nomi, in basso.
    Adesso mi pare più pulita…

    Totò è quello a sx, Pepino sempre quello a Dx.
    Sul video mi sono convinto anch’io per la foto di Gennaio, come diceva il Maestro Sfumatorino. ;-)
    Anche se non mi piace come cade sulle gambe il vestitino.

  10. @contessa: ma non è colpa delle ragazze, semmai dei fotografi. Le fanciulle hanno dato il meglio di sé. P. S. io sto dalla parte di tuo fratello, in materia Casadei.
    @Tanus: Papetti o Pepitti?
    @Silvia: io ho già dato. Mario Venuti al Golden il 28 e Morgan al Dante il 7. Mi sono buttato per meno. Sono più tascio di voi. E poi ce li ho praticamente sotto casa.
    P.S. qualcuno dirà a Morgan che sul palco dove suonerà per un periodo ci hanno proiettato i porno? Scommetto che l’idea gli piace.

  11. Mi piacciono le rivisitazioni delle canzoni primi anni sessanta di Marco Castoldi. Ma spendo un buon numero di euretti solo se viene a farci visita la Mannoia.

  12. Bah, mi sembrava una buona idea.
    Sarà che non vado ad un concerto da una vita e Metheny l’ho conosciuto che avevo vent’anni e mi ci esaltavo.

  13. Metheny l’ho apprezzato molto nella colonna sonora di “Fandango”, roba di circa trent’anni fa. Poi l’ho ascoltato distrattamente. Quando tre anni fa si è presentato improvvisamente al Verdura, mio figlio mi ci ha portato di peso. Si è addormentato anche lui!

  14. Ho visto almeno cinque concerti di Pat Metheny. Una cosa è il suo repertorio col Pat Metheny Group (o anche solo con se stesso) un’altra è stato il sodalizio con Brad Mehldau. In quest’ultimo caso ho rischiato di addormentarmi anch’io. Ma ricordo un concerto a Messina negli anni Ottanta (Pat Metheny, Lyle Mays, Danny Gottlieb e compagnia bella) durante il quale un amico accanto a me non ha fatto che ripetere: spero che non finisca mai.
    La Mannoia per me può attendere. Molto.

  15. Io aspetto ancora Roger Waters, che sei anni fa sfiorò Palermo ma ‘un ci impinciu. Avevo comprato i biglietti. Sapere che il concerto era stato annullato fu una delle più grosse delusioni della mia vita (sul piano degli spettacoli). Sapere che era stata colpa delle burocrazia cittadina (questioni di sicurezza del velodromo, inadeguato, dati gli effetti pirotecnici dello show: così dissero) mi fece diventare una bestia. Vedere che il Velodromo si apre come un fiore quando c’è da far cantare Gigi D’alessio, mi fa ancora uscire fuori di senno. Guardare su youtube che meraviglia è stato quello show di Waters, mi fa stare tuttora malissimo. Di fatto, ho giurato a me stesso di non mettere mai più piede al Velodromo a meno che non venga davvero Waters. Il quale non verrà. Se ne va a Verona, quello. E fa bene.

  16. Hanno cambiato di nuovo (o è il cambiamento di prima?). Le didascalie sono a bordo foto. Da come le hanno messe risulta che il monitor del computer si chiama Ardizzone e la boiserie di sfondo a destra Pepi.

  17. L’unica cosa che noto, leggendo la risposta alla lettera di oggi, è che sono gli unici a ricordarsi della cosiddetta “social card”. Spero almeno non ci credano… e lo dico a loro beneficio. Farebbero bene a incaricare qualcuno per scrive un articolo in proposito. Così magari si aggiornano su quanto abbia cambiato la vita degli italiani questa “social card”, un’altro rifiuto non biodegradabile da smaltire. Ma dove va nel solido, nella plastica o nelle prese per il c..o?

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