Un cuore di cartone (animato)

di Cinzia Zerbini

Lo aspettavo da mesi e finalmente è nelle sale: Madagascar 2 . Straordinario, così come gli altri cartoni animati che escono a Natale.  Amo i film d’animazione. Ma adoro anche rivedere Sette spose per sette fratelli, Mary Poppins, Il maggiolone e via dicendo. Di recente nella top ten dei miei cartoni preferiti è entrato Kung fu Panda, ma nel mio cuore c’è e ci sarà sempre Il Gobbo di Notre Dame, colonna sonora inclusa. Anzi, colonne sonore incluse e chiuse nel mio iPod. Ascoltare il canto d’amore di Frollo alla bella Esmeralda guardando il mare –  possibilmente d’inverno – è un incanto.  Io mi emoziono con e per poco, così non aspetto altro che Natale per poter lasciare andare il mio lato S (sensibile).  E poi Il Piccolo Lord… quando la madre sbuca dall’albero di Natale e abbraccia l’ex suocero “già cattivo”  è il trionfo dell’emozione.  C’è tutto: la festa, l’amore filiale, il bene, il perdono, il futuro.
Dal 23 dicembre al 3 gennaio non si discute: l’amore, il buonismo, il sentimentalismo, la melassa devono avere il sopravvento. Cosa c’è di più bello che guardare un dvd sul divano, con l’odore di mandarini nelle mani, mentre fuori piove (col sole è uguale). Sarà che ho il cuore di ricotta, ma io mi commuovo sempre davanti a una lei che soffre per amore di lui che o è vedovo con cinque figli, o è uno scapolo anche un po’ stronzo, oppure è fidanzato con un’arpia. E quando si baciano per la prima volta, magari sotto gli occhi dei bambini appostati in alto nella scala, e tutti poi vivono felici e contenti? Ecco, il Natale è l’altro lato delle cose. Se nella vita reale il vedovo con cinque figli è incavolato come una bestia, nel film il vedovo è bellissimo, coltissimo, altissimo, bonissimo. Lei invece non è una strafiga, ma i bambini l’adorano e conosce tante canzoni. Si ameranno per sempre. Perché un po’ di “per sempre”, ogni tanto, non guasta.

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Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

28 commenti su “Un cuore di cartone (animato)”

  1. Film delle feste e uno tra i dieci “cult” della mia vita, “Mary Poppins”. Ho dati precisi: da bambino l’ho visto 14 volte credo nel giro di due, tre stagioni; poi innumerevoli volte quando ho comprato (vent’anni fa) il vhs per i miei figli bambini; poi altre innumerevoli negli innumerevoli passaggi in tv.
    Buon Natale a tutti

  2. “Lawrence d’Arabia” “i dieci comandamenti” ,”Mary Poppins”, “Pomi d’ottone e manici di scopa”, “F.B.I.operazione gatto”
    “Spruzza sparisci e spara” ma anche “My fair lady” “Colazione da Tiffany” “La gatta sul tetto che scotta” … pezzetti di glucosio che mi hanno reso un’infanzia piena di sogni fantastici, di lacrime salaticce eppure preziose.
    La scena di Pongo che spinge col tartufo l’ultima polpettina varso la sua amata Peggy e poi si baciano incontrandosi nello spaghetto mi intenerisce come ieri.Ma mi ha anche instillato una sorta di fobia, diffido cioè dall’uomo che a tavola è un po’ avidino, che magari ti ruba di continuo i pezzetti di pane e che appena arriva una portata è il primo
    ad accaparrarsi il pezzo ghiotto. Mi viene un nervoso pazzesco.
    Anche oggi, Quarantenne, non mi perdo un solo cartone animato, che ci porti i miei figli o che loro portino me.
    La fantasia, la musica, l’amore, non stancano.

    BUON NATALE!!

