Sanremo e la pancia degli italiani

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Prima di cadere in un sonno geriatrico da divano, sono riuscito a prendere qualche appunto sulla prima puntata del Festival di Sanremo. Già il fatto che un nottambulo (come me) si addormenti davanti alla tv è di per sé un giudizio. Comunque…
Bonolis e Laurenti. Funzionano meglio nella pubblicità del caffè.
Roberto Benigni. L’intervento è stiracchiato, ma il parallelismo tra Mina e Berlusconi è geniale. E la lettera di Oscar Wilde è sublime.
Dolcenera. Il testo più facile da imparare: otto-nove parole in tutto.
Fausto Leali. Premio retorica per il Terzo Millennio.
Tricarico. “Sono cane, canissimo”, parole sue.
Marco Carta. Il frutto di un cambio merce con Maria De Filippi. Si aspettano (e si temono) i saldi…
Patty Pravo. Abbandona l’armonia, distratta da un pensiero: il bando d’appalto per il restauro dell’ultimo centimetro quadrato di viso.
Miguel D’Escoto, presidente dell’Assemblea generale Onu. Che impressione sentirlo doppiato da Prodi.
Al Bano. “L’amore è sempre amore”. Al Bano è sempre Al Bano. Purtroppo.

P.S. La vignetta di Gianni Allegra non è in tema col post, ma è talmente bella che andava pubblicata subito.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

48 commenti su “Sanremo e la pancia degli italiani”

  1. e comunque… (riferito a Mina):
    “ormai so’ rimasti ‘ndue, a mandar video: lei e Bin Laden”,
    è bellissimaaaa…

  2. Povia: per farci capire che è gay latente, c’era bisogno di scrivere una canzone? Excusatio non petitissima. Se la metterà il Papa nell’ipod…
    Pupo, Belli e Youssou N’Dour: bellissima la battuta della Gialappa’s (su radiodue la loro diretta sul festival è il vero festival): tutto qui l’intervento di Youssou N’Dour? Tre urletti? Se andavano in una taverna del Senegal ne trovavano cinquanta più convinti alla metà del prezzo.
    Al Bano: Al Bano
    After Hours: informi. Sopravvalutatissimi.
    Nicky Nicolai e suo marito: Perché ogni anno? Lei: premio faccia antipatica del secolo.
    Note positive per me: la ragazza Molinari (brava). La figlia di Zucchero (bella voce, potente, ma ha fatto male a rubare la canzone dal portafoglio del papà mentre dormiva).
    Sal da vinci: preferisco ricordarmelo come attore nella sua apparizione in “Il motorino” con Mario Trevi e in “Troppo forte” di Verdone (-Perchè hai accoltellato a tuo zio? – Perché me scassava o’ c…”).
    Tutto il resto è noia.

  3. Purista della crusca che non sono altro. A Sanremo non ci si va. I grandi non l’hanno mai fatto. Con la puzza la naso. Perché certe esprienze olfattive sono traumatiche.

  4. A margine, voglio ricordare che L’italia è un paese sull’orlo di una crisi economica, che il canone lo paghiamo tutti noi e che mi sembra ignobile buttare tanti soldi per un evento che a) nel mondo non segue nessuno, manco gli abitanti della provincia di Durazzo b) non fa vendere dischi da almeno una ventina d’anni c) con un presentatore strapagato per imitare sordi e totò in scenette più impolverate di un tendone dismesso del Trianon d) con cantanti il cui nome non viene pronunciato alle casse dei negozi Ricordi dai tempi di Adamo. e) con Del Noce che fa finta di sudare freddo davanti a Benigni, come Baudo ai tempi di Grillo: da copione stantio pure questo…
    E’ probabile che con cinque minuti di spese di Sanremo si possano fare almeno dieci puntate di x factor. E almeno lì c’è ritmo e si ride.

  5. D’accordo con Totò. Quella battuta è stata la cosa più bella del festival. Almeno fino a quando non sono crollata per il sonno.

