L’arte e la necessità

Vedo un bel film (tranquilli, non faccio il pippone come due settimane fa), leggo un grande libro (magari roba di casa nostra, degli anni ‘70): vivo un buon periodo. Soprattutto perché ho capito – sto capendo – qualcosa di più dell’arte. Prima pensavo che godere di ciò che è bello, interessante, divertente fosse frutto di strane convergenze astrali: ti può capitare solo a certe condizioni, se sei fortunato, se cavalchi una certa lunghezza d’onda.
Invece non è così.
L’arte, come ha detto ieri in tv Roman Polanski, è frutto della necessità. E’ un meccanismo di difesa della nostra natura. Lasciarsi incantare da un quadro, da una canzone, da un romanzo o da un film è un modo, assolutamente biologico, per creare anticorpi contro quelle cellule impazzite che degenerano nel male della superficialità e dell’intolleranza. E’ una cura lenta alla quale tutti dovremmo sottoporci con la certezza che se la scienza non fa miracoli, l’arte almeno ce li racconta talmente bene da farceli sembrare veri.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

19 commenti su “L’arte e la necessità”

  1. @baldassarre carollo: sono d’accordo con lei sul rimboccarsi le maniche (cosa che qui non abbiamo mai smesso di fare sia chi scrive che chi ha creato questo blog) e non cercare una “comunità cuturale” (nel senso di incontri e scambi di idee) che secondo me a Palermo non esiste. Proprio per una questione… come vogliamo definirla? Endemica?
    Le faccio notare, però, che una grande maggioranza degli artisti che ha sopra citato a supporto della vitalità artistica palermitana sono passati a miglior vita da qualche anno. Non le suggerisce niente?
    Comunque il mio discorso non si riferiva alla carenza di artisti a Palermo, ma all’auto-sopravvalutazione di quelli che ci sono. E al mio desiderio di respirare aria più pulita. Semplicità , schiettezza e apertura mentale, almeno fra la gente che “fa arte”. Sentirsi arrivati e semidei quando si potrebbe ancora dare moltissimo non fa crescere. E Palermo è una città che da anni soffre di problemi dello sviluppo…

  2. stasera non ci sono: né come virgole né come vocaboli. Chiedo venia. E meno male che si parla di cultura… Mi vado a corca’

  3. @cacciatorino: no, la prego rimanga! Mi piace troppo come scrive per poter controbattere su qualcosa che… vabè. Buonanotte, mio caro. Ci sarò tempo!

  4. sono d’accordo con te cacciatorino sui semidei. Il fatto che molti siano “passati a miglior vita” però non implica che la loro arte non persista a Palermo, perchè si respira nell’aria, e Palermo non è un trisillabo ma ciò che è stato scritto e fatto da chinon c’è più: vedi che c’è: che il vero artista da morto rimane molto più vivo degli falsi artisti che sono vivi.
    Mi riferisco sempre a chi si crede arrivato, di quelli – per me sconosciuti ma immagino – che citavi tu prima.
    Ci vorrebbe – è vero – molta più voglia di conoscere e comunicare con gli altri. Ma ognuno crede di essere un idolo. E’ questo uno dei mali oscuri che ci attanaglia.
    Socrate camminava scalzo, si fermava a bere e a parlare con chiunque, e sapeva benissimo di non essere niente, per questo era il più grande

  5. @carollo: vedi, io arrivo a dirti che da uno come Sciascia avrei anche potuta accettarla, la spocchia. Così grande è stata la sua opera, così immensa la sazietà e la felicità che hanno lasciato in me molte delle suoi scritti, che avrei anche potuto pensare: chi se ne frega. L’artista e l’opera superano l’uomo… Ma bisogna essere Sciascia. E bisogna aver dato un contributo che controbilanci la spocchia.
    Qui invece ho l’impressione che ormai basti fare una guittata su qualche tavolaccio di palcoscenico o un libro con la trippa per sentirsi pronti a mettersi il panama bianco e camminare in via libertà con la sigaretta attaccata a mezzo metro di bocchino d’onice… Chi invece vola basso (e “fa”) passa per “fissa”. Anzi, più montato dei montati, perché la timidezza o la modestia (vera o falsa e “difensiva” che sia) è qualità che insospettisce, che non nutre l’animo palermitano. E giù con le invidie. Il risultato: chi potrebbe fare di più invidia, chi “fa” ed è oggetto di invidia si incarognisce. Di solito, si verifica il seguente processo (quasi biologico): giovane artista= ancora ne deve mangiare pane duro; giovane artista si rivela=vieni dallo zio che ti do un paio di consigli; giovane artista “svolta”= è bravo, è stato allievo mio; giovane artista non si mette a tappetino davanti ai vari e presunti maestri=mih, si montò la testa; giovane artista fa un salto di qualità= sì, ma lo preferivo quando era più spontaneo; giovane artista ha un piccolo pubblico= che bravo! E’ palermitano!; giovane artista valica i confini dello stretto di Messina = ma chi cavolo si sente? Sciascia? ma lasciatelo perdere… finì! … Invece – senti- l’altra sera mi hanno fatto conoscere un giovane artista che sta cominciando ora e che è promettentissimo…
    Concludo citando malamente: Panormus nutrit alios et devorat se ipsum (speriamo che tu non sia insegnante di latino. In tal caso, mira al petto!).
    @ contessa: non l’ho scritta io, quella frase, eh, contessa!

