O forse no

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Manifesti a Palermo, fotografati da Giacomo Cacciatore.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

34 commenti su “O forse no”

  1. Un grandioso esempio di sintesi tra campagna sociale e campagna pubblicitaria.

  2. Fa il paio con La Caravella che fa le condoglianze alla famiglia di Michael Jackson. Non credete?

  3. Il più tardi possibile?! Magari mai!!!

    p.s. ma Trinca che fa? Vende sedie a rotelle??

  4. @Silvia: Inscatola e seppellisce salme da moltissimi anni nella nostra allegra città.
    @tutti: se di genialità si tratta (e credo che se ne possa trovare una buona dose), ho l’impressione che sia stata del tutto inconsapevole. Diciamo “naif”? E ha un che di aggressivo e vagamente minaccioso. Nella migliore tradizione nostrana, a cominciare dal posteggiatore che ti chiede soldi perché “se ti graffiano la macchina lui non vuole sapere niente”. Ma qui ci hanno aggiunto anche il tema sociale, alla “pubblicità progresso” e quelli imperituri del destino, della colpa, della sfida. Questa è stata una prima levata di genio. A mio parere, però, l’arte pura riposa (è il caso di dirlo) nella frase che Gery ha scelto giustamente come titolo: “O forse no”. Una premessa aperta a varie possibilità, tutte scavate nel nostro inconscio. Suspense, dubbio, dissidio interiore, conflitto, recupero di paure ancestrali… Tutto in quella frase. Un piccolo capolavoro narrativo.

  5. Mi faceva notare giusto ieri una mia amica che una possibile spiegazione del “O forse no” potrebbe essere molto più prosaica di quanto pensassi. Si riferisce alla sedia a rotelle che vediamo nel manifesto. Insomma, se non muori (“o forse no”) più che probabilmente resti offeso a vita e perdi l’uso delle gambe come minimo. Quindi il “o forse no”, anche se in apparenza esprime un dubbio, sta in realtà suggerendo una inappellabile certezza, che non lascia via di scampo. E io che ci avevo ricamato sopra chissà che cosa… Ma qui entriamo in una questione dialettica tra testo e immagine… Resta un capolavoro comunque.

  6. Rimane anche il discorso aperto sul libero arbitrio. “Tu puoi scegliere”. Dio mio, DEVO conoscere l’uomo che ha pensato questo manifesto.

  7. accidenti che pubblicità creativa , cmq e un genio l’ideatore di questa trovata pubblicitaria , impresa funebre nunzio trinca di corso dei mille , ha servito la mia famiglia molti anni a dietro devo dire che ho avuto modo di osservarli e sono bravi ragazzi molto produttivi dicono loro .

  8. @Marco: mi fa piacere per loro che siano produttivi. Un poco meno per tutti noi…

  9. @marco: sei uno della Trinca family? Altrimenti non mi spiego come mai ti stiano così a cuore. Di solito, intorno a certe agenzie non c’è così tanto entusiasmo…

  10. Certo qualcuno lo deve pur fare di “inscatolare” i morti ma minacciare che la migliore delle ipotesi sia che si resta paralitici dopo avere bevuto un bicchiere di troppo non ha niente di geniale! A me queste pubblicità progresso suonano terroristiche e basta.

  11. No no che Trinca family e Trinca family , ho solamente detto di conoscerli ,hanno servito la mia famiglia in passato , e ho avuto modo di conoscerli di persona , ho semplicemente detto sono produttivi per la loro azienda tutto quà . Li ho visti 3 volte per il funerale di mia nonna . la cosa che mi era rimasta impressa nelle loro parole è solo una gli ho sentito dire la nostra impresa è vecchia ma le idee sono del 2009 , e poi ho visto i manifesti a palermo . Cmq amici o non amici sempre bekkini sono ..

  12. @Silvia: Silviuccia, guardala bene e riflettici. Se riesci a restare seria per più di un minuto in pizzeria pago io la prossima volta.

  13. Io ogni volta che la guardo mi tocco.
    Scusate , ma secondo me porta un attasso bestiale…

  14. io abito in viale strasburgo ed è sommersa di questi manifesti . non capisco a che titolo una ditta di funerali fa queste cose , ma vogliono che la gente muore ? cioè ci tirano i piedi .

  15. è inammissibile è surreale , ma come gli viene in mente una trovata del genere

  16. Ti tocchi troppo? Puoi diventare cieco.
    Studio oculistico Toc Toc.
    Noi ti aspettiamo.
    Al limite ti veniamo a prendere.

  17. Anch io ho visto palermo pienissima di questi manifesti non ho fatto nessun gesto scaramantico perchè per me anche questo lavoro nella vita serve…ovvio il piu’ tardi possibile ma è un lavoro come tutti gli altri…quindi chi fa gesti scaramantici o pensa altro secondo me è solo segno di pura ignoranza…perchè rivolgono un grosso messaggio a tutti i giovani di stare attenti…quindi rifletteteci su ragazzi..perchè se pensate a certe orrende pubblicità che si vedono in giro…scusatemi meglio questa pubblicità che fa riflettere…

  18. @Regina: Per me, come può leggere, è stata fonte di varie riflessioni. Ma anche di qualche sorriso, vista la “confezione” e, soprattutto, il promotore. Ciò non toglie che il messaggio in sé sia da sottovalutare, anzi.

  19. «Stiamo valutando la buona fede dell’errore, che ci è stata ribadita anche tramite una lettera raccomandata». Albert Lanièce, assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, commenta così la vicenda che ha visto Francesco Trinca, figlio dell’imprenditore funebre di Palermo, Nunzio Trinca, utilizzare l’immagine della campagna antialcool dell’assessorato, cui il spot è visibile in coda su tutti i video di 12vda.it, per la pubblicità della propria azienda: «siamo sempre molto sensibili al tema delle stragi del sabato sera – racconta Francesco Trinca – e qualche mese fa, nei ritagli di tempo dal lavoro, stavo cercando su Internet delle immagini sul tema. Su un blog ho trovato la foto di questa persona su una sedia a rotelle, al cimitero, che era perfetta. Non c’era nessun simbolo che poteva farmi pensare ad una campagna di prevenzione ed ho chiesto, via e-mail, al titolare del blog se potevo usarla. Qualche giorno dopo lui mi ha risposto affermativamente ed io ho pensato di utilizzare la foto così com’era aggiungendo i nostri recapiti e la frase “tu puoi scegliere, noi ti aspettiamo il più tardi possibile”, che abbiamo utilizzato anche in altre occasioni».
    La particolare campagna pubblicitaria dell’impresa funebre ha stuzzicato i giornalisti della sede palermitana del quotidiano “la Repubblica” che hanno pubblicato un articolo sia sull’edizione cartacea sia su quella on line dando così visibilità nazionale alla vicenda ed in pochi giorni la notizia è arrivata ad Aosta, dove il capo del servizio dipendenze patologiche, salute mentale e promozione della salute, Gabriella Furfaro, ha verificato l’accaduto: «nella foto che è servita per la realizzazione della pubblicità – aggiunge Trinca – non c’era nulla che la collegasse con la Regione Valle d’Aosta. Quando mi è stato spiegato che era stata realizzata per una campagna sociale contro l’abuso di alcolici, ho subito telefonato in Municipio per bloccare la nostra campagna pubblicitaria togliendo i manifesti già pubblicato ed annullando le successive affissioni: ero in obitorio, dove stavo lavorando, ma resomi conto dell’accaduto, ho voluto subito fare qualcosa per correggere l’errore».

  20. devo dire che è una pubblicità macabra ma nello stesso tempo realistica ! sveglia un pò .

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