Il buio del parcheggio – 2

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Da Fickr, foto dell'autrice

di Cinzia Zerbini

“Buonasera, come sta?”
“Male signora, male”.
Era un po’ di tempo che non lo vedevo, il posteggiatore – gentiluomo. Quello  a cui, dopo una brutta avventura e un’accurata indagine di mercato,  affido la macchina.
“Sto male signora – prosegue – Mi ho lasciato con mia moglie”.
“Mi dispiace, è stato per l’aborto?”.
Il posteggiatore in questione aveva raccontato a me e a all’intero quartiere che la consorte, incurante del suo parere contrario, voleva “fare l’aborto” del secondogenito.
“Sì  – risponde – Ora vive dai suoi genitori. Io il 18 marzo sono tornato a casa e non ho trovato niente. Si era portato tutto: dalle fotografie ai vestiti del bambino. Ora ha messo in mezzo l’assistente sociale”.
“Perché?”.
“Perché ho fatto una sciocchezza: mi ho impiccato”.
Lo osservo con la curiosità di chi vede per la prima volta il viso di un suicida fallito.
“E chi l’ha salvata?” domando.
“Un mio amico. Io gli avevo mandato un messaggio dicendo di salutarmi tutti, compresa la mia sposa, e che la mia vita era finita. Così lui è arrivato a casa mia, ha spaccato il vetro di una finestra e mi ha preso. Se ritardava un attimo, morto mi trovava”.
Quando mi consegna le chiavi della macchina chiedo: “Il bambino, adesso lo vede?”.
“Lo vedo di nascosto all’assistente sociale”, mi dice sottovoce.
“E se sua moglie se ne accorge?”
“Mia moglie lo sa. E’ d’accordo con me”.
Non ci capisco nulla e vado. Mentre sento che un altro automobilista lo saluta: “Peppe, come stai?”
“Male. Mi ho lasciato con mia moglie e mi ho impiccato”.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

22 commenti su “Il buio del parcheggio – 2”

  1. Brava, Cinzia.
    Vicende come queste sono frutto di sentimenti che fanno da toppa a un vuoto esistenziale.
    Che tristezza però.

  2. Brava, dovevo carburare stamattina, lo faccio con una certa pesantezza d’animo, ma poi tutto si dissolverà…

  3. Cara Cinzia, sempre molto efficace e concreta. Brava!

    Oggi l’Etna è particolarmente suggestivo. Saluti dalla sua Catania.

  4. “Le cose nostre sono quelle che ci appartengono e comprendono non solo quelle che neanche sappiamo di possedere ma perfino quelle delle quali faremmo volentieri a meno(…)
    Per noi palermitani le cose nostre sono un astrolabio pieno di punti di riferimento, un indispensabile strumento di orientamento che ha funzionato per secoli consentendoci di conservare caratteristiche che ci hanno permesso di SOPRAVVIVERE ai cambiamenti cambiando pochissimo.
    (Da Homo Panormitanus di D. Billitteri.)

    p.s. la parola chiave è “sopravvivere”.

  5. Grazie! Troppo buoni.
    @Contessa, grazie dei saluti… Vedere l’Etna è sempre un’esperienza!

  6. Cinzia, permettimi di raccontare una piccola perla di ironia, che ho sentoto oggi.
    Facevo la mia seduta di terapia al braccio ( dolenti disturbi sportivi )
    Quando sento una signora molto anziana dire al suo terapista :
    – Dottore sono stata tre giorni occlusa, ieri ho preso la purga e stamattina
    mi sono finalmente esclusa!-

  7. @faguni La signora esclusa è bellissima!!!
    @abbattiamo.. grazie!
    @contessa… questo è il periodo più bello. Appena la neve si scioglie iniziano le pareti del vulcano sembrano ricamate (lo so.. ho una visione un po’ romantica e nostalgica)
    Vail è mia sorella… quindi la ringrazio al telefono!

  8. Con la mia solita lentezza mi accorgo solo adesso di avere abbassato drammaticamente il livello qualitativo di questo blog di cui mi pregio di fare parte avendo citato Billitteri. All’improvviso in un angolo abbandonato della mia mente si è accesa una lucetta. Spero non sarà troppo ardua la ripresa…

  9. @Silvia: davvero imperdonabile, da lei proprio non me lo sarei mai aspettato! Mi auguro abbia provveduto a staccare la corrente e a murare l’angolo di cui sopra.
    (niente di personale col signor Billitteri, s’intende)

  10. @la contessa. Mi preme farle notare che qualsiasi futuro riferimento al prof. Alberoni non le renderebbe giustizia. Abbia fiducia.

  11. Il buo del parcheggio fa davvero paura, Cinziolina. Riesci sempre a farci ridere con l’amaro in bocca…
    ti adoro

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