Tutto il taxi minuto per minuto

taxi

di Cinzia Zerbini

Domenica scorsa a Roma.

Piove.
Prendo un taxi. Ho la macchina vicino a Piazza Navona.
Lui, l’autista mi informa che: ha  quarantacinque anni, non si è mai sposato, ha tre nipoti, una sorella separata, è un reazionario, odia la confusione, odia le donne che parlano molto, ma anche gli uomini che parlano molto, non si taglia mai i capelli prima di Natale perché i barbieri aumentano i prezzi, va a fare la spesa in periferia, sua madre è morta di tumore alle ovaie perché un dottore non le aveva fatto una visita adeguata. Inoltre suo padre gli ha lasciato un pezzo di terra e lui coltiva le fragole (ci fa la marmellata e se le mangia tutto l’anno). Ogni mattina, come una preghiera, mangia le marmellata.
Piove che Dio la manda e la sta mandando tutta qui, addosso a questo taxi. L’autista, accelera e bestemmia contro i turisti che invadono Roma, un città che di eterno ha solo i turisti e che lui se fosse il sindaco farebbe pagare un biglietto a tutti questi giapponesi che non prendono mai il taxi (e lui è costretto a fare lo straordinario).
“Non dormo da quasi due giorni mia cara signora, lei è di Milano”.
E sto per dire “no, sono siciliana”, quando alla radio il giornalista annuncia che il Catania ha segnato contro la Lazio. E lui è della Lazio e inizia ad inveire contro i siciliani e contro i terroni e contro ‘sto Catania che non è possibile che vinca.
E allora dico che sono di Trieste.
Poi il Parma segna e lui dice che gli dispiace per il Palermo “perché Zamparini è uno grande” ed io dico “sì, è uno grande”. E lui dice che per un pelo non ha giocato in serie A. E io dico “quanto ci vuole per Piazza Navona?” e ho un accento nordico da fare invidia a Berlusconi. E lui dice “siamo arrivati ma se vuole le faccio fare un giro turistico per 20 euro” ed io dico “no grazie”.  E nell’attimo in cui, anziché prendere i soldi, lui afferra la mia mano ecco che la Lazio segna, lui esulta ed io scappo.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Tutto il taxi minuto per minuto”

  1. … ahahahah tutte a te capitano, bellissimo racconto mi sono gustata la scena è come fossi stata li’ con te. Bravissima!

  2. Io invece arrivo alla stazione di Palermo, piove e sono stanco, mi decido a prendere un taxi pensando che in fondo ogni tanto si puo’ fare e con i bagagli l’autobus affollato e’ un problema. Mi tocca un taxi enorme tipo suv nuovo fiammante, salgo e l’autista fa per partire meta villa Sperlinga. Chiedo “ma non mette il tassametro?” “no, e’ spasciato” “e quanto mi costa la corsa?” “facendo il segno della croce sono 20 euro” tutto cio’ detto solo perche’ l’ho chiesto alla partenza (chissa’ quanto sarebbe stato il conto all’arrivo senza informarmi preventivamente). A questo punto chiedo di scendere, il tassista pianta freni, mi scarico le valigie da solo e mi manda affanculo. Poi ho preso il 101.

  3. La colpa è di Alberto Sordi.
    Con il ” Tassinaro” ha fatto credere che i tassisti romani sono simpaticissimi… ma quando mai!

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