Al seggio con la suocera

Dato l’apprezzamento riscosso dalle valutazioni sanremesi di mia suocera (nella foto), domenica – approfittando di un pranzo a casa sua – l’ho interrogata sulle imminenti elezioni politiche. Ero certa che avrebbe avuto qualcosa di pregnante da dire. Ma lei ha anche divagato e, parlando parlando, mi ha dato modo di aggiungere nuove voci al suo stralunato dizionario. Voci che vi offro in coda a questo post prevalentemente elettorale.

Politica

“Io le cose politiche le so perché guardo sempre Porta e Porta”.
“Bellusconi, anche ammaccatello così com’è, però le cose le fa”.
“Gli elettori a Bellusconi lo avevano mandato via dal governo, ma lui non ha fatto incandescenze” (leggasi, “non ha dato in escandescenze”)
“Come si chiama quello alto con i capelli bianchi? Missini? Bissini? Fasini?”. (Casini, per intenderci)
“Rotelli è calmo, non si piglia mai di nervi. Però non lo scrivere che secondo me è figlio di Alberto Sordi e che gli somiglia moltissimo. Sennò mi arrestano”. (vedendomi con il taccuino in mano, intenta a prendere appunti, si è cautelata così)
“Se Rotelli diventa sindaco di Roma allora significa che Alberto Sordi lo protegge”.
“Prodi? E chi è? Me lo sono scordato. Ah, ma è quello con la funcia (per i non palermitani, “musone”) e i mezzi baffi?”. (chissà per chi lo scambia…)
“Ma Di Pietro l’hanno levato? Non c’è più in televisione”.
“Andreotti? E chi l’ha visto più in giro?”.
“A me mi è simpatico pure Vetroni”. (senza la elle)
“La Russa no. Mi fa paura. Pare proprio uno che russa… insomma, russo”.
“Nella politica, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e anche la terra”.
“Come andrà a finire con la politica? Mah, siamo nei mani di Dio”. (leggasi “nelle”)

Dizionario – nuove voci e nuove frasi

Alba Poiatti: Parietti
Arietta Berti: Orietta
Latrìce: l’attrice
Davero: davvero
Sarde allignate (sarde “allinguate”, ricetta palermitana a base di pesce)
Molechine: mollichine
Orsoporosi o oltreporosi: osteoporosi
Ipocreto e ipocressia: ipocrita e ipocrisia
“Quello è così sporco che ti imbischia i pidocchi” (leggasi “contagia”)
“Per compagnia, mi piacerebbe avere una terterughina” (“tartarughina”)
“Lo vedi che anche oggi ho mangiato poco? Ho una appetenza. Anzi, forse due, tre o quattro appetenze, dato che sono tanti giorni che mangio pochissimo” (leggasi “inappetenza)
“A quel tuo amico ci posso venire madre, anzi doppia madre, perché sua madre è molto giovane. Giovanissima”.

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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