Aboliamo il Grande Fratello

La vignetta è di Gianni Allegra
La vignetta è di Gianni Allegra

Su Blob, ieri, ho visto un frammento del Grande Fratello. Ho sbirciato tra le pieghe di un tradimento (anzi, dei suoi postumi) in diretta, con lacrime finte e ignoranza genuina. Mi è salito un malumore che ha imbarazzato i miei ospiti.
Il fatto è che in questa trasmissione le peggiori intenzioni diventano manifesto, l’umana idiozia assurge al ruolo di fenomeno di costume, il peggio fa spettacolo. Ci sono psicopatici che dettano regole di vita e comparse senza un briciolo di talento costrette a ruoli di improbabili protagonisti. La parte più raffinata del programma sono le scene di sesso clandestino.
Eppure tra un film porno, dove l’oscenità e i paradossi sono dichiarati, e il Grande Fratello, che ammorba le menti con una finzione banalmente volgare, c’è un’enorme differenza: il sesso è di (quasi) tutti, l’imbecillità no.
Tra i motivi che giustificano la decretazione d’urgenza io metterei la tutela della decenza intellettuale. Il Grande Fratello va abolito per legge.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

54 commenti su “Aboliamo il Grande Fratello”

  1. Ho smesso di “patire” il G.F. da cinque o sei edizioni a questa parte. La prima stagione fu un esperimento curioso da osservare. Ora è un esperimento su quanto di peggio si possa raccattare da in vivaio di italianità viziata, ignorante, fiera (o inconsapevole) della propria condizione di bruto post-moderno: essere ruttante, scopante, piangente, farfugliante. Curiosa è la struttura del grande fratello: una specie di purgatorio mediatico, un oltremondo di larve in attesa di un’ascesa al paradiso (la camera da letto col raso, l’idromassaggio, lo champagne, la danzatrice del ventre: ecco il paradiso nella visione dell’elettore medio-tamarro del miracolo berlusconiano) o dell’inferno (l’uscita dalla porta rossa – il colore sarà casuale? – il ritorno a un salutare anonimato o, condanna delle condanne, al lavoro di tutti i giorni). Milton avrebbe di che scriverci sopra. La domanda che mi faccio sempre è questa: DAVVERO i partecipanti del GF rappresentano un campione del giovane italiano medio? A giudicare da chi ci governa – votato a piene mani – temo che la risposta possa essere uno sconfortante SI’…

  2. Guardo il GF e mi piace. E’ un pò come affezionarsi alla trama confusa e sgangherata di una soap opera scadente. Sono entrambi esempi di pessima recitazione. Basta accorgersene.
    A proposito mi pare che Federica non si sia affatto pentita di avere scagliato il bicchiere contro Gianluca anzi…

  3. Silvia, una cosa è il GF un’altra è la soap opera. Nel primo c’è volgare improvvisazione, nella seconda c’è almeno una trama.

  4. Silvia, è un po’ come assuefarsi ai video poker, ai gratta e vinci, ai ritornelli
    da camerata.
    Lo dico senza alcuna spocchia, perchè nella prima edizione ci stavo cascando in pieno. Segui un po’ di maria de filippi, un po’ dell’isola dei famosi, un po’ di grande fratello, qualche giochetto a premi e il gioco è fatto!
    La lobotomia è riuscita! ora si vota.

    Ps: e’ chiaro, non mi riferisco a te,Silvia, che li hai perfettamente
    collocati nella giusta casella dello spamming.
    Ma ci sono famiglie in cui il dialogo quotidiano è soppiantato da questa vetrina di finta realtà.
    Ci si relaziona con questi personaggi più di quanto non lo si faccia coi propri figli o coniugi.
    E un padre spara al figlio per una discussione accesa sul caso Englaro.
    Esattamente come in “1984” di Orwell, a cui si ispira, ci vuole coraggio, la trasmissione:azzerare il linguaggio e crearne uno nuovo in cui tutte le parole hanno la stessa accezione.
    Annientare il pensiero e la critica.
    Assuefare per controllare.

  5. Vorrei che si facessro salve almeno due soap opere, per quel che mi riguarda. Sex and the city e Grey’s anatomy: ci sono certi feticci che non puoi permettere assolutamente che nessuno tocchi! Il Grande Fratello (di Orwell) mi piace moderatamente: 1984 è uno di quei romanzi -a mio avviso- fin troppo sopravvalutati. Non parliamo poi del film.

  6. Gianni allegra: Io mi riferivo ai reality show, in cui di “opera” c’è davvero ben poco.
    Se 1984 sia sopravvalutato o meno non fa differenza.
    E’ comunque un romanzo geniale e drammaticamente attuale.

  7. @Faguni: tentavo in modo maldestro di difendere i miei feticci (con penoso coming out). Non credo che rileggerò 1984, ma mi fido sulla tua recensione appassionata e sinteticissima!

  8. @faguni: A me l’abbrivo che sta pigliando la tv ricorda più il salotto “virtuale” che Ray Bradbury descrive nel suo Fahreineit 451.
    @silvia: sono d’accordo su una cosa: anche il grande fratello ha diritto ad esistere, come tutte le forme di intrattenimento e di es(de)pressione. Credo che il problema non stia nella sostanza – seppure degradata e degradante – di una trasmissione. Il problema sta nel come il pubblico lo recepisce. Da noi in Sicilia si dice: “cu è cchiù scimunitu? Carnevale o chi gli va appresso?”. Allora (alla Marzullo) ci dovremmo fare una domanda: c’è gente che prende sul serio una scatola di letame come il grande fratello? Che lo considera un esempio di moda e di comportamento a cui ispirarsi? Un filtro ufficiale di maleducazione e di ignoranza che sdogana l’idiozia come fenomeno di costume da seguire e con il quale divertirsi acriticamente? Un divulgatore di involuzione senza limite, che rende tutto lecito, bicchieri lanciati, tette, rutti, scoregge, coiti sotto il piumone, orgoglio analfabeta, discorsi da bar sui massimi sistemi, perché “si vede in tv”? Insomma, c’è gente che crede che il grande fratello sia qualcosa che si può travasare nella realtà di tutti i giorni e, peggio ancora, un obiettivo da raggiungere, un fenomeno di cui far parte come fine ultimo e massimo della vita? A giudicare dalle file di cretini che si vedono per la selezione dei partecipanti, direi che la risposta ce l’abbiamo a portata di mano. Una cosa è veramente allarmante: si fa leva sul narcisismo e l’esibizionismo di milioni di poveracci. E per un solo motivo: vendere, far telefonare, riciclare. La mia conclusione è: sopravviva pure il grande fratello, ma non in mio nome. Io non lo seguo e basta.

  9. Aggiungo: c’è gente che si IDENTIFICA con e si riconosce nelle larve vaganti della casa del grande fratello? Questo sarebbe TERIBBILE!

  10. @ cacciatorino:Per sicurezza ritappezzo il salotto con materiale ignifugo!!
    @gianni allegra:Nemmeno io lo rileggerò, quel poco che mi è rimasto impresso.

  11. @GianniAllegra; anch’io spezzo una lancia a favore delle soap e dei telefilm. Almeno lì entra in campo l’onestà di un mestiere (attori, registi, sceneggiatori) che credo si facciano il mazzo (non sarà facile reggere i ritmi di puntate giornaliere) e si tratta pur sempre di finzione dichiarata. E, come dici giustamente tu, ci sono telefilm (soprattutto americani) che hanno una carica innovativa ben superiore a quella ormai boccheggiante del cinema.

  12. Preciso: il grande fratello non lo seguo non perché sia snob. Ma perché, come è capitato al maestro Gery, mi infastidisce. E soprattutto, mi annoia. E, come parafrasando il glorioso Manfredi con la tazzina in mano: lo spettacolo è un piacere… se nun piace, che spettacolo è?

  13. Ho scritto questo ultimo intervento come un concorrente del grande fratello. Perdonatemi.

  14. Sono d’ accordo.
    Ma continuo a pensare che i reality, questi che circolano da noi,sono roba pericolosa, rifiuti…ma tossici.

  15. @faguni: guarda che quelli americani e inglesi sono pure peggio. Là si sono già presi a legnate e sono arrivati all’ammucchiata.

  16. Gli esempi di cattiva televisione sono tanti e dai diversi contenuti( anche una tribuna politica può essere oscena).Non considero il Gf fenomeno mediatico da (in)seguire solo lo specchio di una parte di realtà tristemente vera.

