Riecco tette e culi

Culi e tette, avevo promesso qualche giorno fa. E culi e tette siano.
Per culo Prodi ha resistito fino a ieri. La scommessa difficilissima di risanare i conti pubblici era la più impopolare in termini di consensi. E’ un miracolo (o culo, appunto) che lo pseudo governo del Mortadellone sia durato sin qui. La fortuna chiede sempre e comunque un dazio da pagare. E cadere per mano degli (ex) alleati è un bel prezzo d’immagine. Prossimo obiettivo, suicidarsi trattenendo il respiro.
Il “guerriero”, il “coraggioso” – così l’hanno definito – viene disarcionato mentre su Roma sventolano le bandiere nere. Altro che fegato, il culo di Prodi fondamentalmente consiste nell’essere ancora vivo, nonostante i congiurati che si è scelto come apostoli. Se c’è stata un’ultima cena, immagino tutti i segnaposti uguali, e un solo nome ripetuto: Giuda.
Il sistema bipolare potrebbe essere perfetto se solo si riuscissero a trovare i simboli giusti: antiberlusconiani contro i nemici dei rossi. Via tutti i partitini condominiali. Scegliere: o contro Silvio o contro i nipotini di Stalin, il resto che volete che sia?
Le tette dello Stato da mungere. Le formazioni politiche pigmee avevano e hanno tutto l’interesse affinché si voti subito. Se cambia il sistema elettorale non troveranno più tette da cui succhiare. Insomma si giocano tutto in pochi mesi. Il rovescio della medaglia, o comunque un altro aspetto della suzione avida dalle mammelle statali, sta nella trama intessuta da molti parlamentari che invece puntano sull’accanimento terapeutico per mantenere in vita la legislatura almeno fino al prossimo autunno, momento in cui matureranno il diritto alla pensione. Altrimenti nisba.
Insomma, un concentrato di tette culi e volgarità. Contenti adesso?

Pubblicato da

Gery Palazzotto

Palermo. Classe 1963. Sei-sette vite vissute sempre sbagliando da solo. Sportivo nonostante tutto.

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