I disagi del boss

Poche parole

di Raffaella Catalano

L’unica frase che il boss Domenico Raccuglia ha detto ai magistrati della Procura di Palermo dopo il suo arresto ha dell’incredibile.
“Avete visto in che condizioni vivevo?”. Questo ha detto.
Che voleva? Compassione? Oppure sperava che i poliziotti, dopo averlo arrestato, lo trasferissero in un grand hotel per dargli modo di riprendersi dai disagi del covo?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

9 commenti su “I disagi del boss”

  1. Raccuglia: “Avete visto in che condizioni vivevo?”
    Poliziotti in coro: E il bello deve ancora venire!

    PS. “ancora non hai visto niente” in palermitano sarebbe più efficace, ma non so scriverlo.

  2. Piccolo particolare: la lingua del mafioso non è la nostra.
    Forse andrebbe interpretata: Visto di cosa sono capace? Io ho fegato, voi?

  3. C’è materiale abbondante per una graphic novel: qualcuno ha voglia di scriverla?

  4. Interno sera, solo la luce della tv illumina la stanzetta.
    “e chi min…, sti noccioline sannu ri vecchiu. Ora mi fazzu ru castagne arrustute. Però mancu a pariedda chi pirtusa ‘aiu, rumani c’addumannu ca m’accattanu”
    “cu c’è statira a televisione…?”
    Intanto lungo le strade del paese…

    Qualche ora dopo in tv,nelle stanze di tutto il mondo c’era lui.
    “Avete visto come vivevo? Neanche la padella adatta per le castagne…”

  5. Guardava i jeans puliti e stirati e sospirava….
    erano li, ad aspettare cosa, chi? Non doveva uscire, nessuno avrebbe goduto della vista di quella perfetta stiratura, del loro taglio preciso. Si tolse i pantaloni del pigiama e li indossò con calma.
    Piccole soddisfazioni personali firmate.

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