Sincerità

Vincenzo Galioto, ex presidente dell'Amia, oggi senatore del Pdl
Vincenzo Galioto, ex presidente dell'Amia, oggi senatore del Pdl

Qualche anno fa l’amministratore di un piccolo ente palermitano collegato alla mammella della Regione andò in missione a Milano e per quei tre-quattro giorni di business meneghino pensò bene di affittarsi una Ferrari, ovviamente non a spese sue. Quando un magistrato lo mandò a chiamare e gli chiese conto e ragione di quella scelta, la risposta fu: mi serviva un mezzo adeguato per muovermi e non ho trovato un’alternativa migliore.
La semplicità disarmante con la quale si cerca di lavare l’onta di un atto illecito è una costante nelle piccole storie di malaffare. E, se ci pensate un attimo, ha un che di sincero. Tutti questi personaggi che affollano le cronache degli sprechi comunali, degli imbrogliucci di sottogoverno, sono figli della raccomandazione, della vita facile per grazia ricevuta. Scorrete i nomi della vicenda Amia: c’è un mondo di parentele politiche, di scambi di “cortesie”, di posti giusti creati sullo stampo dell’uomo giusto. Ieri presidente, oggi senatore, domani comunque pensionato di lusso. Non è criminale per queste persone spendere decine di migliaia di euro del contribuente in alberghi di lusso negli Emirati Arabi. Non è disdicevole cenare a spese nostre con aragoste e champagne nei migliori ristoranti del mondo. Non è ridicolo farsi rimborsare da noi i soldi delle sigarette e del frigobar. E’ anzi naturale, semplice come semplice è stata la loro scalata all’ente di cui prosciugano le casse.
Dobbiamo capirli, dobbiamo immedesimarci: sono lavoratori senza gli anticorpi della fatica. Nel loro mondo l’occasione non fa l’uomo ladro, ma furbo. Il ritegno e la dignità non si misurano, si addentano. Magari seduti davanti al tramonto di un cinque stelle extralusso di Dubai.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

14 commenti su “Sincerità”

  1. A questo proposito vale la pena riprendere parte di un post del 19 maggio scorso che recita così:
    “…Quando i singoli individui perdono la facoltà di vergognarsi del proprio comportamento o delle proprie opinioni, viene a mancare il segnale d’allarme che avverta del collasso morale ormai imminente. Si è guastato il radioaltimetro che doveva segnalare quanto basso stia planando l’aereo su cui ci troviamo.
    A causare il disastro è spesso una semplice spia che si è fulminata.”
    Aggiungo:non esiste cura. Rubare per alcuni è una necessità.

  2. Sull’indignazione in me prevale la tristezza. Il tutto mi pare governato da una logica da abbuffo simile al “viddano”, al provincialotto in vacanza vinta con i punti del detersivo. Di quelli, insomma, che si infilano nella valigia asciugamani e posacenere dell’hotel, si fanno cinque idromassaggi in mezz’ora appena si trovano la jacuzzi in camera e che, davanti a un buffet esotico, si riempiono il piatto con stupore e diffidenza, facendo delle figure barbine, tanto non si sa mai. Mi ferisce anche l’ignoranza di una certa tipologia. Potere, avidità e ignoranza è un mix micidiale e, suppongo, diffuso. Se ne becco uno che ha compiuto illeciti per comprarsi dei libri giuro che gli stringo la mano. Ma ho l’impressione che posso tenermela in tasca, la mano.

  3. Dici bene cacciatorino, è la logica dell’abbuffo, è la bulimia, la mancaza di senso di sazietà, il mangiare fino a scoppiare fino allo svuotarsi per poi ricominciare daccapo. Elementare, bestiale.

  4. Anche in me prevale la tristezza che rischia di affievolire la rabbia, il disgusto, il disprezzo.
    Ps: Ieri di buon mattino (centinaio più centinaio meno) sono sbarcati a Palermo 16.000 (leggasi: sedicimila) crocieristi (da 4 navi). Mi chiedo: a sera fatta, al momento del reimbarco, che impressione si saranno portati dietro della città?

  5. Non ci scordiamo cosa fece Stapino Greco, in materia di viaggi, alberghi e sprechi, con la Fiera del Mediterraneo.
    Mi sa che per tutti questi la sincerità che dà il titolo al post è sinonimo di faccia tosta. Sostenuta non solo dalla logica – ahinoi generalizzata – dello spensierato magna magna a spese del contribuente, ma soprattutto dall’impunità.

  6. Ci sarebbe una terza possibilità: Cecità (isterica). Quella della stragrande maggioranza dei palermitani.

  7. Ma anche “opportunità”. Quella degli eletti, e quella che governa l’opportunismo di chi li vota.
    Cade sempre qualche briciola dal Beggar’s Banquet.

  8. Senza offesa: ma costui, da foto, ce lo vedete alla guida di una Ferrari?

  9. Sinceramente non ce lo vediamo ma sappiamo che solo quelli con queste facce hanno le Ferrari .
    ps
    sinceramente, da foto, neanche come dentista lo vedo bene

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