I grandi all’altezza

tacchi di berlusconi

C’è una caratteristica fondamentale che rende veramente grandi gli uomini di potere: è il loro sapersi mettere in gioco quando il gioco gira male.
Se in Italia si fosse verificato un buco nella sicurezza nazionale come quello del fallito attentato di Natale negli Usa, lo scaricabarile, gli insabbiamenti e le risse politiche avrebbero paralizzato ogni attività di ricerca della verità.
Già me li vedo i Capezzoni, i Di Pietri, i Gasparri (lui è avvantaggiato perché ha un cognome che è già un plurale) che consumano ugole e saliva. Monica Setta che imbastisce un programma per dimostrare che il terrorismo è solo di sinistra e che addirittura ha una radice genetica nel mancinismo. Bruno Vespa che indossa un plastico delle mutande esplosive come quelle strappate – tra qualche gridolino ammirato delle hostess – all’attentatore.
Invece in America il presidente ha usato la più raffinata arma di persuasione di massa: l’ammissione personale di responsabilità. Ha detto al popolo “è colpa mia” ottenendo un duplice risultato: sedare al più presto le polemiche politiche (se uno ammette, ammette e basta, inutile continuare a battere i pugni sui tavoli) e rassicurare la sua gente (se uno si mette in discussione riscuote una maggiore fiducia).
Per uno come Barak Obama mettersi in gioco quando il gioco gira male significa prendersi tutte le responsabilità: reali, metaforiche, ipotizzabili.
Per altri mettersi in gioco quando il gioco gira male significa litigare con tutti, arbitro compreso, e magari tentare di comprarsi la partita.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

35 commenti su “I grandi all’altezza”

  1. Parole sante. Cito una canzone: “Non siamo mica gli americani”. E si vede, nel bene e nel male. Soprattutto nel male, ultimamente, anche se ormai c’è il partito dell’amore.
    P.S. E’ colpa di Monica Setta. Non so di che, ma è colpa sua.

  2. La lombrosiana analisi del terrorismo con una componente genetica nel mancinismo che potrebbe essere analizzata dalla Setta è magnifica. Se questo post lo legge un vesp(as)iano non è escluso che venga discussa anche a porta a porta

  3. Non solo,Obama, così facendo, costringe ognuno di noi a pensare che questa assunzione di responsabilità sia eccessiva,perchè in fondo lui che c’entra? l’errore l’avrà commesso qualcun’altro,e via con le ipotesi, alla ricerca di possibili colpevoli reali,ovviamente escludendo proprio lui dall’elenco.
    Leader lo si è,non ci si diventa

  4. Io terrei sempre presente che governare gli Stati Uniti, specialmente dopo Bush e tutto quello che ha accompagnato il suo mandato, non deve essere una passeggiata di salute. Obama non è Dio. E mi pare che finora, contrariamente al suo predecessore, abbia avuto il buon gusto di farne le veci. Nè voglio dire che Obama sia un santo. Ma io farei volentieri il cambio di un’unghia di Obama con il pdl, pd, idv, udc al gran completo, se non altro per i modi, la concretezza e i buoni propositi. E poi, diamoglielo un po’ di respiro anche a quest’uomo. Non si può criticare tutto e tutti subito e all’infinito, se no tanto vale prendere il primo volo per la luna.

  5. Permettetemi di dissentire: Obama si è assunto la responsabilità di quanto avvenuto, e allora?
    Tutto risolto?
    Dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi, o no?
    Se si assume la responsabilità, è perché qualcuno sotto di lui ha sbagliato: e ha sbagliato (certo involontariamente) lui perché lo ha messo in quel posto.
    Obama ha dimostrato di saperci fare con le parole: finora la sua abilità è consistita principalmente in questo.

  6. @ MiK
    Ma ce li ha messi lui (Obama) in quel posto? o li ha già trovati (come sempiterni dei! e’ così anche per i senatori USA, rieletti sempre. Lasciamo perdere come…perchè è PEGGIO CHE DA NOI la loro elezione) E poi siamo proprio sicuri che noi possiamo dare qualche consiglio agli USA. Loro un Watergate lo hanno avuto e risolto , con le dimission del Presidente. NOI?

