Chiacchiere senza distintivo

Gli intoccabiliCi sono persone che, per presentarsi o per spiegarsi, usano frasi ad alto potere irritante (almeno per me). Ecco le prime che mi vengono in mente.

Dicono che sono una persona solare.
Non conosco le mezze misure.
Sono un tipo buono, ma quando mi incazzo…
Che ci vuoi fare? Dico quello che penso.
Io ti conosco meglio di quanto ti conosci tu.
Hai capito?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

46 commenti su “Chiacchiere senza distintivo”

  1. D’accordo su tutto, tranne sul “sono buono, ma quando mi inc…”.
    Aggiungo una frase che detesto: “Cosa stai pensando?”. Una domanda che arriva sempre nei momenti meno opportuni, quando taccio e non voglio raccontare i miei pensieri nemmeno a me stessa.

  2. Detesto e infilzerei con un palo rovente quelli che dicono:
    – che carinaaaaa questa maglietta. Io (o la figlia) ce l’ho uguale ma un po’ diversa
    – sei stanca, vero?
    – IO CONOSCO…. I conoscitori, quelli che conoscono sempre qualcuno
    – i non Siciliani che vegnono in sicilia e NE SANNO SEMPRE UNA PIU’ DI TE su dove mangiare, su dove andare

  3. -Come volevasi dimostrare…non hai capito niente!!-
    Se ciò che ,a priori, voleva essere messo in luce era l’incapacità dell’altro-a
    a recepire un concetto, perchè sprecar tempo e neuroni.

  4. “Non è una questione di soldi, è una questione di principio”: ma che strano, sono due questioni che coincidono.

  5. Io odio anche “la più amata dagli italiani”. Che sia una showgirl, un’automobile, una cucina o un tipo di pasta. Se ne fa un uso indiscriminato e insopportabile.

  6. Ti ho già vista da qualche parte…oppure no!… Somigli molto ad una persona che conosco… no nemmeno questo! Sei per caso amica di…?
    Insommma un tormentone senza fine.

  7. sai qual è qiella che mi fa più effetto orticaria (ed è una delle più gettonate negli ultimi tempi)?
    “Io sono una persona VERA”.

    meriterebbe punizione corporale

  8. non ti preoccupare. Qualunque perplessità , preoccupazione o semplice questione tu esponga, c’è sempre qualcuno che per rassicurarti ( anche quando non ha alcun titolo per intervenire, nè per competenze nel caso specifico). Non ti preoccupare, intervengono, ci penso io. Stai pur certo che non cambierà nulla e proprio e quindi, preoccupati, o meglio, considera che l’espressione non è altro che un insopportabile e inutile interlocuzione. Quindi attivati autonomamente se non vuoi andare incontro a delusioni o fastidi. non è diffidenza, vi assicuro. Sarà capitato anche a voi sono certa.

  9. sulla “bella persona, o bello/a dentro, sono d’accordo”, ma mi pare di aver letto già qualcosa qui qualche giorno fa.

  10. Il palermitanissimo “Non c’è probblema”.
    Con tutte le sue varianti: “Ma che c’è, probblema?”; “Non ci sono probblemi!”; “Che probblema c’e?”; “Mi ha fatto probblemi”; “E qual è il probblema?”; “Abbiamo avuto probblemi”…
    Mi permetto di variare sul tema, ma non troppo: proprio in questi giorni c’è un suono e una sfilza di parole che mi causano le convulsioni alla stregua delle nefandezze che avete elencato. Non è una frase fatta, ma una musichetta con relativa canzone: parapapappa-parà… parappapappa-parà… parappappappa-parapappara… perché Sanremo è Sanremo! Quando la canticchia Baudo, con o senza l’accompagnamento del suo levriero siciliano maestro Pippo Caruso, sono preda di istinti simili a quelli di Norman Bates davanti alla tenda della doccia…

  11. @la dispersa: ne avevo scritto io. Ma antipatico, si sa, fa lo gnorri. Altrimenti che antipatico sarebbe?

  12. Variante palermitanissima slang di “Non c’è pobblema”: chi bbeni a ddiri”

  13. “io non vorrei dirtelo, ma guarda che…”. Generalmente preludio di confessioni non richieste e di conseguenti tragedie.
    Grazie, anche no!

  14. “Ti dico… ma prendila col beneficio del dubbio…”.
    “Se vuoi sentire la mia…”
    “Non ti offendere, ma…”
    “Voglio fare l’avvocato del diavolo…”
    “Nessuno ti obbliga, ma…”
    “Stiamo parlando di massimi sistemi, eh?…”
    “E sottolineo…”
    “Incrociamo le dita… se son rose fioriranno…”
    “Se per assurdo…”
    “Lui/Lei però… e lo dico con tutto l’affetto possibile…”
    “Che discorsi… Non mi sembri nemmeno tu…”
    “Ma sei nervoso/nervosa?”.
    “Mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto…”
    E chi più ne ha più ne metta.

  15. Fra poco non si potrà parlare più, perché in una di queste frasi bandite c’incapperemo tutti, prima o poi.

  16. Per chi bazzica gli studi degli psicoterapeuti:
    “Aspetta, stai proiettando”; “Non proiettare su di me i tuoi problemi”; “No, è una tua proiezione”. Un popolo di proiezionisti. Manco fossimo all’Imperia.

  17. @gianni allegra: una altrettanto superpalermitanissima e indecifrabile espressione di assenso: ‘nca chi.
    “Che è fatta sicca… mancu po’ stare ‘a gritta…”
    “‘nca chi… Io ti pare ca un ciu rissi? Mancia. ‘Un ci vuole sienteri”.
    “‘nca chi…”.

  18. Maestro, coraggio. Che tra poco c’è Sanremo…
    che sarà pieno di belle persone solari (ricordate Mike Tyson?).
    Ue’ ragazzi, vi aspetto preparati domani, eh!

  19. (Minchia) io gliel’ho detto (minchia) che se lui voleva (minchia) giocare la schedina anzi minchia la bolletta doveva (minchia) giocarsi il milan uno fermo (minchia) anzi uno ics perchè (minchia) stavolta
    l’inter (minchia) non vince (minchia) manco con le bombe (minchia)

  20. assolutamente si, assolutamente no, piuttosto che

    usati, abusati sempre in qualunque contesto, il più delle volte in modo inappropriato.

  21. io aggiungerei ancora:
    “Ti dico… ma prendila col beneficio del dubbio…”.
    “Se vuoi sentire la mia…”
    “Non ti offendere, ma…”
    “Voglio fare l’avvocato del diavolo…”
    “Nessuno ti obbliga, ma…”
    “Stiamo parlando di massimi sistemi, eh?…”
    “E sottolineo…”
    “Incrociamo le dita… se son rose fioriranno…”
    “Se per assurdo…”
    “Lui/Lei però… e lo dico con tutto l’affetto possibile…”
    “Che discorsi… Non mi sembri nemmeno tu…”
    “Ma sei nervoso/nervosa?”.
    “Mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto…”
    E chi più ne ha più ne metta.

  22. ciao cacciatorino.
    più che il festival, direi che oggi inizia la kermesse festivaliera.
    il termine kermesse esce fuori solo una volta l’anno dappertutto: giornali, telegiornali, talk show. improvvisamente sanremo diventa la kermesse.

  23. @antipatico: sei un antipatico molto simpatico. Ieri ho visto la kermesse che se lo merita tutto un nome brutto come kermesse (così brutto che in effetti nessuno lo usa fino a Sanremo) e che dire? Siamo kermesse malissimo.

  24. e che dire del dove? ho visto un film dove i protagonisti…ho letto un libro dove; è una storia dove; perchè un avverbio di luogo al posto di un sano uso dei pronomi?

  25. Vi ricordate “al limite”? Ogni tanto riaffiora… “Allora, ci vediamo?”, “Bah, al limite vengoo io”.

  26. “Nella misura in cui”.
    “Un discorso ‘Altro’. Un sentimento ‘Altro’. Una realtà ‘altra'”.

  27. “Scusa, perché non chiedi al negozio di Manlio? Se non c’è lui parli con Anna, lei va da Michele e glielo domanda”. Quando non conosci nessun Manlio, nessuna Anna e nessun Michele.

  28. E tu, come va? (Quel “come va?” a chi è rivolto, a tu?: dunque a occhio e croce dovrebbe essere “e tu come vai?”. Invece no: tu, come va? Boh.

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