  3. Come vi capisco! Ci vogliamo mettere anche “Cenerentola”, “La carica dei 101” e “Tutti insieme appassionatamente”? E poi una favola moderna: “Grease”, che mi riporta dritta dritta ai tempi del liceo.

  4. Beh, se si parla amabilmente di cinema, ragazzi, vi consiglio caldamente di non perdetevi un film che sta godendo di un buon passaparola: “The millionaire” (ne ho parlato abbondantemente con Iko). Che dire? Il più bel film (in my opinion) del 2008. Se l’è giocata con “Changeling” di quel grandissimo (per me tra i viventi ed attivi registi)di Eastewood e con “Gomorra”, unica eccezione che conferma (in my oiopnion) la piattezza pressoché asfittica del cinema nostrano. Se “Changeling” conferma e rilancia il talento di Clint (ormai quasi ottantenne, ma di una giovinezza creativa inpressionante) ed è secco, duro, praticamente una fucilata al cuore, e “Gomorra” è la prova del miglior talento in circolazione italiano (asciutto, serrato, padrone della macchina da presa come pochi), “The millionaire” (non lasciatevi ingannare da questo titolo apparentemente insignificante o poco attraente: in originale “Slumdog millionaire”) è la rivelazione del talento cinematografico di Danny Boyle, che dopo il buon “Trainsopotting” (andate a rivedervi su youtube la sequenza finale) e altre prove non riuscitissime, stupisce, spiazza e incanta. Commuove e fa sorridere. Alla fine, a film ormai finito (con un ottimo gusto e retrogusto) colpo di scena: che non posso certo anticipare se molti devono o vogliono vederlo. Magari ne parliamo più in là.
    I film ad alta concentrazione zuccherina che avete citato mi piacciono abbastanza un po’ tutti e nei giorni di magra li vedo e rivedo volentieri. Quando invece desidero far abbassere il tasso glicemico mi sparo “Arancia meccanica” per avere la conferma, tutte le volte, che un genio così (Stanley Kubrick) fa il paio con quell’altro Maestro indiscusso che è Alfred Hitchcock. Scusate la tirata: il cinema mi fa impazzire. Un bacione a tutti. Buon Natale!

  5. Se è vero che la cinematografia deve essere intrattenimento, da quello intelligente e colto a quello più “pre-confezionato” e già digerito, è anche vero che i cartoni come i musical hanno spiccate le qualità della meraviglia, della fiaba, del sogno, del mito, della fantasia e, utilizando questi molteplici linguaggi, appagano il nostro bisogno di storie che siano anche “romanzi” di formazione e favole morali”(si veda, ad esempio, “Il re leone”). I film d’animazione, poi, hanno un legame particolare con la letteratura per l’infanzia che, dalle nostre parti, ha subito una forte penalizzazione grazie all’idealismo crociano e a tutti i cascami successivi che hanno plasmato in modi rigidi la critica letteraria (e cinematografica) e i programmi scolastici. Non è un caso che, in altri paesi, vi sia stato invece un rigoglio di produzione di racconti fantastici per l’infanzia che, il più delle volte, erano indirizzati anche (e soprattutto) a un pubblico di lettori adulti. E,in Italia, questo orientamento persiste tuttora in modi occculti. Da noi, tutto ciò che è pensato “per l’infanzia” è guardato con sospetto e un po’ storcendo il naso, purtroppo, a meno che non si tratti di prodotti di cui i giovani virgulti devono diventare “consumatori”. E allora va tutto bene…

    Detto questo, uno dei film della Disney che ha colpito di più la mia immaginazione e attivato le mie emozioni da piccolo, fu “Dumbo”.
    Non vi nascondo che qualche lacrimuccia mi trovo a spanderla anche oggi, quando vedo la scena in cui il piccolo Dumbo viene separato dalla mamma, lacrime che vengono compensate dalle sequenze in cui l’elefantino impara a volare utilizzando le sue grandi orecchie. Allora, la gioia e la felicità salgono alle stelle… un vero trionfo!