  7. Non so se ce li abbia messi lui (sicuramente quelli ai livelli più alti, responsabili e dirigenti, sono roba sua e del suo entourage) so solo (o almeno, credo di sapere) che quando avvengono fatti eclatanti il più alto nella catena di comando dà le dimissioni: ricordo che qualche anno fa riuscì a evadere dal carcere il pedofilo belga Dutroux (credo di scriva così), il ministro dell’interno si dimise dalla carica, per le polemiche ovviamente.
    Ciò detto, intendo solo affermare che posta in questi termini, l’affermazione di Obama è una pura tautologia, un flatum vocis, una inutile ripetizione: anch’io posso dire di essere responsabile di qualsiasi cosa (dell’inquinamento, della fame nel mondo), ma cosa faccio concretamente, nei fatti?
    Non pretendo di dare consigli a Obama: certo è impossibile che si metta a dire in diretta tv che hanno toppato alla grande i servizi segreti, e quelli che avevano ricevuto la denuncia da parte del padre del ragazzo nigeriano, e chi lo ha fatto imbarcare, e chissà chi altri.
    Può darsi che sia un segnale per far capire a chi deve capire…
    Le belle parole separate dai fatti restano solo belle parole: se tutto deve essere risolto bombardando lo Yemen e quattro campi di beduini in mezzo al deserto, allora non vedo molta differenza con altra gente.

  8. Se Obama, per disgrazia, si dimettesse (per onorare, per così dire, l’ammissione di colpa e responsabilità varie), un certo premier di casa (casa, non cosa) nostra quante volte dovrebbe dimettersi (avrebbe dovuto) e quante volte avrebbe beccato l’ergasotolo? Così, per chiarezza.

  9. Mik, mi creda, c’ho provato, ma non riesco a trovare una sola virgola nei suoi commenti che abbia un senso logico (per me, ovviamente).
    Io credo che un Presidente come Obama, capace di assumersi le proprie responsabilità (come ogni leader dovrebbe fare) senza perdere autorevolezza e credibilità, può solo fare un gran bene al suo Paese. E passerà alla storia per questo.

  10. E chi dice che le cose che scrivo debbano avere un senso logico, cara contessa?
    E’ una sua supposizione, purtroppo (o per fortuna) errata.
    Tralasciando l’intento volutamente offensivo delle sue parole (reazione normale contro un “intruso” reo di esprimere un parere discordante), mi preme ricordare che ho solo detto che siamo tutti bravi a farci belli dicendo quattro paroline scandite con calma, scelte con cura (magari da qualche consulente…). Certo, se poi ogni cosa che avviene nel mondo deve essere riportata alla vostra ossessione per Berlusconi e calibrata su di essa, stiamo freschi.
    Certamente Obama si è assunto le responsabilità del flop avvenuto. Adesso invaderà lo Yemen, per punire questi straccioni di terroristi?
    Secondo me ha avuto paura di essere troppo duro, e di potersi inimicare qualcuno veramente pericoloso, e adesso aspetta che questo qualcuno si levi di torno.
    Cordialmente, Mik.

  11. Gentile Mik,
    1) Non è mia intenzione offendere nessuno.
    2) Generalmente, se uno esprime un concetto lo fa seguendo un senso, logico appunto. Se per lei non è così, possiamo passare direttamente al punto sei.
    3) Io non credo (e francamente non capisco come possa farlo lei) che per Obama l’ammissione di responsabilità sia stato un gesto facile.
    4) Se per “ossessione berlusconiana” lei intende il legittimo esercizio del diritto di critica, ebbene questa è un’ossessione dalla quale non voglio liberarmi.
    5) La sua analisi della presunta paura di Obama mi pare abbia più a che fare con la fantascienza che con la cronaca: secondo lei il presidente Usa ha avuto paura di se stesso (di essere troppo duro) e contemporaneamente degli altri (di potersi inimicare qualcuno…), praticamente un imbecille .
    6) Colgo l’occasione per augurarle un sereno weekend.

  12. Fino ad ora mi è sembrato che, nonostante tutto il loro liberismo e razzismo e i presidenti che hanno sbagliato ( a parere della maggioranza, che non sempre ha ragione), Obama riesce ad andare avante.
    in fondo nao ha carichi penali pendenti..

  13. Ho scritto un msg che è una cavolata! Ma ero molto arrabbiata. Sono certa che avete capito quello che volevo dire. So ,comunque che non è importante

  14. Intendo per “ossessione berlusconiana” inserire in un discorso in cui si parla di Obama, le seguenti affermazioni:
    1 – da noi è diverso
    2 – il nostro presidente non ammetterebbe mai certe cose
    3 – da noi non si è mai dimesso nessuno
    4 – in fondo non ha carichi pendenti
    5 – un certo premier di casa (non cosa) nostra.

    A me pare un’ossessione.
    Voi chiamatela come volete (legittimo esercizio del diritto di critica? piuttosto parlerei di legittimo esercizio del diritto di parlare a vanvera, basta che si parli di Berlusconi).
    Cordialmente, Mik.

    PS: a me la fantascienza piace.

  15. Riprendendo il titolo del post, mi inserisco nel dibattito solo per una boutade: da noi i grandi (o presunti tali) della politica per essere all’altezza si mettono tutt’al più le scarpe coi tacchi.
    Preferisco Obama.

  16. Mik, non per ri-contunderti… Ma nemmeno una parolina sulla RIFORMA SANITARIA, una svolta epocale per gli Usa che rischia di far fare a Obama la fine di Kennedy (Dio non voglia?).
    Guardiamo solo alle falle nella sicurezza di un aeroporto?
    Se poi dobbiamo sempre buttarla sul “sono tutti uguali, è tutto un magna-magna, e Roma ladrona (in questo caso “Washington ladrona”), dall’analisi passiamo al qualunquismo. A questo punto, ci scappa pure uno “Yankees go home”, un “Viva Mao!” un “si stava meglio quando si stava peggio” (per rimanere in tema: “it was better when it was worse”, e abbiamo risolto. Siamo nel 2010, ragazzi. Siamo nell’era del mondo liquido (per citare il mio adorato Baumann), da dove l’acchiappi ti scappa, come le anguille, e un uomo di stato che riesca a tenere la testa un pelino fuori dalla m****a con un poco di dignità è quanto meno da apprezzare. Obama non ne racconta, balle. La sua è una missione impossibile, ma almeno ci prova ad affrontarla. Non vorrei essere al suo posto. Ma lo ammiro.

  17. Fate pure, infierite su di me, però non ci allarghiamo a parlare di riforma sanitaria: io ho solo detto che oltre alle parole mi aspetto anche qualche gesto (tipo cacciare a calci nel sedere qualche pezzo grosso responsabile della sicurezza).
    Parlo di ciò che vedo e sento.
    In questo senso sono limitato dai miei sensi.
    Che mi dicono che non sono tutti uguali: c’è chi è peggio e chi è meno peggio.

  18. Che strano, Mik. Lei mi aveva dato la sensazione di essere uno di sinistra, a primo impatto. E’ proprio vero: non si capisce più niente. Ma va bene lo stesso. Lei mi sta simpatico. Purtroppo devo concordare con la contessa: è davvero difficile seguirla. E io ho il vizio di voler quasi sempre dare un senso a questa storia, anche se questa storia un senso… non ce l’ha. Non sono un buon seguace di Berlusconi, in questo (e in tutto il resto).
    Le confesso che preferisco Obama.
    P. S. tra Porta a Porta e Lost non vedo grande differenza. Forse Lost è più verosimile. Faccio satira e basta.

  19. Egr. dott. Cacciatorino, nel confermarle i sensi della mia più profonda stima e ammirazione (Ella non manca mai nel mio frigorifero, una fettina a pranzo o a cena sono sempre le benvenute), Le chiedo donde Ella avesse tratto questa (tragica) conclusione, ovvero che io fossi di “sinistra”: ho tanti difetti, mon Dieu, tra cui quello di scrivere cose senza senso, ma di essere sinistrato non credevo proprio. Perché è diventato necessario collocare subito uno di qua o di là basandosi su due o tre righe scritte da qualche parte in internet?
    Cordialità, Mik.

    PS: non infierite, non sono buono come Obama.

  20. Allora mi metto paura e almeno io non infierisco.
    Grazie di averci “avvertito”, noto con piacere che in certi ambienti si “avverte” ancora, prima…

    Essendo tremante vado di corsa a nascondermi sotto le copertine di mammà, ascoltando Apicella per stordirmi.

  21. @Mik: egregio Mik, sono contento di essere nelle case degli italiani. Ma sia buono. In fondo sono solo un pasticcio di carne salata dentro un budellino. E anche di marca “vampa”, roba da Hard-discount.

  22. Caro Gery,

    Nell’apprezzare senza dubbio la chiarezza del suo post e, al tempo stesso, di costatare l’inversione di rotta nello stile della comunicazione ufficiale della Casa Bianca dell’amministrazione Obama, sono, tuttavia, tentato di credere che la storia del fallito attentato di Natale sul volo Delta Amsterdam-Detroit non possa solo essere il frutto di una fortuita casualità e/o di una catena di errori dei sistemi di sicurezza (leggasi CIA, MI5/6 e MOSSAD).
    Come lei ben sa, da oltre un paio d’anni – dopo i falliti attentati negli aeroporti londinesi con fantomatici esplosivi liquidi che hanno comportato un inguistificato inasprimento delle misure di sicurezza per le procedure e disposizioni d’imbarco in tutti gli aeroporti – si parla della impellente necessità di introdurre negli aeroporti i famosi “body-scanner”. Già il congresso americano e la commissione europea si erano espressi contrari a queste misure in quanto si tratta di dispositivi di sicurezza – faccio notare da circa 400,000 dollari l’uno – che violerebbero, in maniera assai invasiva, la sfera personale e intima del singolo viaggiatore.
    In questo ultimo decennio, soprattutto a seguito della tragedia del 11/9, le lobby dei servizi legati alla sicurezza terroristica hanno assunto un enorme potere e peso finanziario: infatti, mediamente oltre il 50% del costo di un biglietto aereo copre i costi a terra e soprattutto quelli relativi ai controlli di sicurezza affidati a società e agenzie terze. Un giro d’affari di miliardi di dollari all’anno.
    Allora, dopo aver costretto i viaggiatori a mostrarsi negli aeroporti con calzini bucati, a reggersi i calzoni e le gonne con le due mani, ché le cinture potrebbero essere imbottite di esplosivi, a mostrare sacchetti trasparenti con spazzolini da denti usati, dentifrici schiacciati e lozioni per tintura per capelli, perché non mostrarli in mutande? Solo un fallito attento, proprio nel giorno di Natale, con tanto di esplosivo (ma quanto?) nascosto tra il pene e i testicoli di un fanatico nigeriano, noto al padre ma anche ai servizi segreti di almeno tre nazioni, però non incluso nella lista di coloro che non sono autorizzati a volare, può favorire l’introduzione immediata dei “body-scanner”.
    Ma non credete che potrebbe essere più semplice, efficace e economico fare un confronto automatico fra il profilo del “terrorista medio” e la lista dei viaggiatori? Sono mai stati riscontrati attentatori suicidi che partono in vacanza e in famiglia? Attentatori provenienti da paesi occidentali? orientali? di fede cristiana? di fede ebraica? calvinista? protestante? ordotossa? Onnivori? Vegetariani? Bianchi? Neri? Gialli?
    Insomma, chi paga per tutta questa sicurezza? E poi dopo i “body scanner” a cosa dovremo sottoporci? All’analisi del sangue? delle urine? al test HIV? E i treni non sono più nel mirino degli attentatori (vedi Madrid)? le metropolitane (vedi Londra)?

    Basta! Vi prego.

  23. Per quanto mi riguarda non passerò mai sotto un body scanner, piuttosto mi faccio arrestare. Non voglio entrare nel merito della questione, non ne conosco tutti i retroscena, ma trovo sia una cosa che offende la dignità dell’essere umano.

  24. Evidentemente il signor Tanus non sa cogliere l’ironia nella mia postilla, visto che mi paragona a un volgare delinquente.
    E continua a pensare di volermi identificare politicamente (di destra) per gettare una luce poco lusinghiera sulle mie affermazioni.
    Beato lui che sa tutto e ha la verità in tasca.

  25. Forse signor Mike non so cogliere l’ironia come dice, ma vedo neanche lei del resto.
    Se vuole può continuare tragicamente a pensare che sono di sinistra, e le dico che è la verità.
    Non penso che chi è di destra è delinquente, la verità in tasca a me sembra l’abbia lei.

    Cordiali saluti.
    Ps non infierisca, il discorso non merita di continuare. Se vuole continuare da solo faccia pure, continui a essere così ironico e ne sorriderò con sommo piacere.

  26. Mi chiamo Mik: un po’ più di attenzione a quel che legge.
    Io di lei non penso assolutamente nulla, può votare pure per il Partito delle Renne di Babbo Natale, la mia vita continua ugualmente.

    PS: non si affanni a cercarlo su google, non esiste un partito simile.
    PPS: era ironia.
    PPPS: non è necessario che sorrida.

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