  6. I comici, anche i più colti, fanno ridere e fanno divetire (non me, che ci ho fatto il callo). E più ridono e più si divertono, più votano il re. Che ama i giullari di corte. Ben pagati.

  7. E finalmente uno Spettacolo in tv!!
    Io il festival di Sanremo me lo porto nel codice genetico, non posso farci nulla.
    MI PIACE.
    Bravo Bonolis,bravo Benigni e bravo Marco Masini, mi tocco, ma lo dico!

  8. Ho seguito a intervalli tra un sonnellino e l’altro. Mi sono persino persa l’esibizione di Benigni. Bonolis e Laurenti fin troppo visti, valletto e valletta del tutto ininfluenti anzi direi penosi. Piacevoli i giovani, Irene e il ragazzo che ha cantato la canzone di Cocciante. Molto sofisticata la canzone della beniamina di Gino Paolo, il cui timbro particolare mi ricorda i concorrenti di X factor. Lo studio da navicella spaziale imponente.

  9. studio= allestimento scenofrafico del teatro Ariston ( sto ancora dormendo)

  10. Sono uno che non si perde un festival, però la qualità delle canzoni l’ho trovata scadente. Il palco invece mi è piaciuto.

  11. Le canzoni in gara, secondo me, sono orribili. L’unica musica ascoltabile è quella dell’orchestra: ho trovato gradevoli i medley di rock e classica. Sarà che sono un rockettaro…

  12. ecco, io invece riprenderei l’argomento dolcenera (sperando che il buon baccini non sia ancora sofferente d’amore): ma è carinissima col nuovo look, non trovate? quasi una carmen consoli di inizio carriera ma sexy. ovviamente vorrei essere confortato dall’autorevole parere della contessa.

    purtroppo la regia non ha mai inquadrato la figura intera e quindi non ho capito se le gambe (due) della fanciulla sono realmente così belle come mi è sembrato… in questo forse il cacciatorino può aiutarmi, non so.

    infine, katy perry è una bella persona.

  13. Caro antipatico, concordo con lei sul nuovo look di Dolcenera. Decisamente mooolto meglio della versione tormentata e arruffata di prima. Sofisticata, femminile, nonostante le evidenti difficoltà a stare sui tacchi (è stata inchiodata al pavimento nella stessa posizione per tutta la durata del brano). Ma questo me l’ha resa pure più simpatica. Ah! Anche brava.
    Da segnalare, la camicia romantica di Patty Pravo.
    Coraggiosa e, a mio avviso, azzeccata la nuova immagine “dandy” di Francesco Renga.
    Tutto il resto, non pervenuto. Compresa la modella/valletta. Insignificante e troppo acerba per valorizzare quei bei vestiti da… femmina. Uno spreco.

  14. @antipatico: guardi, io su dolcenera non faccio testo, perché è uno smagliante esemplare di quella categoria (estetica) di donna-bimba per la quale vado pazzo. E pur sospettando che la fanciulla nasca bassina (ha ragione la contessa: non erano tacchi, quelli, ma trampoli) , molto, ma molto magra e con delle gambette a stecchino, l’ho sempre trovata molto attraente. La gradivo persino nella versione “panda” (con dieci passate di mascara per occhio) e il capello arruffato e sporchino. Mi piace molto la sua faccia. Quando poi fa gli acuti, con quella particolare piega che le prende la bocca, quasi piangesse… Sì, per me è molto bbbona.

  15. E canta anche bene. Come autrice vacilla tra il maledetto e il pacchiano (più pacchiano che maledetto, o forse una maledetta pacchianeria). Non le perdono di essere stata lanciata da Baudo (come Amy Stewart e Canelllllle!).

  16. Ora ricordo anche come il povero Baccini ci stesse lasciando le penne, con Dolcenera. Ma credo che partisse già depresso di suo, e in certe condizioni l’incontro con una come Dolcenera può essere dannoso a tutti organi interni. Un po’ come è successo a Morgan con quell’altra cacciatrice e avvelenatrice di ormoni che è Asia Argento. Ma il buon Morgan (il mio idolo più recente: per zero c’erano i sorcini, io sono un morganino) ha molte più frecce al suo arco dello sfibrato Baccini.

  17. ha anche molti più capelli, se è per questo, morgan rispetto al cantautore-camallo-genovese-lanciato-dal-maurizio-costanzo-show.

    musicalmente poi è sempre stato avanti; la sua ricerca musicale è infatti pari alla sua innegabile antipatia: una decina di anni orsono, durante un suo concerto, tirò fuori e suonò un TEMERIN. genio assoluto!

    epperò se non c’è lotta tra morgan e baccini, bisogna anche ammettere che il divario tra sweetblack e asia è abbastanza ampio…

  18. @antipatico: perdoni l’ignoranza: che cosa è un temerin?
    Morgan è un antipatico che fa simpatia. Quasi come lei, antipatico con la a.

  19. a favore dell’asia, che è una vera mangiatrice di uomini (oltre che di rottweiler, a giudicare da come si è incautamente limonata una bestia di questa specie nel film di abel ferrara, come ben saprà caro cacciatorino) e non solo
    di ba(mbo)ccini.

    il temerin è uno strumento di inizio secolo, che suona – anzi vibra – avvicinandoci le mani e produce quei tenebrosi suoni che spesso accompagnavano le scene più terrificanti dei b-movies alla roger corman.

  20. Io trovo che la voce di Asia Argento sia insopportabile. Soporifera! E secondo me è una che ci fa e non ci è.
    Però quando era incinta era adorabile…

  21. Ah, sì, ora mi è chiaro! Ce l’ho presente benissimo, quel suono. Ne abusavano anche in qualche sceneggiato nostrano degli anni ’70, credo.

  22. oh, comunque mica deve essere semplice essere avere come genitori daria nicolodi e dario argento.

  23. Ben appropiato mi sembra l’accenno all’italia di oggi del cacciaotorino. Quello di san remo mi sembra uno sperpero di denaro publico con i soliti beneficiari.Benigni inoltre mi ricorda la madonna pellegrina che la portavano in giro per risvegliare la devozione. Mi meraviglio che questa volta ci ha risparmiato la lettura della divina commedia!!!!

  24. Sì. Anche se dubito che con Ugo Pagliai in primo piano avessero bisogno del temerin…

  25. @contessa: credo che nella mia attrazione per la signora Asia ci sia qualche contorta implicazione psicologica. Da ammiratore del primo Dario Argento (e apprezzando la Nicolodi giovane) devo aver sviluppato qualche strano sogno erotico: Dario Argento giovane con la quarta di reggiseno…
    E’ vero, la fanciulla ci fa e credo che abbia una delle voci più scordate del mondo cinematografico. Però c’è quel certo angelo tatuato che abbassa di molto la mia soglia critica.
    @d’artagnan: in effetti la vulgata di Dante a domicilio va bene una volta, due, ma poi…

  26. @antipatico: mamma mia che cane che era il Pagliai. Come si dice tra noi gente dell’intellighenzia palermitano – newyorkese: l’avevo rimosso.

  27. beh si, se la batteva col migliore vincent price dei film succitati…
    e comunque quando era incinta (o – come diciamo noi dei salotti buoni romani: in cinta), l’angioletta dell’asia sembrava tutto il giudizio universale della cappella sistina al gran completo.
    ps. mi permetto questo commento ché non mi sembra che rocco siffredi sia nei paraggi, oggi.

  28. cacciatorino, ricapitoliamo: deve essere giovane, bassina, un po’ bambina e un po’ mignotta, tatuata e maggiorata, con la faccia di Dario Argento… da giovane, però.
    Ho bisogno di un po’ di tempo per riflettere, così su due tacchi 12… è complicato.

