I passi della Granbassi

di L’Avvelenata

Cara Margherita Granbassi,
lei è un’ottima atleta e lo ha dimostrato a tutti. Lei è anche un’atleta dei carabinieri e pure questo è noto. Ma che coltivasse sogni televisivi penso lo sapessero in pochi, pochissimi, forse nemmeno i suoi parenti. Poi ha esordito ad Annozero con Santoro, e l’Arma gliel’ha consentito, salvo fare dietrofront dopo la prima puntata. Ora, scorrendo le cronache che la riguardano, apprendo che lei dovrebbe rinunciare alla divisa (e quindi immagino anche alla sopravvivenza economica. Ma di questo so poco, quindi lo spieghi lei) per rimanere in trasmissione. Sorvolo su se e quanto questo clamore e queste polemiche influiscano sull’immagine e la serenità di un’atleta, perché non è affar mio e dormo bene la notte anche senza saperlo. Però le chiedo: se, a conclusione del braccio di ferro in corso, lei dovesse essere congedata dall’Arma e dar seguito al suo ingaggio ad Annozero, cosa le offrirebbe in prospettiva una carriera in tv? Forse un’altra stagione santoriana, e nemmeno certa, dato che il prossimo anno – sempre che Santoro resista in televisione, e me lo auguro – lei non farà più notizia: non sarà più la nuova presenza femminile della trasmissione (perché sarà vecchia di una stagione) e non ci saranno altre polemiche, come in questi giorni, perché la diatriba si sarà risolta. Quindi, bene che vada, lei vivrà un altro inverno sotto riflettori molto meno luminosi. E poi? Quale sarà il passo successivo? Campare, come tante e tanti, di ospitate negli squallidi salottini Rai e Mediaset? Commentare l’Isola dei famosi? Sedersi su uno sgabello a Unomattina? Fare qualche sorpresa a un telespettatore di Carramba o di C’è posta per te? Entrare in giuria ad Amici? E da lì, magari, concedersi pure un servizio sexy su un mensile qualsiasi, come una delle mille caduche veline?
Annozero va benissimo. Anche se qualcuno già si domanda se un carabiniere, in pubblico, possa schierarsi politicamente o no. Ma dopo? Questo è il mio dilemma. Cosa la aspetterà quando lei sarà fuori dallo spazio televisivo di Santoro?
Cara Margherita, la tv lusinga ma spesso tradisce. E poi, a giudicare dalla fine ingloriosa di molti sportivi (Cabrini, Schillaci, Tacconi e altri miti rimasti incastrati tra atletica e reality, piombati nella polvere di stelle e mai più rialzatisi), alla lunga non paga. O forse paga dal punto di vista economico, anche se non per molto. Allora non è meglio, forse, restare atleta e carabiniere, almeno nella sobrietà e nello stile?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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