Un povero Cristo

di Verbena

Al ginnasio ridacchiavamo di gusto: perché gli antichi erano così stupidi da credere che potessero esistere i semidei? Mi ero fatta una strana idea degli umani nati prima di Cristo. Li immaginavo decisamente inferiori, magari più bassi della media o con dei cervelli più piccoli. L’idea che gli uomini avessero creduto alla possibilità che un mortale fosse figlio di Zeus e di una donna in carne ed ossa, mi faceva impazzire.
Sfortunati questi antichi. Sfortunati due volte, pensavo, perché tremendamente ingenui e perché nati prima del Figlio, ignari del Battesimo purificante, costretti chissà per quanti millenni astrali a giacere nel limbo.
L’altro giorno pensavo alla Madre della nostra  Santa Chiesa, cattolica e apostolica. Anche lei fecondata da un Essere superiore, anche lei madre di un uomo dai superpoteri ma costretto a morire come un brigante qualunque. Non ho riso stavolta. Ho ripensato ai miei anni di preghiere, ai catechismi mandati giù a memoria, alle confessioni lunghe e mortificanti di bambina, e al distacco laico dell’età adulta.
Sono una credente pentita, come tanti altri.
Molti guardano la grotta e vedono un presepe. Io vedo una famiglia che non arriva a fine mese. Un padre anziano deriso da tutti perché la moglie lo avrà certamente tradito. Una casa senza riscaldamenti. E un bimbo che un giorno si accorgerà di essere un diverso.
Ecco, una cosa ci ho guadagnato dalla mia ribellione ad oggi: questo povero Cristo mi sta simpatico.
Se lo avessi conosciuto duemila anni fa sarebbe diventato amico mio.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

14 commenti su “Un povero Cristo”

  1. Il fascino del presepe risiede, appunto, nella scena della natività che ha un valore laico ed universale, come momento di rifondazione del mondo, andando ben oltre ogni concrezione religiosa. Ad essere celebrato è il rinnnovarsi del miracolo della nascita, davanti al quale tutto il mondo si ferma in adorazione, perchè – potenzialmente – ogni nuova nascita potrebbe cambiare il mondo, portando il vento della trasformazione. Il mondo si ferma e ricomincia a andare, ogni volta portando nel suo nuovo giro di giostra una speranza messianica.
    Ed è bello che malgrado le nostre follie consumistiche il Natale con il suo presepe continui a parlare al cuore di alcuni.

    Ha ragione Verbena: oggi, il divin bambino, crescendo, non potrebbe portare il suo verbo di rinnovamento a nessuno. Sarebbe destinato ad essere soltanto un diverso e un disadattato.
    E, molto tristemente, finirebbe con l’essere curato con gli psicofarmaci.

  2. Ma che bel post!
    Eppure; Giuseppe è una figura forte, che anticipa secoli di emancipazione.
    E’ lui che, malgrado sappia di non essere il padre di Gesù, lo alleva, lo educa, gli insegna un mestiere e lo seguirà per tutta la sua vita. Altro che “povero vecchietto” come lo descrivono molti libri.

  3. Ho letto un libro un po’ pazzo che vi consiglio. S’intitola “Il vangelo secondo Biff. Amico d’infanzia di Gesù”. E’ un distillato di fantasia con genialità straordinarie tipo la spiegazione del sesso o l’incontro con la Maddalena. L’ha scritto Christopher Moore. Non è un capolavoro mondiale ma uno di questi romanzi da spiaggia o da casa a Natale.
    La morale è, come dice Verbena, che sarebbe asupicabile un Cristo più vicino al cuore delle cose e della gente. Che non fa paura e che non ci minaccia di vivere nel fuoco dell’inferno per l’eternità. Che non avrà mai fine.

  4. Sei brava. Brava davvero, intensa, forte nei messaggi, sempre di grande fasccino ed evocativi. Grazie per il post. E auguri di cuore.

  5. Mi associo al pensiero di Jana. Lei è davvero brava, cara Verbena, è un piacere leggerla… qualsiasi cosa lei scriva.
    E’ ufficiale: sono una sua fan!

  6. Brava Verbena! Il Ratzinger teologo vada a fare pure il chierichetto, e i nostri “politici” vadano a nascondersi dietro la lavagna. Il tuo post è un buon discorso di fine anno.

    Auguri a tutti i lettori e al padrone di questo splendido blog : )

  7. Un bel regalo di Natale grazie a Verbena.Mi ha fatto venire in mente una massima di Gandhi che leggevo ieri:”Dio e’ coscienza morale.E’persino l’ateismo dell’ateo.

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