Killer, trans e video

L'illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Un video incastra il governatore del Lazio Piero Marrazzo. Un video mostra un omicidio di camorra a Napoli (l’assassino è stato catturato ieri). E, nelle nostre lande, un video accusa il professor Elio Rossitto, dell’università di Catania, di aver tentato di sedurre una studentessa con la promessa di un trenta e lode.
Un video è insomma non già prova dei fatti ma essenza della notizia.
Di Marrazzo infatti sapevano tutti da mesi: i passanti di via Gradoli, i trans della Capitale, il presidente del Consiglio. L’omicidio di Napoli risale all’11 maggio 2009, cinque mesi prima della diffusione del filmato. Agli atti vergognosi di Rossitto mancava soltanto la cornice di un varietà televisivo, dal momento che all’università di Catania non si parlava d’altro da qualche mese.
Il sistema dell’informazione moderna si basa su questo strano cortocircuito logico, ancor prima che deontologico: il video funziona da rianimatore di una notizia vecchia o, peggio, di giornalisti che non vogliono (o non sanno) più inseguire i fatti noti. Ripeto: noti.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Killer, trans e video”

  1. Condivisibile spunto di riflessione, ma esiste un altro cortocircuito, molto piu’ grave secondo me, prendiamo l’esempio di Catania, tutti sapevano ma nessuno parlava, omerta’ non necessariamente relegata al sud Italia, come dimostrano per esempio certe inchieste di Striscia.
    Il sistema ormai e’ talmente distorto che e’ necessario un video, adeguatamente sponsorizzato, per far si che gli organi di giustizia intervengano.
    Una volta forse bastata l’etica civica del privato cittadino, l’articolo di un giornalista, oggi invece i fatti noti restano in una cerchia ristretta in un limbo, che dona una parvenza di inevitabile normalita’ fino a quando escono da quello status, una trasposizione del famoso detto “i panni sporchi si lavano in famiglia”.
    E la recente notizia sul trans coinvolto nel caso Marrazzo, ne e’ ulteriore dimostrazione
    “i panni sporchi si lavano in famiglia.”

  2. Mi sa che un video NON incastrerà chi ha ucciso e carbonizzato Brenda, la transessuale a tutti noi nota. Che non godeva, incredibilmente, di nessuna protezione. Quale potrebbe essere il videoclip di questa Italia ogni giorno più inquietante? Di certo non il “magic Italy” di Silvio.

  3. Di Marrazzo, dell’Università catanesese tutti sapevano tutto da mesi? Tutti chi? Io non sapevo niente anche se mi sforzo di leggere i giornali tutti i giorni e documentarmi sulla rete.
    Quali testate o quali siti ne avevano scritto?
    Forse si sapeva in qualche ambiente, magari i giornalisti ne parlavano tra loro, ma si guardavano bene dallo scriverne sui giornali.

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