  17. Non sarò breve, ma in compenso sarò un po’ confusa.

    katia Petrotti, conosciuta perchè sposata ad Ascanio Pacelli da cui ha avuto una figlia (che, come ha dichiarato recentemente, le ha cambiato la vita e il colore dei capelli) una volta presentandosi ad un concorrente del grande fratello disse: “ciao, sono Katya, grande gratello tre (o 4)”.
    A me la cosa che fa paura è questa: la creazione di un’identità. Esisti in quanto appari. Esisti se confessi al mondo quanti peli hai sul pube. C’è un’intera generazione ormai cresciuta a pane e grande fratello e tronisti. Ci sono bambine di 9 anni che come obiettivo hanno rifarsi il seno. Spesso hanno madri di 30 anni che da 9 guardano il grande fratello e vogliono rifarsi il seno. Sette milioni di persone che ascoltano le boiate di questi cerebrolesi mi fanno paura.
    La tv stimola modelli imitativi. Anche nel caso di sex and the city c’è l’emulazione che ha comunque un senso. E non c’è confronto o paragone tra questi telefilm e il niente assoluto.
    In un libro di Mauro Covacich il protagonista è un produttore tv cinico quanto basta. In un programma come il grande fratello ad un certo punto entra un ragazzo in carrozzella e il picco d’ascolto, manco a dirlo, è quando fa l’amore con una bonissima dalle minne rifatte.
    In questo gf c’è un non vedente che sicuramente tra un po’ ci scommetto si tromberà qualcuna/o.
    Nel prossimo grande fratello vedrete che metteranno un malato grave che morirà in diretta.

    P.S. 1984 è un libro geniale e va riletto.

  18. L’ironia leggera, intelligente e spumeggiante di Sex and the city, per esempio, è cosa rara, rarissima nelle soap italiane e se vogliamo in tutti i serial televisivi. Non credo che una fiction come quella di cui sopra possa in qualche modo arrecare nocumento nelle sensibilità di ragazzine con la fissa del restyling di ogni propria parte anatomica (lo so, c’è una parolina-lapsus appena scritta che farà sghignazzare tutti). Sono convinto che gli spettatori di Grey’s anatomy (altro esempio di sopa brillantissimo) non possono essere gli stessi del GF. Se così fosse (e non lo è) dopo mezza puntata del GF e una e mezza della fiction americana, lo spettatore andrebbe alla ricerca di qualcosa di più significativo. Andrebbe al cinema e forse, addirittura, si recherebbe in liberia a scegliersi un romanzo (anche sopravvalutato).

  19. La televisione prende il soppravvento, pilota le coscienze, ne decide il destino? Non credo.
    Lo squallore è nelle proprie “case” non fuori.

  20. Nel frattempo, mentre voi discutete di frivolezze, alle ore 12.22:
    “Gianluca, Siria, Vittorio e Ferdi commentano la bellezza di Laura e non le risparmiano elogi e complimenti, lodevoli ma anche un po’ spinti. Ai quattro viene il sospetto che la ragazza possa essere bisex e si interrogano sulla coincidenza del pensiero che ha stuzzicato le loro fantasie. Vittorio non ha intenzione di rimanere con il dubbio e con la scusa di fare due chiacchiere la porta sulla poltrona di vimini. Non ci mette molto a condurre la conversazione dove vuole lui e in pochi minuti le fa capire la sua insinuazione; la ragazza arrosisce tremendamente e Vittorio interpreta la reazione incontrollata come un’ammisione, per questo si affretta a dire: “Non c’è nulla di male, ho tantissime amiche bisessuali. Non ci sono problemi!”. Laura potrebbe essere molto più vicina a Siria di quanto possiamo pensare…”
    (dal sito del grande fratello. Andiamo in pace. Amen).

  21. Io avevo un amico che era fratello di una grande sorella. Mi misi in fila per tra gli aspiranti all’accesso alla “casa”, ma fui scartato. Ah, bei tempi…

  22. Non mi manca il grande fratello, ma in certi momenti della mia vita avrei voluto avere un fratello grande.

  23. Rilancio. Da Tgcom.

    Vi ricordate di Marina La Rosa, la “gattamorta” del Grande Fratello 1 che passò alla storia per essere la donna più desiderata della prima edizione del reality?

    Bene, proprio lei è protagonista di un servizio senza veli su Vanity Fair che la immortala con il classico pancione da donna incinta.

    Marina è infatti incinta del primo figlio insieme al compagno Guido Bellitti al quale è legata da 4 anni e a Vanity Fair parla della gravidanza e dei cambiamenti in corso.

  24. Ri-rilancio (anche se non è notizia… chiamiamolo approfondimento, va’).
    Dal giornale.it (4 ore fa).
    Milano – Scusi la franchezza, ma lei ha mai pensato di affrontare una terapia psicanalitica?
    «Io? Certo che ne avrei bisogno. E chi non ne avrebbe bisogno? Però me ne guardo bene, quei problemi meglio lasciarli lì tranquilli dove sono».
    E, dopo l’esperienza nel «Grande Fratello», cosa vorrebbe fare?
    «Be’, se mi chiamassero nei talk a fare l’opinionista, di quelle antimoraleggianti, che fa da contraltare, mi piacerebbe molto».
    E da grande?
    «Ammesso che mai crescerò, vorrei sfruttare le mie capacità creative e lavorare nel mondo della moda. Intanto però i talk…».
    (Federica Rosatelli, l’ex modella biondo platino nota per gli eccessi d’ira espulsa l’altra sera dal Grande Fratello).

  25. Mi dispiace dirlo, ma “GF” non è altro che lo specchio della nostra società.
    Il fatto di esaminare sotto una particolare lente di ingrandimento le dinamiche di gruppo, sarà sicuramente molto interessante per gli addetti ai lavori, ma molto triste per noi gente comune.
    Ps a “1984” preferisco ” Ancora fiorirà l’apidistria”.

  26. Dal Blog di Gery Palazzotto, 30 secondi fa:
    Scusi la franchezza, Cacciatorino, ma lei ha mai pensato di affrontare una terapia psicanalitica?
    “Ma scherza? Io non sono pazzo! Sono stato dai maghi, però”.
    E, dopo l’esperienza nel «Gery Blog”, cosa vorrebbe fare?
    “Be’, se mi chiamassero a fare progetti per la Nasa, di quelli antimoraleggianti, che fa da contraltare, mi piacerebbe molto”.
    E da grande?
    “Ammesso che mai crescerò, vorrei sfruttare le mie capacità creative per ridipingere la cappella Sistina, o riscrivere l’Ulisse di Joyce o fare la trasvolata dell’Atlantico con un deltaplano fatto di sacchi d’immondizia condominiali. Intanto, però, la Casa Bianca…”
    (Il cacciatorino, l’ex modello biondo platino noto per gli eccessi d’ira e mai espulso dal blog di Gery Palazzotto)

  27. Cara Silvia, io credo invece che la televisione abbia proprio il potere di modificare comportamenti, (ri)definire norme sociali e amplificare squallori preesistenti.
    Prova ne è il fatto che una pianificazione pubblicitaria che si avvale della TV per veicolare i suoi messaggi ha costi esorbitanti (rispetto ai quotidiani o all’affissione). Non oso immaginare quanto possa valere un passaggio di 15 secondi durante il Grande Fratello!

    Sono d’accordo con Gianni Allegra, ci sono alcune serie americane veramente innovative e divertenti. Mi viene in mente Friends o lo stesso Dr. House. Dialoghi brillanti, per nulla scontati; un piacere senza effetti collaterali e che non crea dipendenza. A proposito… secondo le ultime ricerche in campo sociologico, pare che i blog siano ai primi posti tra le “nuove forme di dipendenza”. Io faccio ovviamente parte del campione rappresentativo.

  28. @fabio,tu ti mangiasti una “s” io ho aggiunto una “i”
    Burp!

    Ps:sembrerebbe interessante, ho dato uno guardatina su wikipedia.

  29. Però Orwell, buonanima, se lo poteva scegliere meglio il titolo del romanzo. Mamma, che brutto!

  30. @contessa: secondo me è impossibile. Ed è meglio così, per la salute mentale di tutti.
    @Torta: e che, si fa così? Si lascia la gente in sospeso?

  31. Perché Alessia Marcuzzi – che avrebbe anche una sua beltà non volgare, con quel viso sghembo, quella corona di denti da cavea di teatro antico, quelle gambe lunghe più da trampoliere che da femmina, insomma: una non banale – si lascia vestire come una prostituta da promenade nizzarda?
    ps: il Grande Fratello è un troiaio bisex.

  32. Maestro Cacciatorino, ora dobbiamo aprire il capitolo “biondo platino”. Non te la passerai liscia…

  33. @salvatore rizzo: perchè è tascia.

    @cacciatorino: ma… se ritoccassi una sua foto (magari quella di Fattesto) con fotoshop, sostituendo il suo castano scuro con un bel biondo “arragé”, le farei cosa gradita?

  34. Avete tutti i telecomandi rotti?Se diminuisse l’ascolto la trasmissione verrebbe sospesa.E per scherzare un po’mi meraviglia che ancora qualcuno non ha trovato un argomento antiberlusconiano al riguardo.

  35. @d’artagnan: be’, il grande fratello italiano è in fondo una creatura berlusconiana. Al punto che il presidente del consiglio ha sentito l’esigenza di difenderlo pubblicamente a fronte delle proteste di Mentana. E a costo di perdersi Matrix con tutto il conduttore.

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