Cinque istantanee per un governo

Cinque istantanee per una panoramica sul nuovo governo Berlusconi.
Sandro Bondi, ministro ai Beni culturali. Uno di cui persino Sgarbi ha dovuto dire: “E’ un misto tra Don Abbondio e Massimo Boldi, un misto di ipocrisia e comicità”.
Mara Carfagna, ministro per le Pari opportunità. Una che ha un curriculum di questo tipo: “Nel 1997 ha partecipato al concorso di Miss Italia piazzandosi al sesto posto. Dal 2000 al 2006 ha partecipato al programma La domenica del villaggio condotto da Davide Mengacci, in qualità di valletta. Nel 2006 ha condotto il programma Piazza grande. Nel 2007 ha partecipato con un cameo alla serie tv Boris, impersonando il ruolo della cuoca Matilde, lavoro da lei realmente svolto in passato”.
Roberto Calderoli, ministro alla Semplificazione (di che? Del pensiero breve? Dello sputo dei semi di zucca?). Uno che ha detto, tanto per fare un minuscolo esempio: “La civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni. Qua rischiamo di diventare un popolo di ricchioni”.
Elio Vito, ministro ai Rapporti col Parlamento. Uno che a 25 anni era nel consiglio federale dei Radicali con Rutelli, poi diventato suo acerrimo nemico, e a 32 era deputato di Forza Italia in quello che sarebbe passato alla storia come il Parlamento degli inquisiti. Non potevano farlo ministro all’Equilibrismo?
Umberto Bossi, ministro alle Riforme (mi vergogno a usare la maiuscola). Uno che la scorsa settimana ha detto: “Abbiamo pronti 300 mila uomini. I fucili sono sempre caldi”.
P.S.
La Carfagna pero è bona e si merita la foto nel post.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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