La verità

L0illustrazione è di Gianni Allegra
L'illustrazione è di Gianni Allegra

Quelli di PolitiFact, emanazione diretta del St. Petersburg Times, spendono gran parte delle proprie energie nell’Obameter, un metodo analitico per verificare le promesse del presidente degli Stati Uniti, Barak Obama.
Fatte le dovute proporzioni, anche il giornale per cui lavoravo adottava un sistema lontanamente simile per vagliare le promesse degli amministratori. Solo che alla fine, quando si tiravano le somme, non c’era mai un bocciato: al limite si inscenava una ramanzina, finta quanto bastava per giustificare, il giorno dopo, un’intervista riparatoria.
Se ci fosse stato un campionato delle verifiche senza giudizio, quel giornale avrebbe vinto facendo giocare soltanto le riserve.
La specificità italiana del problema della verità ovviamente non è soltanto del quotidiano nel quale lavoravo, ma di tutta la stampa.
E a leggere la notizia di PolitiFact sale in bocca il sapore amarostico del grottesco.
In America la verità trova comunque una sua unità di misura: c’è ancora modo di dire pubblicamente che quel tale è un bugiardo e deve tornarsene a casa, quell’altro è una carogna ma è sincero, quell’altro ha mentito per un motivo più o meno plausibile, quell’altro ancora è un farabutto e basta. Non ci sono santi (l’America è – al contrario – il diavolo per molti) però non ci sono nemmeno santificazioni per decreto.
Dalle nostre parti è molto diverso. Un Obameter morirebbe per asfissia nel giro di poche ore. Il potere politico preminente inviterebbe il popolo a diffidare di chi misura il valore delle azioni di governo e anzi esorterebbe gli inserzionisti a non finanziare una simile attività sovversiva.
In America invece chi ha un’idea del genere vince il premio Pulitzer.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Un commento su “La verità”

  1. Iniziativa encomiabile e disamina ineccepibile.
    Ma temo che le differenze con l’Italia siano meno di quante nella stessa Italia ce ne raccontiamo.
    E non vado al 1973 quando uno statista democraticamente eletto venne annientato dai servizi (in tutti i sensi) a stelle e strisce. Gli USA hanno avuto per 8 anni e 2 mandati, un Presidente “profittatore” del caos nei conteggi elettorali e che ha dichiarato la guerra a uno Stato sovrano (per quanto terribile) sulla base di prove false. Gli hanno dato del bugiardo e anche del criminale. Ma è rimasto lì fino all’ultimo giorno del suo incarico. E giuro che, quando fa freddo, non indosso l’eskimo…

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