Grammatica da macello

Totò Rizzo ha mantenuto la promessa fatta ieri. E ha tirato fuori la foto.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

15 commenti su “Grammatica da macello”

  1. Sento dire ai più “ocian” (piuttosto insopportabile). La “c” è leggermente ammorbidita da una esse in sordina: una sorta di oscian molto flebile (flebile la esse e la combinazione con la c). In perfetta antitesi a “prosciutto” che, nella maggior parte dei casi, i palermitani pronunciano “prociutto”, con la c che assomiglia a quella di “ocian”.

  2. Una ragazza che qualche anno fa mi aiutava nelle pulizie di casa, lamentandosi per le temperature elevate dell’inverno siculo, paragonabili a quelle di agosto, mi disse: “Oggi c’è un caldo AGOSTINIANO”.

  3. @gianni allegra: descrizione perfetta! solo che i più pronunciano prosciutto
    esattamente così!
    Ma anche : “subacueo”. Chi,normalmente, chiama la piccola ma salatissima, costruzione estiva “gabina” di solito va anche al “cabinetto”…

  4. La follia del dubbio è subito dietro l’angolo…
    Sono certo che la lingua parlata per sua natura espone al rischio di imperfezioni e impurità fonetiche, lessicali e di grammatica…
    Se cominciamo a ragionarci sopra, ci troveremmo presto a tentare di sezionare qualsiasi nostra frase (non solo quella del nostro vicino) alla ricerca di errori… con grave nocumento per la spontaneità del nostro eloquio, magari sino alla paralisi linguistica, con una folla di parlanti che, pur di non incorrere nel temuto strafalcione, se ne stanno muti e zitti, come quello che non ride mai per non mmostrare i denti cariati…

  5. Il benzinaio da cui andavo prima rimase chiuso per quasi un mese; quando riaprì alcuni impiegati non c’erano più così come uno dei soci, alla mia domanda su cosa fosse successo mi fu risposto: niente, signora, abbiamo solo cambiato “nazione sociale”.
    Questo è un tipico esempio di quanto il siciliano viva la sua superiorità
    su tutto. Ragione sociale diventa “regione” e per abbondare “nazione”!

  6. L’ultima che ho sentito da un mio amico d’infanzia è che suo fratello si è completamente divorziato.

  7. @gianni allegra: ci provo, credo si possa dire sia “ai più” più che “dai più”. Però “ai più” è più comunemente usato, più quotidiano come espressione; “dai più” è più ricercato e forse, oggi, in disuso

  8. Arrivo tardi ma arrivo: all’anziana zia con cui non c’è conversazione racconto della mia anemia e lei, rammaricata: “Per questo sei sempre così spossessata!”

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