Questione di compagnia

Nell’isola in cui mi trovo ho incontrato un noto politico in compagnia di (a me) note persone. Non mi piace fare l’analisi del Dna a chiunque incrocio, però – dati i tempi – mi pare importante verificare l’ambito in cui si muove chi dovrebbe rappresentarci. Non è vero quel che ci vogliono far credere alcuni soloni prezzolati a proposito della vita privata degli uomini pubblici: noi siamo, anche, chi frequentiamo. Se non abbiamo cariche istituzionali possiamo concederci qualche svarione affettivo, amicizie trasversali, relazioni non recensibili. Viceversa, dobbiamo stare molto attenti. Perché nel conto della politica c’è anche la rappresentatività: e quella, oltre a qualche vantaggio, ha anche un prezzo.
Il politico che ho incrociato ieri era in compagnia di gente che, nei gradini di una società sana e democratica, dovrebbe stare in basso, accanto allo zerbino.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

4 commenti su “Questione di compagnia”

  1. Caro Gery,
    la stima che ho per te mi spinge a chiederti se non sarebbe meglio che tu indicassi anche il nome del politico e dei suoi accompagnatori.
    Se non altro per potere esprimere un giudizio su concreti elementi,confrontarci sul punto e trarne le dovute conseguenze. Diversamente,si rischia che tutto resti confinato tra un nobilissimo concetto e una scontata adesione allo stesso.

  2. Caro Antonio, hai ragione, ma io ho un’inguaribile insofferenza nei confronti delle querele.
    Ti do un indizio: il politico in questione è un nostro affezionato “cliente”.

    Non chiedo scontate adesioni, ma semplice, umanissima, comprensione.

  3. Comprendo appieno.
    Qusto blog resterà cazzuto anche se non conosceremo i nomi degli accompagnatori.
    Il cliente l’avevo intuito…

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