    BUON NATALE A TUTTI

  6. Il Natale suscita sempre in noi dei ricordi piu’ o meno sopiti ma sempre forti.Mi viene in mente un episodio occorsimi alcuni anni fa.Allora dirigevo un ospedale di oncolgia ed alcuni giorni prima di Natale mi venne a trovare un ricoverato affetto da un brutto tumore maligno in fase avanzata e con grande umilta’mi chiese il permesso di costruire un presepe tutto a sue spese(era un ingegnere elettronico).Ne venne fuori un opera meravigliosa di cui era orgoglioso ed io commosso; mori’ prima di capodanno

  7. Anch’io (e non poteva essere altrimenti) sono schiavo dell'”autodafé” natalizio divano-film-mandarini (o pandoro)-luce coccolante. Ma con i film delle festività ho subito un trauma infantile. I meno giovani si ricorderanno che a ogni 25, anni fa, la rai trasmetteva puntualmente il cartone animato di “Yellow submarine”. Non so che mi prese, ma l’ho sempre considerato terrificante, angosciante al punto che sto ancora cercando di farmi piacere i Beatles senza riuscirmi. I film, poi, non erano da meno: “L’albero di Natale” (bambino che muore di leucemia con i LUPI regalati da papà che ululano di dolore…) le gag che non facevano ridere di Danny Kaye (deliranti) “La voce nella tempesta” di William Wyler… Alla faccia del palinsesto natalizio!
    Ne deriva che, perso per perso, a Natale vedo solo film horror: Fulci, Romero, Carpenter. Dopotutto, anche il rosso del sangue finto fa molto “festa invernale”, non credete? Un’eccezione recente ce l’ho: “Harry ti presento Sally”. Con quello mi sento buono e piango di sicuro.

  8. Cacciatorino, facciamo coppia sulla difficoltà a farci piacere i Beatles. Non osavo dirlo chiaramente: pur essendo spirito libero e piuttosto anarchico, ho sempre temuto di urtare molte sensibilità bitolsiane. McCartney non lo tollero da prima che somigliasse ad un’anziana pensionata che si traveste da poprockstar. Però John Lennon mi piace quasi per intero. Mi riconcilia col mondo natalizio “Ricche e famose” di Cukor, bellissimo. “Harry ti presento Sally” è di bellezza ad orologeria. Ribadisco il SideWays di Payne, i primi Woody Allen, tutto Hitchcock. Per scompisciarvi in libertà “Giù al nord”, zuccheroso e amarognolo.

  9. Sicuro di aver impermalosito molti amici blogger sulla faccenda beatlesiana, dico che però mi piacciono I Rolling Stones e che Mick Jagger è bravissimo anche se somiglia a Tina Pica. Il mio mito è il Boss. Buono a Natale, a Pasqua, a Ferragosto…

  10. Anch’io sono rollingstoniano. Ma sopra ogni cosa pinkfloydiano, dall’età della ragione (periodo Gilmour, ’87-’94 escluso: lì erano già bolliti). Jagger-Tina Pica è una visione che mi farà ridere almeno fino a Santo Stefano… Spiacente per Springsteen, ma fa parte di quegli artisti che mi suscitano cacofonia spirituale, anche se ho avuto un debole per il “Fantasma di Tom Joad”.

  11. Ho quindi conferma che dichiarare scarsa passione per i Beatles è davvero una specie di sacrilegio, un sentimento da celare con scrupolo carbonaro, pena l’ostracismo dal consorzio sociale post-sessantotto. Insomma, quasi come dir male di Saviano. Questo tanto per spruzzare un po’ di arsenico sul panettone…
    Buone feste a tutti!

  12. Dico la mia su Allen. Consigli di visione natalizia: “Radio Days”. Ma anche “Broadway Danny Rose”. Il genio, la poesia.

  13. Come Torta, in quanto Torta e perchè Torta rivolgo a tutti i più sinceri auguri.
    Vi auguro la salute e di trombare come ricci.
    Tutto il resto passa.
    Sempre.

  14. Il Woody Allen del “dittatore dello stato libero di Bananas” o del “dormiglione” mi facevano scompisciare. Ma un cult, di cui conosco a memoria tutte le battute è “Frankenstein Junior” , demenziale forse ma per me esilarante come “Hollywood Party” di B. Edwards e con uno straordinario Peter Sellers.
    Mi associo veementemente al fastidio per i Beatles, chi mi conosce sa quanto, e rispetto per i Rolling Stones, alcuni brani da antologia! Io sono cresciuta con i Super Tramp, gli Eagles, Gary Moore, i genesis (anche se il jazz classico è la mia musica, il mio ritmo interiore) musica un po’ più commerciale magari ma suonata da musicisti e non da musicant.
    Mi sono appena resa conto di aver imbrattato i tasti del pc con unti vari.
    Scrivo mentre cucino, poi torno a sfaccendare, poi sono troppo curiosa di sapere cosa vi state dicendo e scappo ancora, risultato il computer “suda” grassi.
    A dopo le cipollina in agrodolce…

  15. Ero giù di corda e l’altra sera ho rivisto in dvd “Mimì metallurgico”. “Ye ttu la mia signora ti fai ingravidare ‘nte la cabbina della gru?”, “Ma Rosalia, ma che minchia di tradimento yè?”

  16. @gianni allegra
    Ricorderò di più. Da quel piccolo capolavoro socio-grottesco che è “Mimì”, lei, un’Agostina Belli bravissima, in scialle e vestitone nero durante la scene della confessione al marito con voce flebile e penitente:
    “L’ho caniusciutu quannu mi pigghiavi la patenti…”
    “Sì, la patenti ‘i buttàna!!!!”.
    Fa il paio con “una famiglia di grandissimi buttanoni” tuonata da Saro Urzì in “Sedotta e abbandonata”.
    @cacciatorino: adoro allen e mi fa rabbia che ormai faccia film soltanto dove gli offrano locations le pro-loco…
    @gianni allegra: verissimo, paul mccrtney somiglia ormai a una mia professoressa di scienze, è terribile, come avrebbe detto mio padre: che lària ‘a vicchiàia… e mick sembra davvero tina pica e secondo me, quando in scena mette i pantaloni di pelle, ormai si fa la… conchiglia con una bottiglietta di crodino sotto gli slip…

  17. Vabè, non so cucinare, però la mia tavola di Natale è così… glamour! Bianco, oro e un pizzico di verde. Si cena a lume di candela e un pensiero (legato al tovagliolo con un cordoncino) per tutti i commensali.
    Buon Natale a tuttiiiii…

  18. E i fratelli tricarico”… una persecuzione. Poi la scena mitica dello spogliarello della moglie del maresciallo, tra sospiri (di lei) e terrore (di lui), con bambola centroletto che chiude gli occhi per risparmiarsi l’atto finale.

  19. Lina Wertmuller: quanto era brava e come invecchia male. Insieme a Dario Argento, uno dei più tristi casi di senilità creativa del nostro cinema. Anche se il Monicelli de “Le rose del deserto” li batte tutti. Vabbe’, ri-buon Natale. Fotografi la sua tavola della vigilia, contessa!

  20. E Pasqualino settebellezze? E la scena di sesso -o presunto tale- con l’aguzzina tedesca?
    Solo quello vale tutto il film…

    Intanto sono reduce da Bolt. Non è affatto male.
    BUON NATALE!

  21. Tutti bellissimi… sia cartoni ke no… tutti da rivedere ogni anno rigorosamente da Natale a Capodanno…
    AUGUIRIIII
    BUONE NATALE E RAGGIANTE ANNO NUOVO!

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