  6. molte delle sue scritti = molti dei suoi scritti. Niente. Quantu mi va cuircu, va’!

  7. @ cacciatorino:
    questa tua pagina è pura antropologia: sono d’accordo in tutto

  8. Buon risveglio a tutti!
    @Cacciatorino: spero che le tue (anzi, le sue) riflessioni non siano finite con l’ultimo post. Ne vogliamo ancora!
    Gianni Allegra

  9. Gery, casomai potresti offrire un bicchiere di vino rosso a Gianni Allegra da parte mia? Ho scoperto i suoi quadri da pochi mesi e mi piacciono davvero molto (anche se ahimè fin’ora li ho visti solo sul web)

  10. @allegra: ma certo, Gianni. E’ difficile liberarsi di me e della mia logorrea… mi associo ai complimenti di Iko.

  11. Ragazzi, grazie per i complimenti che mi fanno arrossire sempre. Timido ero da bimbo e in qualche misura ancora oggi. Mi date uno spunto grande quanto una casa, anzi quanto una galleria (d’arte…). I miei quadri non sono passati inosservati: viva il web quando non procura scocciature se non danni, allora. Ma vi pare congruo che per dare visibilità a quello che fai da qualche lustro, non senza fatica e sempre con slancio e passione, occorre ricorrere alla complicità di amici blog-dotati? Il dibattito potrebbe montare a dismisura e diventare assai indigesto: non escludo però che a qualcuno possa in quaklche misura interessare. Non ho mai fatto la vittima e se in questo caso dovesse trapelare un richiamo alla compassione, vi prego di mandarmi a quel paese. Ma mi piace (in realtà, mi dispiace) osservare che i miei “colleghi” che si occupano di arte visuale (accezione ampia) tacciono da parecchio e colpevolmente o perlomeno a me è sfuggito quando hanno aperto bocca o impugnato la biro o aperto il pc per dire qualcosa (anche di sinistra).
    A Iko, a Cacciatorino e al padrone di casa, salute con un buon nero d’avola (posso dire la cantina?).
    Gianni Allegra

  12. Il nero d’avola (in purezza) che consiglio è l’Harmonium della Firriato. Sempre della Firriato (che non mi paga un centesimo per quello che dico a ruota libera né mi regala una sola bottiglia, ahimé) è il “Quater”, vino che mixa magicamente quattro vitigni. Mi fermo perché nel frattempo me ne sono venuti in mente altri e rischio un conflitto d’interessi grottesco: faccio pubblicità gratis, come un emerito idiota. Prosit.
    G.A.

  13. vabè Gianni, a ‘sto punto non potresti dirci o farci sapere tramite Gery dove si possono vedere dal vivo i tuoi quadri?

  14. @Iko: a Palermo City è piuttosto difficile vederne in giro o esposti. A casa mia… qualcosa c’è. Poi sono rappresentato permanentemente (dal 2005 per l’esattezza) a Scicli presso la galleria Koiné e a Londra (sempre dal 2005 dalla Fiumano Fine Art). Grazie a buoni uffici di google puoi vedere i siti delle due gallerie e qualcosa di mio si può sbirciare, ma restiamo nella soddifazione-insoddisfazione del virtuale. Per restare col vorrei non vorrei ma se vuoi, cliccando su “piziarte” e sempre tramite san gugol, scopri una mia personale di un paio di anni fa che continua a piacermi e forse a rappresentasrmi al meglio (opere realizzate nel 2000-2001).
    Grazie per gli spunti promozionali che mi offri!
    Gianni Allegra
    p.s.
    Sono pittore “narrativo” dunque non “contemporaneo” (chissà se voglio innescare una polemica? davvero non so se è l’inconscio che sta lavorando per benino): in un futuro non troppo remoto potrei chiedere agli scrittori che animano questo brillante blog di fare qualcosina assieme.

  15. sarebbe fantastico! nel caso, io (che capacità artistiche ne ho zero) vi faccio da ufficio stampa, gratis, ovviamente

    p.s. a Roma niente?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *