Un panettone nell’uovo di pasqua


Ecco stralci dell’intervista di Vittorio Zincone a Roberto Torta che sarà pubblicata giovedì prossimo sul magazine del “Corriere della sera”.

Finisce di mangiare il suo panino con le panelle e sospira. “Lo vede questo mare? Io so che posso renderlo più azzurro”. E mentre lo dice, Roberto Torta ha gli occhi ancora più languidi.
Poco più in là, i manifesti elettorali disegnano slogan: serenità, serietà, armonia, parole che inneggiano all’ottimismo. Sul suo, invece, Roberto Torta, ha fatto scrivere semplicemente: “Vota Roberto Torta. Ce n’è per tutti”. Quest’uomo, così etereo e così pragmatico, è candidato alla Presidenza della Regione Siciliana. Il settimo. Ed è al settimo cielo perché fra pochi giorni volerà in America per appoggiare la candidatura di Obama. “Sa, me l’ha chiesto come favore personale – dice quasi sottovoce – e non ho saputo dirgli di no”.
Torta, come ha iniziato la sua attività politica?
“Con il condominio. Ho amministrato un condominio di 12 piani. Tre famiglie per piano. Faccia un po’ lei i conti. Chi la voleva cotta, chi cruda, chi a bagnomaria. Chi innaffiava i gerani e bagnava la biancheria della signora del piano di sotto. Chi metteva lo stereo ad alto volume. Lì ho capito l’arte della mediazione e della condivisione”.
Come immagina la sua Sicilia?
“Come un Triangolo a quattro lati. Tre è il numero perfetto, lo so, e quest’Isola ha avuto sempre tre lati. Ebbene, aggiungerne un altro, è un sogno possibile”.
Si parla molto del suo elettorato femminile. E’ vero che come vicepresidente ha scelto una donna denominata “la suocera”?
“Sì, l’ho voluta fortemente. E’ l’unica in grado di far capire il profondo senso delle parole. L’elettorato femminile è una forza”.
Facciamo il gioco di Proust. Se fosse un albero, Roberto Torta, cosa sarebbe?
“Un fico. Con tante foglie in affitto”.
Se fosse un libro?
“Aperto. Alla pagina dei ringraziamenti”.
La canzone che fischietta sotto la doccia?
“Tutte quelle della Tatangelo. Le dico un segreto.. me le ha insegnate Cacciatorino. Ed anche per far felice lui la inviterò alla chiusura della campagna elettorale”.
Il giorno più triste?
“Deve ancora venire”.
Il giorno più felice?
“Quando viene”.
Quanto costa un litro di latte?
“Il giusto”.
Quali sono i confini di Israele?
Non c’è il tempo per questa risposta. Camminare per Mondello con Roberto Torta significa fermarsi in tutti i bar, stringere mani, fotografare e farsi fotografare coi cellulari. Lui ha sempre una parola per tutti e mentre ci salutiamo mi guarda con quegli occhi azzurro – mare pulito sottoscritto da Goletta Verde e mi dice: “Sa cosa vorrebbero trovare i siciliani nell’uovo di Pasqua? Il panettone!”.
Tutto si può dire di Roberto Torta. Ma le minchiate le dice meglio di qualsiasi altro politico.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *