Il cromosoma e la piadina

A proposito delle dichiarazioni mancine sullo stupratore di Roma, voglio puntualizzare perché, secondo me, Ignazio Marino ha detto una scemenza ciclopica.
La questione morale col caso in questione non c’entra nulla. Nell’accezione comune, e corrente, si parla di questione morale quando un esponente politico utilizza per vantaggio personale la sua posizione pubblica, oppure si fa schermo con essa per sfuggire a una punizione. Nel caso dello stupratore si è in altro ambito, molto diverso. Questo criminale è probabilmente uno psicopatico e soprattutto non ha raggiunto nessuna carica di livello all’interno del Pd.
Credo che l’uscita di Marino sia fuori luogo perché frutto di una pulsione dichiaratoria che ha molto a che vedere con certe sigarette: senza filtro c’è più effetto, ma anche più danno.
Occupiamoci d’altro, a meno che il senatore non abbia qualche asso nella manica: tipo una statistica sul tasso di crimini sessuali commessi dagli elettori di sinistra, oppure uno studio sugli effetti collaterali del contatto tra una porzione del cromosoma 17 e la mollica della piadina delle feste dell’Unità romagnole.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

8 commenti su “Il cromosoma e la piadina”

  1. Perfettamente d’accordo con te, Geri.
    Sono curioso di sapere cosa scriverai su quest’ultima battuta di Grillo.

  2. Su Grillo devo pensarci su. Ne abbiamo parlato in passato: non sono tra i suoi sostenitori politici pur apprezzandolo come comico.
    E poi, tra i miei mille difetti, c’è quello di essere un d’alemiano…

  3. Esistono semplicemente persone che non sono portate per la politica e la comunicazione. Non è difficile incontrarle. Il pd le trova sempre con estrema facilità. Io propongo un candidato che può risvegliare animi e furori del popolo. Enrico Ghezzi. Questo gli manca.

  4. Ma se Ghezzi parla fuori sincro come nelle sue divagazioni notturne avrei difficoltà a stargli dietro.

  5. Non vogliono Grillo. E’ questa la nuova, urgentissima priorità del Pd: dire a Grillo “no tu no!”. Un’ennesima, astutissima mossa politica che, fra l’altro, potrebbe fare di Grillo il leader più votato dalla gente (non hanno nemmeno capito che più avversi uno, di questi tempi, più la gente lo vuole). Ed ecco trovato un altro modo per perdere energia e intelligenza (?) che servirebbe ad abbozzare uno straccio di programma. Sono veramente degli imbecilli, mi si perdoni il termine. Io voto “caccia e pesca”, se c’è ancora.

  6. Cacciatorino crede davvero che la parte del furbo la faccia il Pd? Se c’è una competizione e decidi di partecipare mica puoi presentarti dopo il termine delle iscrizioni, ne tanto meno puoi chiedere la tessera in Sardegna dove sei in vacanza. Puoi chiederla al massimo dove lavori o abiti. Per cui se non è una battuta è un modo come un altro per fare la parte della vittima del sistema. E a me sa molto di furbizia, nonostante tutti i difetti che si raccontare sul Piddì.

  7. E’ il pd che sta subito dando un’importanza spropositata a quello che fa e dice Grillo, come se non vedesse l’ora di avere un nuovo argomento sul quale piagnucolare e perdere tempo. Ogni giorno ce n’è una. Si discute di tutto, rivalità, Grilli, Serracchiani, tranne che di quello che ci si aspetterebbe da un partito di opposizione in questo momento: un programma e una leadership precisa, decisa e adatta al momento. Era questo che intendevo. Mi sembra una banda di pasticcioni, tutto qui, se non vogliamo chiamarli imbecilli. Di quello che fa o intende fare Grillo me ne infischio. A me sta a cuore il mio paese e la possibilità che ci sia un’opposizione salda, non personaggi che sembrano scappati a una puntata della Dandini.

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