Divisi nell’alto dei cieli

Il manifesto

Secondo il Papa c’è bisogno di governanti “credenti e credibili”, due qualità non complementari e, spesso, antitetiche. Esempio: se io nel nome della mia fede (quindi da credente) varo provvedimenti che deludono tutti quelli che non hanno il mio stesso credo pur avendo lo stesso diritto di cittadinanza, non sono un governante credibile.
Il rapporto tra Papa Ratzinger e il premier Berlusconi è solido quanto un budino a Ferragosto quando il frigo si scassa. Quello che molti laici di sinistra pensano – almeno quelli che conosco, leggo – è che mai prima d’ora i vertici della Chiesa e dell’Esecutivo italiano hanno avuto bisogno di un sostegno reciproco e indesiderato.
A Berlusconi serve uno smacchiatore di alto livello per la coscienza. E un certo tipo di “bianco che più bianco non si può” si ottiene soltanto in Vaticano.
A Ratzinger serve un puntello per legittimare le ingerenze della Chiesa cattolica nella vita di tutti noi, per affermare senza affermarlo specificamente che la Santa sede ha a cuore le anime che votano, hanno un conto corrente e non rompono le scatole con malsane idee libertarie.
Il nodo è che a questo Papa non piace Berlusconi per ovvi motivi  di pubblica decenza, e che a Berlusconi non piace questo Papa per ovvi motivi di onnipotenza.
Quindi i due fanno finta di dialogare, di incontrarsi per caso all’aeroporto come se fossero commessi viaggiatori, di convenire, convergere, confrontarsi, mentre in realtà non tollerano nemmeno la convivenza sotto uno stesso cielo. Anche se con vista comune sull’alto dei cieli.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

8 commenti su “Divisi nell’alto dei cieli”

  1. Che tristezza pensare in che paese viviamo.
    In un paese dove chi sta al potere (sia potere politico che religioso che altro) ha bisogno di qualcun altro per affermarsi e mantenere la sua supremazia anche se il “qualcun altro” gli fa antipatia e deve fare buon viso a cattivo gioco.
    Sono persone deboli che devono unire le forze per mantenersi a galla nel mare della credibilità della gente.
    Che lo faccia il premier non mi stupisce più di tanto, visto che oramai ne ha fatte di tutti i colori e ne esce sempre pulito.
    Che lo faccia il rappresentante più alto della Chiesa è una vera indecenza; invece di spingere fortemente per le sue dimissioni, solo qualche accenno una volta, giusto per non fare la parte di chi si è tappato occhi e orecchie.
    Ma il bello è che gli italiani continueranno sia a votare destra che ad andare in chiesa la domenica, perchè gli italiani sono questo, perchè vogliono questo e, mi dispiace per me e chi la pensa diversamente, si meritano questo.

  2. Bellissimo pezzo,brillante la considerazione: “il nodo è che a questo Papa non piace Berlusconi per ovvi motivi di pubblica decenza, e che a Berlusconi non piace questo Papa per ovvi motivi di onnipotenza”.
    Il problema per noi politici-cattolici è che però,nonostante tutto, questo Papa i voti a Berlusconi glieli ha fatti dare davvero,è stato un vergognoso do ut des in termini economici(vedi no ici per il patrimonio della Chiesa,mentenimento 8xmille,aiuti finanziari per Comunione e Liberazione,buono-scuola etc..) camuffato da sintonia ideologica totalmente inesistente e non solo per la presenza nel pdl dei Della Vedova e gli altri radicali,nè per quanti alla Prestigiacomo ritango liberale giocare con la salute della donna e gli embrioni che sono vita,o per i cicchitto e quanti altri, ma per la presenza ingombrante che stride con qualsiasi regola etica immaginate con la morale cristiana.
    Certo succedere a Giovanni Paolo con la sua autorevolezza,il suo prestigio,il suo buon senso,la sua Santità non è facile…ma,a rischio di scomunica,penso che il salto in basso sia stato enorme.
    Subito prima dell’abbraccio a Berlusconi (!) avete sentite le sue ultime dichiarazioni sui divorziati? Si torna indietro di cent’anni,e dire che Papa Giovanni Paolo voleva ridiscutere il divieto di Comunione ai divorziati.
    Comunque speriamo in tempi migliori a Roma.
    Non si può andare a nuove elezioni anche in Santa Sede?!?

  3. La Chiesa è nei secoli la più corrotta e “terrena” delle istituzioni. Berlusconi in confronto è un angioletto.

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