Per un pelo

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Certo possiamo spaccare il capello in quattro e trastullarci coi distinguo finto-intellettuali del “parliamo di politica concreta” oppure del “meglio non abbassarsi al suo livello”, o ancora peggio del “non mi interessa come tromba, ma come governa”.
Però quando si scopre che un acclarato spacciatore di  femmine a pagamento del premier Berlusconi è anche un discreto collettore di cocaina e altre droghe, che ha scialacquato in una sola estate lo stipendio della vita di un metalmeccanico, che ha drogato fanciulle per non meglio precisati motivi (spostandosi di pochi meridiani quei motivi sarebbero invece chiarissimi) quel capello viene voglia di strapparselo.
Solo che ognuno ha la testa e la capigliatura che si merita: purtroppo in giro ci sono più capigliature che teste.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

5 commenti su “Per un pelo”

  1. Le “capigliature” sono le stesse che lo hanno votato e che giustificano ogni suo (mis)fatto, anzi magari sono anche d’accordo con le sue azioni…
    A noi che ci reputiamo “teste” non resta che emigrare o chiudere gli occhi e soccombere oppure scambiare opinioni in questo blog.
    Ma tanto lui sarà sempre al suo posto

  2. Nel caso di Silvio si è trattato di un autotrapianto: il pelo sullo stomaco è stato trasferito al cranio.

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