  29. @contessa: Non necessariamente tatuata. E se è alta o altezza media non è che la buttiamo via.

  30. Cacciatorino, allora non avrai mai dimenticato quell’attrice francese, Beatrice Dalle, l’interprete di Betty Blu. Vero?

  31. Di uomini, a Sanremo, non si può nemmeno discutere. C’erano solo cariatidi o giovani gremlin. Il modello straniero: troppo stereotipato, per donne dai gusti banali. L’unico che meritava una guardatina era Renga, ma quando era arruffato e selvatico. Ora, con questo look posticcio new-new-new romantic e con il capello alla “amico di Maria Defilippi” – lo spettinato studiato a tavolino – lo trovo repellente. Viva il Cacciatorino, che è molto più verace.

  32. @gianni allegra: oh, sì anche lei si è presa un angolino fisso nella mia memoria. Era un po’ troppo mediterranea, però. Se proprio devo scegliere, preferisco il tipo anglosassone, un po’ latteo.
    @abbattiamo: come i frutti di mare? Insomma, una cozza.

  33. Ma l’anno scorso qui sul blog ci fu un’eccitante gara di commenti in tempo reale sul festival. Che aspettiamo?
    Al Bano: il suo fare da bossettino della riviera dei fiori ha veramente stufato. Gli altri salgono e cantano, lui no. Deve fare l’acuto e prendere a pacche sulle spalle il presentatore. A momenti si presenta all’ariston in ciabatte, con la colf, il cane di casa, gli amici del tresette e si fa portare il caffé dal direttore artistico. Ma de che? Perché tutto questo sussiego? A parte divorzi e Leccise, c’è qualcuno che ormai associa il nome di questo bulletto stagionato alla musica?

  34. E questa che viene ora cos’è? La colonna sonora di un film con Zeudi Araya? Di una scena di Alberto Sordi che guida tra i grattacieli di New York ripresi dal basso? Ah, no: la splendida, raffinata Nicky Nicolai. Mi sento in una sala d’attesa.

  35. Caspiterina, l’anno scorso ero in un aeroporto del profondo nord-est, ora c’ho gente a cena… ‘sto festival proprio non s’ha da fare. Vedo le immagini scorrere in sottofondo, ogni tanto sbircio. La Abbagnato che fa la valletta? Ho visto bene?

  36. C’è stato un momento di musica (la pfm). Si è subito spenta con un’intervista al modello israeliano di stasera che ci ha raccontato che va a fare shopping.

  37. Ed è stata definitivamente dimenticata con l’arrivo del piccolo amico di Mariadefilippi.

  38. Maestro cacciatorino, la tua descrizione di Al Bano è meravigliosa. Vorrei averla fatta io!

  39. Il boss è solo. L’hanno eliminato. Si vede che l’ondata di giustizialismo ha investito anche Sanremo.

  40. @ cacciatorino:se non ricordo male lo sceneggiato con Ugo Pagliai e l’impiego del misteriorso strumeento era Il segno del comando ( lo ricordo anche per la presenza di civette che sono una mia passione).
    in merito ad Asia Argento, proprio qualche giorno fa ho letto da qualche parte che si sta sottoponendo al laser per cancellare vistosi tatuaggi di cui si è pentita.
    @ abbattiamo: tutto sommato Renga è carino anche in versione rincivilita.
    @ contessa: concordo con lei, intrigante Santamaria fornito anche di bella voce.
    Orecchiabile, sicuramnete un prossimo successo in radio il tormentone di Alexia e lavezzi

  41. @dispersa: saranno quelli che si è fatta con Morgan… Quella donna è fuori di testa, secondo me.
    Sì, una botta di temerin avrà di sicuro accompagnato Ugo Pagliai ne segno del comando. Ma c’è anche la possibilità che il temerin imperasse in “Ritratto di donna velata”, con uno smarrito Nino Castelnuovo.

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